Territorio
Caputo: «Il verde in città, questione di punti di vista»
«Alberi secchi, un atteggiamento sconcertante»
Barletta - martedì 30 aprile 2019
Comunicato Stampa
«Da un po' di anni, a causa della cronica carenza di mezzi finanziari, non c'è Comune che non auspichi l'intervento del "privato" al fine di poter offrire più servizi a vantaggio dei cittadini. Succede spesso che quelle poche volte che tali aiuti si concretizzano le Amministrazioni Locali si rivelano incapaci di metterli a valore o di riuscirne a ottimizzare gli effetti, troncando sul nascere qualsiasi forma di seria sinergia pubblico-privato.
E' un po' quello che è successo per gli oltre 100 alberi di alto fusto piantumati la scorsa primavera 2018, a cura e spese della Cementeria di Barletta, nei pressi dell'uscita Patalini della 16bis, sulla base di una convenzione esistente da anni con il Comune di Barletta, che a quanto pare per quest'anno non sia stata rinnovata (…forse se ne comprende il perché!?). Un intervento teso principalmente a mitigare i notevoli problemi ambientali (disattesi dalla politica), dovuti alla presenza di polveri sottili e di forti rumori generati dall'intenso traffico di autoveicoli che transitano sulla statale, con pesanti danni per la salute dei cittadini residenti in zona. Un'azione meritoria avviata da un soggetto privato che un'Amministrazione più attenta e sensibile ai temi ambientali e alla qualità della vita dei cittadini avrebbe potuto estendere a quelle parti della 16bis che impattano sugli insediamenti della nuova 167. Neanche a dirlo, niente di tutto questo.
E' successo invece che circa il 30 - 40% degli oltre 100 alberi sono man mano seccati nell'indifferenza dell'Amministrazione Comunale e della Bar.SA. Le uniche "attenzioni" si sono drammaticamente concretizzate poche settimane fa con un taglio netto alla base dei malcapitati alberi per i quali, a quanto pare, non è previsto alcun rimpiazzo. Un atteggiamento a dir poco sconcertante. Un sgradevole sgarbo istituzionale nei confronti di un Ente privato che ha investito diverse migliaia di euro a beneficio della cittadinanza, oltre all'ennesima beffa verso cittadini di di "serie B" residenti in periferia.
E' lecito chiedersi: perché mai, pur trattandosi di un intervento di forte impatto visivo nessun Assessore o Consigliere Comunale (di maggioranza o di opposizione) si sia accorto di tantissime piante agonizzanti sin dalla scorsa estate? Resta il fatto che quegli alberi lasciati perire nei pressi della più frequentata arteria extraurbana gridano vendetta ancor più per un'Amministrazione che si definisce attenta all'ambiente. La stessa che, in tema di verde pubblico, vagheggiava tra i suoi primi obiettivi la fruizione delle modeste aree della Scuola Elementare "Musti", poi caduta nel dimenticatoio. Si dirà (legittimamente) che ci sono altre priorità. Va bene, non c'è che dire. Ma sarebbe altrettanto lecito domandare: quali sono le priorità, in quale documento sono racchiuse, quali i criteri adottati!? E' sin troppo evidente invece che l'Amministrazione Cannito soprattutto su temi come l'igiene urbana, l'arredo e la cura del verde muove le sue confuse azioni con il solito "dualismo" che vede privilegiate le aree del centro, pur in presenza di una tassazione indifferenziata.
Se poi i criteri di priorità sono quelli desumibili dalle dichiarazioni del Sindaco in occasione dell'avvio dei lavori di riqualificazione dell'area tra Via L. Da Vinci e Via Palmitessa, in cui affermava:"Abbiamo accolto la richiesta dei residenti a riqualificare questa zona, che era al buio e, per questo, pericolosa ….", allora è bene che siano resi noti quantomeno termini e modalità di inoltro delle "richieste dei residenti" nonché gli uffici di riferimento. Insomma si dica chiaramente alla cittadinanza se si vuole procedere con "interventi spot" più o meno estemporanei, o se invece si intende adottare e finanziare, secondo trasparenti logiche di programmazione, un piano strutturale di interventi che guardi indistintamente l'intero territorio cittadino. "Una città non si misura dalla sua lunghezza o larghezza, ma dall'ampiezza della sua visione e dall'altezza dei suoi sogni" (Herb Caen)».
E' un po' quello che è successo per gli oltre 100 alberi di alto fusto piantumati la scorsa primavera 2018, a cura e spese della Cementeria di Barletta, nei pressi dell'uscita Patalini della 16bis, sulla base di una convenzione esistente da anni con il Comune di Barletta, che a quanto pare per quest'anno non sia stata rinnovata (…forse se ne comprende il perché!?). Un intervento teso principalmente a mitigare i notevoli problemi ambientali (disattesi dalla politica), dovuti alla presenza di polveri sottili e di forti rumori generati dall'intenso traffico di autoveicoli che transitano sulla statale, con pesanti danni per la salute dei cittadini residenti in zona. Un'azione meritoria avviata da un soggetto privato che un'Amministrazione più attenta e sensibile ai temi ambientali e alla qualità della vita dei cittadini avrebbe potuto estendere a quelle parti della 16bis che impattano sugli insediamenti della nuova 167. Neanche a dirlo, niente di tutto questo.
E' successo invece che circa il 30 - 40% degli oltre 100 alberi sono man mano seccati nell'indifferenza dell'Amministrazione Comunale e della Bar.SA. Le uniche "attenzioni" si sono drammaticamente concretizzate poche settimane fa con un taglio netto alla base dei malcapitati alberi per i quali, a quanto pare, non è previsto alcun rimpiazzo. Un atteggiamento a dir poco sconcertante. Un sgradevole sgarbo istituzionale nei confronti di un Ente privato che ha investito diverse migliaia di euro a beneficio della cittadinanza, oltre all'ennesima beffa verso cittadini di di "serie B" residenti in periferia.
E' lecito chiedersi: perché mai, pur trattandosi di un intervento di forte impatto visivo nessun Assessore o Consigliere Comunale (di maggioranza o di opposizione) si sia accorto di tantissime piante agonizzanti sin dalla scorsa estate? Resta il fatto che quegli alberi lasciati perire nei pressi della più frequentata arteria extraurbana gridano vendetta ancor più per un'Amministrazione che si definisce attenta all'ambiente. La stessa che, in tema di verde pubblico, vagheggiava tra i suoi primi obiettivi la fruizione delle modeste aree della Scuola Elementare "Musti", poi caduta nel dimenticatoio. Si dirà (legittimamente) che ci sono altre priorità. Va bene, non c'è che dire. Ma sarebbe altrettanto lecito domandare: quali sono le priorità, in quale documento sono racchiuse, quali i criteri adottati!? E' sin troppo evidente invece che l'Amministrazione Cannito soprattutto su temi come l'igiene urbana, l'arredo e la cura del verde muove le sue confuse azioni con il solito "dualismo" che vede privilegiate le aree del centro, pur in presenza di una tassazione indifferenziata.
Se poi i criteri di priorità sono quelli desumibili dalle dichiarazioni del Sindaco in occasione dell'avvio dei lavori di riqualificazione dell'area tra Via L. Da Vinci e Via Palmitessa, in cui affermava:"Abbiamo accolto la richiesta dei residenti a riqualificare questa zona, che era al buio e, per questo, pericolosa ….", allora è bene che siano resi noti quantomeno termini e modalità di inoltro delle "richieste dei residenti" nonché gli uffici di riferimento. Insomma si dica chiaramente alla cittadinanza se si vuole procedere con "interventi spot" più o meno estemporanei, o se invece si intende adottare e finanziare, secondo trasparenti logiche di programmazione, un piano strutturale di interventi che guardi indistintamente l'intero territorio cittadino. "Una città non si misura dalla sua lunghezza o larghezza, ma dall'ampiezza della sua visione e dall'altezza dei suoi sogni" (Herb Caen)».