Politica
Boccia (Pd): «Ho il dovere di andare in Procura»
La controreplica del deputato biscegliese al consigliere Caracciolo. «Dopo aver letto le folli accuse tra i principali esponenti della vita amministrativa barlettana, é la prima cosa che faró lunedì mattina»
Barletta - domenica 4 novembre 2012
10.20
Continua e si allarga lo scontro interno al Pd, e in particolare quello tra il consigliere regionale ed ex consigliere comunale Filippo Caracciolo e l'on. Francesco Boccia. Il deputato biscegliese controreplica a Caracciolo, il quale aveva a sua volta risposto alla richiesta del parlamentare Pd di espulsione dal partito degli 8 consiglieri, tra cui vi è lo stesso Caracciolo, che, insieme ad altri undici (altri quattro della maggioranza e sette dell'opposizione), con le loro dimissioni, hanno provocato la caduta dell'amministrazione Maffei. Di seguito, come abbiamo riportato le precedenti di questa aspra querelle, pubblichiamo l'ultima nota di Boccia.
"La sgradevolezza della lettera del Consigliere Caracciolo non é tanto nelle offese gratuite che si commentano da sole, ma nel modo in cui continua a ignorare la funzione di un partito nella società e nelle istituzioni - afferma Boccia -. Vorrei rassicurarlo: i principi per i quali mi batto a Barletta sono gli stessi che mi guidano in tutti i confronti politici in ogni città pugliese; lo faccio per la mia idea di Pd (in Puglia purtroppo ancora tra tante difficoltà), per la mia idea di selezione della classe dirigente, per la funzione che ricopro, pro tempore, di deputato eletto nella circoscrizione Puglia".
"La legge del taglione non vale nel Pd. Contano i valori e i principi che in questi giorni, con uno sforzo straordinario, stiamo portando in giro per il paese con Bersani e con i candidati alle primarie che si terranno il 25 novembre. La vicenda barlettana non ha certamente aiutato a raccontare la nostra idea di Pd e di Italia, anzi".
"Vorrei rassicurare nel merito il consigliere - continua Boccia - Sul valore e sul significato del consenso lasciamo esprimere il popolo sovrano che per nostra fortuna decide sempre con saggezza. E rimettiamoci a quel volere sapendo che, proprio in questi giorni, su impulso del Governo Monti é in corso di approvazione una legge che non consentirà più l'esistenza e la sopravvivenza politica dei "batman" di periferia (ancora oggi il Batman originale, da regina coeli, continua a ricordare all'Italia intera che per dieci anni é stato il piú suffragato del Lazio). Spero che, come me, Caracciolo voglia combattere questa deriva della vita politica; non so con quali strumenti e in quale contesto intenda farlo, io certamente continueró a farlo con la Politica e per mezzo del Pd. Infine un piccolo appunto. Dice che é sicuro che non andró in Procura della Repubblica? Si sbaglia. Dopo aver letto le folli accuse che si sono lanciati i principali esponenti della vita amministrativa barlettana, da deputato (sempre pro tempore), ho il dovere di andarci in procura ed é la prima cosa che faró lunedì mattina. Ma questo attiene ai nostri doveri istituzionali; invece sulle nostre questioni interne (Pd, regole e convivenza democratica) - conclude Boccia - non intendo arretrare di un centimetro e non saranno certo le minacce di un consigliere particolarmente suffragato a farmi cambiare idea. A Barletta come in ogni città pugliese. Fino a quando avró l'onore e la responsabilità di rappresentare la Puglia in Parlamento attraverso il nostro partito: il partito democratico".
"La sgradevolezza della lettera del Consigliere Caracciolo non é tanto nelle offese gratuite che si commentano da sole, ma nel modo in cui continua a ignorare la funzione di un partito nella società e nelle istituzioni - afferma Boccia -. Vorrei rassicurarlo: i principi per i quali mi batto a Barletta sono gli stessi che mi guidano in tutti i confronti politici in ogni città pugliese; lo faccio per la mia idea di Pd (in Puglia purtroppo ancora tra tante difficoltà), per la mia idea di selezione della classe dirigente, per la funzione che ricopro, pro tempore, di deputato eletto nella circoscrizione Puglia".
"La legge del taglione non vale nel Pd. Contano i valori e i principi che in questi giorni, con uno sforzo straordinario, stiamo portando in giro per il paese con Bersani e con i candidati alle primarie che si terranno il 25 novembre. La vicenda barlettana non ha certamente aiutato a raccontare la nostra idea di Pd e di Italia, anzi".
"Vorrei rassicurare nel merito il consigliere - continua Boccia - Sul valore e sul significato del consenso lasciamo esprimere il popolo sovrano che per nostra fortuna decide sempre con saggezza. E rimettiamoci a quel volere sapendo che, proprio in questi giorni, su impulso del Governo Monti é in corso di approvazione una legge che non consentirà più l'esistenza e la sopravvivenza politica dei "batman" di periferia (ancora oggi il Batman originale, da regina coeli, continua a ricordare all'Italia intera che per dieci anni é stato il piú suffragato del Lazio). Spero che, come me, Caracciolo voglia combattere questa deriva della vita politica; non so con quali strumenti e in quale contesto intenda farlo, io certamente continueró a farlo con la Politica e per mezzo del Pd. Infine un piccolo appunto. Dice che é sicuro che non andró in Procura della Repubblica? Si sbaglia. Dopo aver letto le folli accuse che si sono lanciati i principali esponenti della vita amministrativa barlettana, da deputato (sempre pro tempore), ho il dovere di andarci in procura ed é la prima cosa che faró lunedì mattina. Ma questo attiene ai nostri doveri istituzionali; invece sulle nostre questioni interne (Pd, regole e convivenza democratica) - conclude Boccia - non intendo arretrare di un centimetro e non saranno certo le minacce di un consigliere particolarmente suffragato a farmi cambiare idea. A Barletta come in ogni città pugliese. Fino a quando avró l'onore e la responsabilità di rappresentare la Puglia in Parlamento attraverso il nostro partito: il partito democratico".