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Canone RAI, le conseguenze per chi non lo paga
Approfondimento sul tema
Barletta - giovedì 22 settembre 2022
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Le regolamentazioni sulle imposte in Italia interessano, come molti sapranno, anche la televisione. Tra i vari obblighi di pagamento che caratterizzano il nostro Paese, infatti, c'è la sempre meno tollerata tassa televisiva. Non viene percepita in questo senso ed il nome più diffuso, sebbene non corretto, è quello di Canone Rai. Quando si parla di questa imposta, ci si riferisce al pagamento che i cittadini italiani effettuano annualmente o mensilmente in funzione delle modifiche legislative che lo interessano, al fine di fruire dei canali della rete nazionale.
Si tratta, in realtà, di un vero e proprio obbligo che interessa tutte le persone che posseggono un apparecchio televisivo. La stragrande maggioranza degli italiani desidera, da decenni ormai, abrogare il canone Rai o, in ogni caso, non doverlo pagare necessariamente. Purtroppo, però, quest'imposta rimane necessaria per lo stato. Controllando le statistiche, del resto, oltre un miliardo e mezzo di euro proverrebbero, annualmente, proprio dal pagamento di questa tassa.
Comunque sia, ad oggi oltre i due terzi della popolazione italiana tentano di "scampare" alla morsa del canone, evitando di pagarlo. Questa è, in vero, una pratica molto rischiosa, che porta a delle conseguenze abbastanza serie che scopriremo in quest'articolo.
Nel 2016, arrivò l'ultimo colpo di coda delle Istituzioni in questo senso. All'epoca, infatti, fu adottato un formato legato alla fatturazione dell'energia elettrica, in cui il canone venia adeguatamente dilazionato. Sono passati anni da allora e, a tutt'oggi, molte persone rateizzano il canone Rai in 1' parti da 9 euro l'una, a partire dai primi 10 mesi dell'anno.
Come abbiamo modo di vedere, dunque, il canone Rai non viene, di certo, giustificato dalle persone che, spesso e volentieri, si chiedono perché pagare un'imposta per una rete di cui, semmai, nemmeno usufruiscono. Ciò nonostante, è chiaro che lo stato provi con sforzi estenuanti e risultati particolarmente scarsi a far diminuire il disappunto nei confronti della tassa in oggetto. Resta il fatto che, agli avventori, sono destinate delle sanzioni particolari.
Come se non bastasse, l'agenzia delle entrate è tenuta ad invitare i cittadini a pagare il canone attraverso dei solleciti ufficiali. Quando la tassa non viene corrisposta, però, le Istituzioni reagiscono allo stesso modo con cui farebbero per l'evasione di qualsiasi altra tassa. L'evasore viene iscritto al ruolo e, successivamente, si pare un fascicolo a lui o a lei dedicato. A quel punto, il verdetto può comportare il blocco del conto e, addirittura, il pignoramento. Insomma, al fine di preservare il proprio quieto vivere, pagare il canone Rai comporta una spesa obbligatoria.
Fonte: www.giornal.it
Si tratta, in realtà, di un vero e proprio obbligo che interessa tutte le persone che posseggono un apparecchio televisivo. La stragrande maggioranza degli italiani desidera, da decenni ormai, abrogare il canone Rai o, in ogni caso, non doverlo pagare necessariamente. Purtroppo, però, quest'imposta rimane necessaria per lo stato. Controllando le statistiche, del resto, oltre un miliardo e mezzo di euro proverrebbero, annualmente, proprio dal pagamento di questa tassa.
Comunque sia, ad oggi oltre i due terzi della popolazione italiana tentano di "scampare" alla morsa del canone, evitando di pagarlo. Questa è, in vero, una pratica molto rischiosa, che porta a delle conseguenze abbastanza serie che scopriremo in quest'articolo.
Il canone Rai spiegato nel dettaglio
Migliaia di persone, oggi, continuano a non accettare gli obblighi del canone Rai. L'imposta, di fatto, è una vera e propria tassa, che ammonta a 90 euro. Di questa cifra, solo 74 sono destinati effettivamente a coprire le spese della rete pubblica televisiva nazionale. Il resto dei soldi viene, invece, devoluto allo stato. Sono anni, comunque, che lo Stato italiano prova a rendere il canone Rai meno indigesto.Nel 2016, arrivò l'ultimo colpo di coda delle Istituzioni in questo senso. All'epoca, infatti, fu adottato un formato legato alla fatturazione dell'energia elettrica, in cui il canone venia adeguatamente dilazionato. Sono passati anni da allora e, a tutt'oggi, molte persone rateizzano il canone Rai in 1' parti da 9 euro l'una, a partire dai primi 10 mesi dell'anno.
Come abbiamo modo di vedere, dunque, il canone Rai non viene, di certo, giustificato dalle persone che, spesso e volentieri, si chiedono perché pagare un'imposta per una rete di cui, semmai, nemmeno usufruiscono. Ciò nonostante, è chiaro che lo stato provi con sforzi estenuanti e risultati particolarmente scarsi a far diminuire il disappunto nei confronti della tassa in oggetto. Resta il fatto che, agli avventori, sono destinate delle sanzioni particolari.
Evasione del canone Rai: ecco cosa potrebbe accadere
Sono diverse, di fatto, le sanzioni che interessano il mancato pagamento dell'imposta televisiva. Innanzitutto, se non si paga il canone Rai che, come detto, è una tassa in tutto e per tutto, ci sono delle sanzioni pecuniarie che possono arrivare a raggiungere tra le 2 e le 6 volte l'importo dell'imposta annua. A questa somma, va aggiunto il corrispettivo non pagato. Si evince, dunque, che non pagare il canone Rai sia una pratica, non solo rischiosa, ma anche controproducente e deleteria che, di certo, non porta al risparmio economico sul lungo periodo.Come se non bastasse, l'agenzia delle entrate è tenuta ad invitare i cittadini a pagare il canone attraverso dei solleciti ufficiali. Quando la tassa non viene corrisposta, però, le Istituzioni reagiscono allo stesso modo con cui farebbero per l'evasione di qualsiasi altra tassa. L'evasore viene iscritto al ruolo e, successivamente, si pare un fascicolo a lui o a lei dedicato. A quel punto, il verdetto può comportare il blocco del conto e, addirittura, il pignoramento. Insomma, al fine di preservare il proprio quieto vivere, pagare il canone Rai comporta una spesa obbligatoria.
Fonte: www.giornal.it