La città
Cancellieri: «Nessun presupposto giuridico per mantenere il tribunale a Barletta»
Cascella: «Favorevole alla convocazione di un Consiglio Comunale straordinario». La proposta: da sedi distaccate a tribunale policentrico
Barletta - martedì 3 settembre 2013
14.33
Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha risposto alla lettera con la quale il sindaco di Barletta lo scorso 1° agosto chiedeva di evitare la chiusura dell'attuale sede distaccata di Barletta del Tribunale di Trani, affermando che "purtroppo, al momento non ci sono i presupposti giuridici per un mantenimento del presidio giudiziario di Barletta".
La lettera del ministro è accompagnata da un appunto del competente ufficio del dicastero sulla procedura sancita dall'art.8 D.lgs.n. 155 del 2012 nel quale si afferma che "nulla si è previsto per gli affari relativi alla sezione distaccata di Barletta, poiché l'edificio presso il quale l'ex sezione distaccata aveva sede non possiede le caratteristiche imposte dall'art.8 cit. che ne consentano un suo utilizzo a servizio della sede accorpante. In altri termini la legge impedisce, nella fattispecie, anche l'adozione di un provvedimento ex art. 8 cit, indipendentemente dall'esistenza di ragioni organizzative e funzionali eventualmente esistenti".
"Il sindaco Pasquale Cascella - riferisce l'Ufficio Comunicazione del Comune di Barletta - nel prendere atto della risposta del ministro, ritiene giustificato e doveroso segnalare nuovamente i gravi rischi che la chiusura del Tribunale provocherebbe al corretto funzionamento della giustizia, considerando che proprio in queste ore si annuncia il differimento delle udienze già fissate nella sezione di Barletta. Proprio la circostanza di un edificio non costruito (né ristrutturato o ampliato) mediante mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti, in conformità dell'art.19 della L. n.119/1981, richiamato dall'art.8 del D.lgs. n.155/2012, mette vieppiù in evidenza che così si finisce per penalizzare un Comune "virtuoso" come quello di Barletta che ha provveduto con le proprie risorse alla costruzione dell'edificio destinato alla sede giudiziaria. Di qui l'insistenza nel proporre la sede di Barletta non più come "distaccata" dal Tribunale di Trani, bensì una articolazione territoriale dello stesso Tribunale".
"In altri termini, il Tribunale di Trani dovrebbe configurarsi – analogamente a quanto accaduto per la Provincia Barletta, Andria, Trani - come un Tribunale unico ma con una articolazione "policentrica", avente cioè una pluralità di edifici giudiziari localizzati sia a Trani, sia nella città di Barletta sia in quella di Andria (la cui sede, altrimenti, sarebbe anch'essa destinata a scomparire essendo attualmente mantenuta in vita esclusivamente per la trattazione, ad esaurimento, degli affari pendenti al 12/9/2013). Una tale soluzione, del resto, appare in armonia anche con la sentenza della Corte costituzionale n°237 del 24 luglio 2013, che richiede il mantenimento dei Tribunali nelle città capoluogo di Provincia esistenti al 20 novembre 2011: non trattandosi di una mera proroga, il Tribunale policentrico potrebbe, infatti, soddisfare in via definitiva l'aspirazione a conservare un presidio giudiziario nelle tre città capoluogo, tenendo conto anche delle necessità di Trani che in caso di soppressione delle sedi di Barletta (e, in futuro, di Andria) sarebbe sottoposta a una vera e propria "onda d'urto" di contenzioso".
"Si tratta, insomma, di ricercare, cogliendo lo spirito della riforma, soluzioni che non pregiudichino il buon funzionamento della giustizia sull'intero territorio - conclude la nota - A tal fine il sindaco Cascella si è espresso a favore della proposta di convocare una seduta straordinaria del Consiglio Comunale, certo che in questa sede si possa raccogliere la più ampia convergenza istituzionale a sostegno di un progetto di Tribunale policentrico operante unitariamente a Barletta, Andria e Trani".
La lettera del ministro è accompagnata da un appunto del competente ufficio del dicastero sulla procedura sancita dall'art.8 D.lgs.n. 155 del 2012 nel quale si afferma che "nulla si è previsto per gli affari relativi alla sezione distaccata di Barletta, poiché l'edificio presso il quale l'ex sezione distaccata aveva sede non possiede le caratteristiche imposte dall'art.8 cit. che ne consentano un suo utilizzo a servizio della sede accorpante. In altri termini la legge impedisce, nella fattispecie, anche l'adozione di un provvedimento ex art. 8 cit, indipendentemente dall'esistenza di ragioni organizzative e funzionali eventualmente esistenti".
"Il sindaco Pasquale Cascella - riferisce l'Ufficio Comunicazione del Comune di Barletta - nel prendere atto della risposta del ministro, ritiene giustificato e doveroso segnalare nuovamente i gravi rischi che la chiusura del Tribunale provocherebbe al corretto funzionamento della giustizia, considerando che proprio in queste ore si annuncia il differimento delle udienze già fissate nella sezione di Barletta. Proprio la circostanza di un edificio non costruito (né ristrutturato o ampliato) mediante mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti, in conformità dell'art.19 della L. n.119/1981, richiamato dall'art.8 del D.lgs. n.155/2012, mette vieppiù in evidenza che così si finisce per penalizzare un Comune "virtuoso" come quello di Barletta che ha provveduto con le proprie risorse alla costruzione dell'edificio destinato alla sede giudiziaria. Di qui l'insistenza nel proporre la sede di Barletta non più come "distaccata" dal Tribunale di Trani, bensì una articolazione territoriale dello stesso Tribunale".
"In altri termini, il Tribunale di Trani dovrebbe configurarsi – analogamente a quanto accaduto per la Provincia Barletta, Andria, Trani - come un Tribunale unico ma con una articolazione "policentrica", avente cioè una pluralità di edifici giudiziari localizzati sia a Trani, sia nella città di Barletta sia in quella di Andria (la cui sede, altrimenti, sarebbe anch'essa destinata a scomparire essendo attualmente mantenuta in vita esclusivamente per la trattazione, ad esaurimento, degli affari pendenti al 12/9/2013). Una tale soluzione, del resto, appare in armonia anche con la sentenza della Corte costituzionale n°237 del 24 luglio 2013, che richiede il mantenimento dei Tribunali nelle città capoluogo di Provincia esistenti al 20 novembre 2011: non trattandosi di una mera proroga, il Tribunale policentrico potrebbe, infatti, soddisfare in via definitiva l'aspirazione a conservare un presidio giudiziario nelle tre città capoluogo, tenendo conto anche delle necessità di Trani che in caso di soppressione delle sedi di Barletta (e, in futuro, di Andria) sarebbe sottoposta a una vera e propria "onda d'urto" di contenzioso".
"Si tratta, insomma, di ricercare, cogliendo lo spirito della riforma, soluzioni che non pregiudichino il buon funzionamento della giustizia sull'intero territorio - conclude la nota - A tal fine il sindaco Cascella si è espresso a favore della proposta di convocare una seduta straordinaria del Consiglio Comunale, certo che in questa sede si possa raccogliere la più ampia convergenza istituzionale a sostegno di un progetto di Tribunale policentrico operante unitariamente a Barletta, Andria e Trani".