Politica
Candidati Pd: le parole di Boccia, Mastromauro e Messina
Boccia : «Con Pdl e Lega, a pagare il prezzo sarà il Mezzogiorno». «Monti: un voto per non far vincere altri. Ingroia: ennesimo tentativo della sinistra scissionista e distruttiva»
Barletta - sabato 26 gennaio 2013
Presentate a Trani le candidature Pd della Bat, per le prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. Francesco Boccia (7°) e Margherita Mastromauro (19°, in posizione border line), sono in corsa per la riconferma alla Camera. Presente alla serata, anche la candidata barlettana alle "parlamentarie", Assuntela Messina. Abbiamo intervistato nell'occasione i tre esponenti Pd, su questa campagna elettorale, che culminerà il mese prossimo nelle elezioni politiche e negli esiti, che si attenderanno poi di conoscere.
Onorevole Boccia, i numeri in Puglia, per queste elezioni, saranno decisivi?
«I numeri sono ovunque decisivi. In Puglia, sulla carta, e anche rispetto alla storia di questi anni di governo regionale, danno favorito il centrosinistra. Ma, per trasformare i pronostici in risultato finale, bisogna fare la campagna elettorale, metterci la faccia, ed è quello che stiamo facendo in ogni città. Ovviamente la gente ci chiede un impegno chiaro su alcuni temi che denoteranno la differenza tra centrosinistra e centrodestra. Davanti a tutti c'è il lavoro, e a ruota vengono le politiche giovanili e, più in generale, quelle per le imprese che riescono ancora ad andare avanti da sole. I governi non dovrebbero raccontare favole, come dice Bersani, ma dire esattamente la verità».
Chi sono gli avversari in Puglia?
«L'avversario principale è evidente che è il Pdl con la Lega. Questa grande contraddizione si rinnova, ed è una contraddizione difficilmente spiegabile, soprattutto ora. La campagna elettorale che Maroni sta facendo in Lombardia è una campagna elettorale molto demagogica, con un tasso di propaganda, simile ai momenti di più alta disperazione della Lega. Maroni sta girando in lungo e in largo la Lombardia, raccontando che la coalizione nazionale, cioè Pdl, Lega, questo "accrocchio" che chiamano Fratelli d'Italia, e La Destra di Storace, dovrebbe essere la coalizione che garantisce alla Lombardia il 75% di mantenimento delle proprie risorse fiscali. Se quello è il programma, è evidente che, siccome la coperta fiscale nazionale è unica, a pagare il prezzo sarà il Mezzogiorno. La campagna elettorale per il centrodestra sarà quindi molto complicata in Puglia, perché spiegare tutto questo, sarà una giravolta difficile, stavolta, da spiegarsi. Più in generale, c'è invece da dirci, quali sono le politiche per il Mezzogiorno. Noi abbiamo un programma chiaro. Abbiamo detto chiaramente, che pretendiamo intanto che non vengano toccate le risorse europee, non solo 2007-2013, ma soprattutto 2014-2020. Ci metteremo di traverso all'utilizzo di queste risorse per gli ammortizzatori sociali, perché pensiamo che per aiutare il lavoro bisogna abbassare le tasse sul lavoro. E questi temi, nel Pd e nella coalizione di centrosinistra, sono chiari, nel centrodestra no, perché Fitto in buona fede potrà dire alcune cose, ma Maroni dirà esattamente il contrario. Io Penso che gli elettori pugliesi e meridionali questa volta non debbano sbagliare nel dare un consenso ad un Pdl, che è frammentato ed incapace di chiudere un accordo a vantaggio del mezzogiorno, avendo una Lega che ha posto queste condizioni».
«Poi ci sono le coalizioni nate per non far vincere il Pd: una si chiama Scelta Civica di Monti, che è evidente che è nata per la disperazione di Fini e Casini, che non sarebbero rientrati in Parlamento, e per un tentativo di far pesare un numero di senatori, che possono essere intercettati da questa aggregazione, che in Europa non si colloca né nel partito socialista, né, a quanto pare, nel partito popolare, a sentire Monti (Casini invece è iscritto al partito popolare). Chi vota Scelta Civica di Monti, lo fa per non far vincere qualcuno, e non mi pare una scelta saggia. Ogni elettore dovrebbe entrare in cabina per votare una coalizione in grado di governare, e non per votare qualcuno che, se viene eletto, serve per non far governare un altro. L'Italia ha bisogno di tutto tranne che di questi pasticci, modello anni '70».
«Poi, Ingroia è l'ennesimo tentativo di una sinistra scissionista e distruttiva, che si commenta da sola. Dentro il partito di Ingroia, che in questo momento è dato intorno al 4%, si trovano qualcosa come 5 partiti: il PdCi, Rifondazione Comunista, i Verdi, Idv, e un po' di movimenti civici. 5 partiti per farne uno del 4%. Siccome è evidente che se va bene prendono qualche seggio in Parlamento e rischiano di non far vincere alcune regioni al centrosinistra, io penso che il voto dato a Ingroia è un voto distruttivo per il centrosinistra. Per queste ragioni, mi auguro che gli italiani di sinistra votino tutti in massa Pd, e gli italiani liberal, che credono in un paese che deve affrontare riforme strutturali, non si facciano abbaiare dal tris Monti-Casini-Fini, e votino Pd, perché dentro il Pd troverà residenza un'area liberal-democratica, che è garantita proprio da Bersani. Uno di destra è giusto che voti Berlusconi o Lega, perché è un movimento di destra, un po' populista, ma destra è».
Di seguito, le risposte di Margherita Mastromauro, alle nostre domande sulla sua candidatura.
Onorevole Mastromauro, lei è al 19° posto nella lista Pd per la Camera. Sente la sua rielezione sicura o in bilico?
«Aspetto decisamente l'esito delle elezioni, perché comunque, in ogni caso, penso che dobbiamo aspettare l'esito delle elezioni, dobbiamo lavorare, far la campagna elettorale per cercare di vincerle queste elezioni».
Esponenti di Confindustria, come lei, candidati nel centrosinistra e non nel centrodestra: quali i motivi della scelta?
«Penso che il mondo industriale e imprenditoriale sia estremamente variegato. Come in tutti i mondi, ci sono sicuramente alcuni schierati col centrodestra, con Monti, e altri col centrosinistra. Penso ovviamente che non si possa dire che gli imprenditori abbiano un orientamento predeterminato , e che ci saranno quindi anche molti imprenditori favorevoli al Pd».
Onorevole Boccia, i numeri in Puglia, per queste elezioni, saranno decisivi?
«I numeri sono ovunque decisivi. In Puglia, sulla carta, e anche rispetto alla storia di questi anni di governo regionale, danno favorito il centrosinistra. Ma, per trasformare i pronostici in risultato finale, bisogna fare la campagna elettorale, metterci la faccia, ed è quello che stiamo facendo in ogni città. Ovviamente la gente ci chiede un impegno chiaro su alcuni temi che denoteranno la differenza tra centrosinistra e centrodestra. Davanti a tutti c'è il lavoro, e a ruota vengono le politiche giovanili e, più in generale, quelle per le imprese che riescono ancora ad andare avanti da sole. I governi non dovrebbero raccontare favole, come dice Bersani, ma dire esattamente la verità».
Chi sono gli avversari in Puglia?
«L'avversario principale è evidente che è il Pdl con la Lega. Questa grande contraddizione si rinnova, ed è una contraddizione difficilmente spiegabile, soprattutto ora. La campagna elettorale che Maroni sta facendo in Lombardia è una campagna elettorale molto demagogica, con un tasso di propaganda, simile ai momenti di più alta disperazione della Lega. Maroni sta girando in lungo e in largo la Lombardia, raccontando che la coalizione nazionale, cioè Pdl, Lega, questo "accrocchio" che chiamano Fratelli d'Italia, e La Destra di Storace, dovrebbe essere la coalizione che garantisce alla Lombardia il 75% di mantenimento delle proprie risorse fiscali. Se quello è il programma, è evidente che, siccome la coperta fiscale nazionale è unica, a pagare il prezzo sarà il Mezzogiorno. La campagna elettorale per il centrodestra sarà quindi molto complicata in Puglia, perché spiegare tutto questo, sarà una giravolta difficile, stavolta, da spiegarsi. Più in generale, c'è invece da dirci, quali sono le politiche per il Mezzogiorno. Noi abbiamo un programma chiaro. Abbiamo detto chiaramente, che pretendiamo intanto che non vengano toccate le risorse europee, non solo 2007-2013, ma soprattutto 2014-2020. Ci metteremo di traverso all'utilizzo di queste risorse per gli ammortizzatori sociali, perché pensiamo che per aiutare il lavoro bisogna abbassare le tasse sul lavoro. E questi temi, nel Pd e nella coalizione di centrosinistra, sono chiari, nel centrodestra no, perché Fitto in buona fede potrà dire alcune cose, ma Maroni dirà esattamente il contrario. Io Penso che gli elettori pugliesi e meridionali questa volta non debbano sbagliare nel dare un consenso ad un Pdl, che è frammentato ed incapace di chiudere un accordo a vantaggio del mezzogiorno, avendo una Lega che ha posto queste condizioni».
«Poi ci sono le coalizioni nate per non far vincere il Pd: una si chiama Scelta Civica di Monti, che è evidente che è nata per la disperazione di Fini e Casini, che non sarebbero rientrati in Parlamento, e per un tentativo di far pesare un numero di senatori, che possono essere intercettati da questa aggregazione, che in Europa non si colloca né nel partito socialista, né, a quanto pare, nel partito popolare, a sentire Monti (Casini invece è iscritto al partito popolare). Chi vota Scelta Civica di Monti, lo fa per non far vincere qualcuno, e non mi pare una scelta saggia. Ogni elettore dovrebbe entrare in cabina per votare una coalizione in grado di governare, e non per votare qualcuno che, se viene eletto, serve per non far governare un altro. L'Italia ha bisogno di tutto tranne che di questi pasticci, modello anni '70».
«Poi, Ingroia è l'ennesimo tentativo di una sinistra scissionista e distruttiva, che si commenta da sola. Dentro il partito di Ingroia, che in questo momento è dato intorno al 4%, si trovano qualcosa come 5 partiti: il PdCi, Rifondazione Comunista, i Verdi, Idv, e un po' di movimenti civici. 5 partiti per farne uno del 4%. Siccome è evidente che se va bene prendono qualche seggio in Parlamento e rischiano di non far vincere alcune regioni al centrosinistra, io penso che il voto dato a Ingroia è un voto distruttivo per il centrosinistra. Per queste ragioni, mi auguro che gli italiani di sinistra votino tutti in massa Pd, e gli italiani liberal, che credono in un paese che deve affrontare riforme strutturali, non si facciano abbaiare dal tris Monti-Casini-Fini, e votino Pd, perché dentro il Pd troverà residenza un'area liberal-democratica, che è garantita proprio da Bersani. Uno di destra è giusto che voti Berlusconi o Lega, perché è un movimento di destra, un po' populista, ma destra è».
Di seguito, le risposte di Margherita Mastromauro, alle nostre domande sulla sua candidatura.
Onorevole Mastromauro, lei è al 19° posto nella lista Pd per la Camera. Sente la sua rielezione sicura o in bilico?
«Aspetto decisamente l'esito delle elezioni, perché comunque, in ogni caso, penso che dobbiamo aspettare l'esito delle elezioni, dobbiamo lavorare, far la campagna elettorale per cercare di vincerle queste elezioni».
Esponenti di Confindustria, come lei, candidati nel centrosinistra e non nel centrodestra: quali i motivi della scelta?
«Penso che il mondo industriale e imprenditoriale sia estremamente variegato. Come in tutti i mondi, ci sono sicuramente alcuni schierati col centrodestra, con Monti, e altri col centrosinistra. Penso ovviamente che non si possa dire che gli imprenditori abbiano un orientamento predeterminato , e che ci saranno quindi anche molti imprenditori favorevoli al Pd».