Eventi
Il regista Carlo Cecchi racconta i suoi mille volti, ospite al Teatro Curci di Barletta
«Guardare il video del mio spettacolo teatrale "Enrico IV" non equivale di certo a vivere il teatro»
Barletta - lunedì 4 febbraio 2019
9.35
Brillante, arguto e a tratti irriverente, il registra e attore di teatro Carlo Cecchi ha molteplici volti. Tra i grandi ospiti di questa stagione teatrale, il maestro fiorentino ha portato in scena l'Enrico IV di Pirandello. Ma la trama del conoscitore di maschere è solo un filo conduttore, poiché il vero deux machina che guida gli eventi è proprio Carlo Cecchi.
«Ho preso in mano il testo originale e piuttosto che affrontarlo volevo suicidarmi». Così Carlo Cecchi ha esordito durante la presentazione dell'opera svoltasi sabato pomeriggio nel foyer del Teatro Curci. «Una "strana" versione - prosegue - che nasce da una lotta fra me e Pirandello; ma alla fine non ha vinto nessuno». Quasi sussurrando, ha spiegato ai presenti che si trattava piuttosto di risalire dalle proprie profondità, che ha tenuto conto del ritmo contemporaneo senza realizzare un'attualizzazione, inserendo alcuni cenni del teatro napoletano e shakespeariano.
Durante la conferenza, siedono al fianco del regista: il sindaco Cosimo Cannito, la giornalista Floriana Tolve e il nuovo coordinatore artistico Fabio Troiano. Particolarmente emozionato, quest'ultimo ringrazia il primo cittadino e la città di Barletta per l'incarico ricevuto, promettendo loro: «Il mio obiettivo sarà avvicinare i ragazzi al teatro. Non tutti hanno la fortuna di poter usufruire di una meravigliosa cornice quale appunto il Teatro Curci». Una sfida ardua visti i tempi ma le premesse ci sono!
Secondo il maestro Cecchi, il teatro è tra le forme d'arte che non possono viaggiare attraverso la rete. Per questa ragione, gli adolescenti non riescono ad avvicinarsi a esso. Guardare il video di una rappresentazione teatrale non equivale di certo a vivere in teatro. Un uomo dai mille volti Carlo Cecchini e credetemi...è proprio cosi; perché se da un lato consiglia di affidarsi al teatro per scacciare la noia che è sempre dietro l'angolo, dall'altro confessa di andarci raramente perché si annoia (salvo rarissimi casi). «Il livello del teatro inglese è più alto e vitale - confessa. L'Italia sta vivendo una trasformazione, forse un tramonto. In un tempo dove l'edonismo ha preso il sopravvento e il corpo è il nuovo "essere" la danza moderna e contemporanea diventano gli spettacoli maggiormente richiesti. Ogni anno sono tantissimi i ragazzi diplomati agli istituti di spettacolo. Io non consiglierei mai di intraprendere questa carriera perché lo deve fare solo chi non ne può fare a meno. Se così non fosse, se potete farne a meno, allora non lo fate perché vivreste una vita di grande infelicità».
Al termine della conferenza, l'associazione Cesacop ha premiato il regista Cecchi attraverso una targa e una raccolta di poesie presentate durante lo scorso evento "La Stradina dei poeti". Il pubblico, composto prevalentemente da giovani alunni, è semplicemente incuriosito dal maestro dei mille volti che lascia il Teatro per le ultime prove prima del suo ultimo spettacolo a Barletta.
«Ho preso in mano il testo originale e piuttosto che affrontarlo volevo suicidarmi». Così Carlo Cecchi ha esordito durante la presentazione dell'opera svoltasi sabato pomeriggio nel foyer del Teatro Curci. «Una "strana" versione - prosegue - che nasce da una lotta fra me e Pirandello; ma alla fine non ha vinto nessuno». Quasi sussurrando, ha spiegato ai presenti che si trattava piuttosto di risalire dalle proprie profondità, che ha tenuto conto del ritmo contemporaneo senza realizzare un'attualizzazione, inserendo alcuni cenni del teatro napoletano e shakespeariano.
Durante la conferenza, siedono al fianco del regista: il sindaco Cosimo Cannito, la giornalista Floriana Tolve e il nuovo coordinatore artistico Fabio Troiano. Particolarmente emozionato, quest'ultimo ringrazia il primo cittadino e la città di Barletta per l'incarico ricevuto, promettendo loro: «Il mio obiettivo sarà avvicinare i ragazzi al teatro. Non tutti hanno la fortuna di poter usufruire di una meravigliosa cornice quale appunto il Teatro Curci». Una sfida ardua visti i tempi ma le premesse ci sono!
Secondo il maestro Cecchi, il teatro è tra le forme d'arte che non possono viaggiare attraverso la rete. Per questa ragione, gli adolescenti non riescono ad avvicinarsi a esso. Guardare il video di una rappresentazione teatrale non equivale di certo a vivere in teatro. Un uomo dai mille volti Carlo Cecchini e credetemi...è proprio cosi; perché se da un lato consiglia di affidarsi al teatro per scacciare la noia che è sempre dietro l'angolo, dall'altro confessa di andarci raramente perché si annoia (salvo rarissimi casi). «Il livello del teatro inglese è più alto e vitale - confessa. L'Italia sta vivendo una trasformazione, forse un tramonto. In un tempo dove l'edonismo ha preso il sopravvento e il corpo è il nuovo "essere" la danza moderna e contemporanea diventano gli spettacoli maggiormente richiesti. Ogni anno sono tantissimi i ragazzi diplomati agli istituti di spettacolo. Io non consiglierei mai di intraprendere questa carriera perché lo deve fare solo chi non ne può fare a meno. Se così non fosse, se potete farne a meno, allora non lo fate perché vivreste una vita di grande infelicità».
Al termine della conferenza, l'associazione Cesacop ha premiato il regista Cecchi attraverso una targa e una raccolta di poesie presentate durante lo scorso evento "La Stradina dei poeti". Il pubblico, composto prevalentemente da giovani alunni, è semplicemente incuriosito dal maestro dei mille volti che lascia il Teatro per le ultime prove prima del suo ultimo spettacolo a Barletta.