Servizi sociali
Carenza di medici ai Pronto Soccorso, si discute del caso di Barletta
Il direttore sanitario Scelzi: «Non è stato favorito nessuno e non è stato penalizzato nessuno»
Barletta - mercoledì 5 ottobre 2022
09.15
Rimane di stretta attualità il tema dell'emergenza relativa alla carenza di medici nei Pronto Soccorso del territorio, anche in quello di Barletta. Ha destato un animato dibattito la notizia pubblicata ieri sulla pagine della Gazzetta del Mezzogiorno, in cui si rendeva nota ai lettori l'assunzione di due giovani medici, figlio (e rispettiva fidanzata) dall'attuale direttore sanitario Alessandro Scelzi.
Una questione sul quale non vi è alcun dubbio relativamente alla legittimità di quanto accaduto. Anzi, dalla Asl BT viene sottolineata la grave carenza di personale tutt'ora in essere nel Pronto Soccorso, nonostante le ultime assunzioni. L'azienda sanitaria locale ha proceduto e sta procedendo con ulteriori bandi ripetuti a tempo determinato a reclutare personale medico per sopperire alle carenze: a fronte di numerosi posti vacanti, solo in pochi rispondono agli avvisi diramati dalla Asl.
«Tutti i medici che hanno risposto agli avvisi della Asl Bt sono stati assunti - è stata la replica scritta da Alessandro Scelzi, Direttore Sanitario Asl Bt, alla Gazzetta - e nonostante questo siamo in continua carenza di personale anche per rinunce o dimissioni anticipate. Con le assunzioni in questione non è stato favorito nessuno e non è stato penalizzato nessuno. La carenza di personale è tale che gli avvisi sono ripetuti e non basta comunque. Al concorso a tempo indeterminato per 10 posti abbiamo assunto 3 dipendenti di cui al momento solo 1 ha preso servizio».
Sulla questione sono intervenuti con una ferma dichiarazione anche le organizzazioni sindacali che nella loro nota hanno scritto: «Sono anni che evidenziamo le disumane le condizioni in cui versano i Pronto Soccorso di tutta Italia, disumane per i pazienti e per gli stessi operatori costretti a turni massacranti [...] Non solo, sta accadendo da anni che chi lavora nei dipartimenti di emergenza scappa. E scappa verso impieghi meno gravosi in termini di carichi di lavoro e professionalmente ed eticamente più gratificanti. Gli avvisi pubblici, i concorsi per i Pronto soccorsi e 118 vanno da anni purtroppo deserti, con una innegabile enorme difficoltà da parte degli amministratori a reperire medici dovendo, in alcune realtà e per fortuna non ancora nella nostra, rivolgersi a cooperative private e o a medici stranieri (cubani o argentini) pagati profumatamente a gettoni, con tutte le conseguenze sul piano giuridico, assicurativo e della qualità delle cure. Avere un adeguato numero di medici nei nostri Pronto Soccorso diventa, purtroppo, un obiettivo ormai difficilissimo da raggiungere e la disponibilità di giovani professionisti non può che essere auspicata oltre che ben accolta. La nostra non è una difesa d'ufficio del nostro Direttore Sanitario Dott. Scelzi, ma del PS di Barletta, di Andria, di Bisceglie e delle Direzione Mediche dei presidi che hanno vissuto momenti drammatici per la carenza di medici con tutte le criticità che ne sono derivate e soprattutto è un difesa dei cittadini utenti a cui si devono dare le migliori risposte ai loro bisogni sanitari».
I firmatari inoltre ricordano che i medici assunti al PS di Barletta dal bando estivo in questione sono quattro e che il prossimo novembre gli stessi quasi sicuramente si dimetteranno perché presumibilmente entreranno nelle scuole di specializzazione. «Così il problema della carenza si ripresenterà in tutta la sua criticità».
Una questione sul quale non vi è alcun dubbio relativamente alla legittimità di quanto accaduto. Anzi, dalla Asl BT viene sottolineata la grave carenza di personale tutt'ora in essere nel Pronto Soccorso, nonostante le ultime assunzioni. L'azienda sanitaria locale ha proceduto e sta procedendo con ulteriori bandi ripetuti a tempo determinato a reclutare personale medico per sopperire alle carenze: a fronte di numerosi posti vacanti, solo in pochi rispondono agli avvisi diramati dalla Asl.
«Tutti i medici che hanno risposto agli avvisi della Asl Bt sono stati assunti - è stata la replica scritta da Alessandro Scelzi, Direttore Sanitario Asl Bt, alla Gazzetta - e nonostante questo siamo in continua carenza di personale anche per rinunce o dimissioni anticipate. Con le assunzioni in questione non è stato favorito nessuno e non è stato penalizzato nessuno. La carenza di personale è tale che gli avvisi sono ripetuti e non basta comunque. Al concorso a tempo indeterminato per 10 posti abbiamo assunto 3 dipendenti di cui al momento solo 1 ha preso servizio».
Sulla questione sono intervenuti con una ferma dichiarazione anche le organizzazioni sindacali che nella loro nota hanno scritto: «Sono anni che evidenziamo le disumane le condizioni in cui versano i Pronto Soccorso di tutta Italia, disumane per i pazienti e per gli stessi operatori costretti a turni massacranti [...] Non solo, sta accadendo da anni che chi lavora nei dipartimenti di emergenza scappa. E scappa verso impieghi meno gravosi in termini di carichi di lavoro e professionalmente ed eticamente più gratificanti. Gli avvisi pubblici, i concorsi per i Pronto soccorsi e 118 vanno da anni purtroppo deserti, con una innegabile enorme difficoltà da parte degli amministratori a reperire medici dovendo, in alcune realtà e per fortuna non ancora nella nostra, rivolgersi a cooperative private e o a medici stranieri (cubani o argentini) pagati profumatamente a gettoni, con tutte le conseguenze sul piano giuridico, assicurativo e della qualità delle cure. Avere un adeguato numero di medici nei nostri Pronto Soccorso diventa, purtroppo, un obiettivo ormai difficilissimo da raggiungere e la disponibilità di giovani professionisti non può che essere auspicata oltre che ben accolta. La nostra non è una difesa d'ufficio del nostro Direttore Sanitario Dott. Scelzi, ma del PS di Barletta, di Andria, di Bisceglie e delle Direzione Mediche dei presidi che hanno vissuto momenti drammatici per la carenza di medici con tutte le criticità che ne sono derivate e soprattutto è un difesa dei cittadini utenti a cui si devono dare le migliori risposte ai loro bisogni sanitari».
I firmatari inoltre ricordano che i medici assunti al PS di Barletta dal bando estivo in questione sono quattro e che il prossimo novembre gli stessi quasi sicuramente si dimetteranno perché presumibilmente entreranno nelle scuole di specializzazione. «Così il problema della carenza si ripresenterà in tutta la sua criticità».