Territorio
Canne della Battaglia, in fumo cinquanta pini
Incendio doloso all'alba della giornata di ieri. Il comunicato del Comitato Pro Canne della Battaglia
Barletta - domenica 29 luglio 2012
13.46
Il caldo, oltre a spingere la gente al mare o al "riparo" dei condizionatori, spesso e volentieri produce nelle menti di taluni atti indicibili, dettati certamente da un momento di corto-circuito a livello cerebrale. Come altro giustificare l'atto di alcuni ignoti (o sarebbe meglio dire "idioti") che nelle prime ore del mattino di ieri, dopo le 5, si sono prodotti in un ingiustificato quanto becero attacco incendiario ai danni degli storici pini di Canne della Battaglia: i cinquanta esemplari esistenti sulla strada provinciale ex 142 che dalla statale 93 (via Canosa) porta all'Antiquarium, sono stati ridotti in cenere uno per uno da una ignota banda di piromani.
I ferini assassini delle piante hanno trovato facile esca per la loro impresa nell'abbondante letto di aghi secchi che si trova alla base della piante, tutte con un'età di almeno sessant'anni (i pini erano piantati nel 1961 dall'impresa Orfeo Mazzitelli che realizzò la provinciale denominata "accesso a Canne della Battaglia"). E' stato un volontario del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia a chiamare attraverso il commissariato il 115, intervenuto sul posto con un'autopompa ed una squadra che ha lestamente impedito il propagarsi delle fiamme. I pompieri, da una prima ricostruzione, hanno escluso l'uso di sostanze infiammabili come benzina od altro, pur tuttavia considerando ogni altra eventuale possibilità di tipo effettivamente doloso.
"Ma i danni restano ed anche cospicui contro questo patrimonio arboreo che appartiene alla Provincia - dice il presidente del Comitato, Nino Vinella - ed a tutta quella popolazione del territorio che pensa però a farsi solo i fatti suoi quando addirittura si gira dall'altra parte evitando denunzie alle competenti autorità. Lo sciacallaggio da parte di alcuni cittadini è pari solo alla voglia di denunziare ma solo a parole, mentre noi del Comitato preferiamo agire e suscitare lo scandalo con azioni concrete".
E' infatti della scorsa fine mese di giugno l'ispezione alla strada provinciale da parte dei funzionari del competente settore provinciale viabilità e trasporti, che hanno verificato e fotografato una situazione che tuttavia si è ulteriormente degradata nonostante gli appelli e le denunzie avanzate a mezzo stampa sempre dal Comitato per tutelare e proteggere un pezzo del paesaggio della valle dell'Ofanto non riproducibile se non a costi divenuti elevati e con tempi biblici. Sistematicamente e ripetutamente- si legge nel comunicato del Comitato Pro Canne della Battaglia- sono stati praticati fori e buchi alla corteccia con iniezioni di veleno per sterminare tutte le piante, un autentico e premeditato "genocidio" il cui fine ultimo è evidentemente la scomparsa dei pini per fare posto a coltivazioni di vigneti, i quali a loro volta hanno soppiantato interi ettari di uliveti.
Ora il drammatico SOS e l'appello con la perentoria e definitiva richiesta del Comitato: passare al sistematico censimento delle piante con la loro sostituzione ove possibile e l'adozione coatta da parte dei proprietari dei terreni frontistanti: richiesta impossibile da sottoscrivere anche da quanti (dai singoli cittadini alle associazioni ambientaliste) si indignano la mattina e poi se ne dimenticano la sera stessa?
La domanda "balneare" che invece arriva dai nostri stomaci, diretta ai "soliti idioti" travestiti da piromani è: ma un'estate al mare, come tutti gli altri, no....?
(Twitter: @GuerraLuca88)
I ferini assassini delle piante hanno trovato facile esca per la loro impresa nell'abbondante letto di aghi secchi che si trova alla base della piante, tutte con un'età di almeno sessant'anni (i pini erano piantati nel 1961 dall'impresa Orfeo Mazzitelli che realizzò la provinciale denominata "accesso a Canne della Battaglia"). E' stato un volontario del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia a chiamare attraverso il commissariato il 115, intervenuto sul posto con un'autopompa ed una squadra che ha lestamente impedito il propagarsi delle fiamme. I pompieri, da una prima ricostruzione, hanno escluso l'uso di sostanze infiammabili come benzina od altro, pur tuttavia considerando ogni altra eventuale possibilità di tipo effettivamente doloso.
"Ma i danni restano ed anche cospicui contro questo patrimonio arboreo che appartiene alla Provincia - dice il presidente del Comitato, Nino Vinella - ed a tutta quella popolazione del territorio che pensa però a farsi solo i fatti suoi quando addirittura si gira dall'altra parte evitando denunzie alle competenti autorità. Lo sciacallaggio da parte di alcuni cittadini è pari solo alla voglia di denunziare ma solo a parole, mentre noi del Comitato preferiamo agire e suscitare lo scandalo con azioni concrete".
E' infatti della scorsa fine mese di giugno l'ispezione alla strada provinciale da parte dei funzionari del competente settore provinciale viabilità e trasporti, che hanno verificato e fotografato una situazione che tuttavia si è ulteriormente degradata nonostante gli appelli e le denunzie avanzate a mezzo stampa sempre dal Comitato per tutelare e proteggere un pezzo del paesaggio della valle dell'Ofanto non riproducibile se non a costi divenuti elevati e con tempi biblici. Sistematicamente e ripetutamente- si legge nel comunicato del Comitato Pro Canne della Battaglia- sono stati praticati fori e buchi alla corteccia con iniezioni di veleno per sterminare tutte le piante, un autentico e premeditato "genocidio" il cui fine ultimo è evidentemente la scomparsa dei pini per fare posto a coltivazioni di vigneti, i quali a loro volta hanno soppiantato interi ettari di uliveti.
Ora il drammatico SOS e l'appello con la perentoria e definitiva richiesta del Comitato: passare al sistematico censimento delle piante con la loro sostituzione ove possibile e l'adozione coatta da parte dei proprietari dei terreni frontistanti: richiesta impossibile da sottoscrivere anche da quanti (dai singoli cittadini alle associazioni ambientaliste) si indignano la mattina e poi se ne dimenticano la sera stessa?
La domanda "balneare" che invece arriva dai nostri stomaci, diretta ai "soliti idioti" travestiti da piromani è: ma un'estate al mare, come tutti gli altri, no....?
(Twitter: @GuerraLuca88)