Barletta in ginocchio per i troppi George Floyd
Barletta in ginocchio per i troppi George Floyd
La città

“Black Lives Matter”, Barletta in ginocchio per i troppi George Floyd

Piazza “Aldo Moro” si è riempita di testimonianze e contributi di studenti e cittadini per cui anche “il silenzio è violenza”

"Per favore, non riesco a respirare". Sono le parole che accompagnano le immagini strazianti degli ultimi 8 minuti e 46 secondi di vita di George Floyd, l'uomo afroamericano immobilizzato sull'asfalto da un poliziotto, con un ginocchio sul collo , in Minnesota, lo scorso 25 maggio.
Social Video4 minutiBarletta in ginocchio per i troppi George FloydCosimo Giuseppe Pastore
Al grido pacifico "Black Lives Matter" ha aderito anche la città di Barletta che, nel pomeriggio di ieri, ha riempito piazza "Aldo Moro" di testimonianze e contributi di studenti e cittadini per cui anche "il silenzio è violenza". All'iniziativa hanno preso parte l'Unione degli Studenti di Barletta, l'Arci Cafiero, il Collettivo Exit, l'Anpi Bat e il gruppo consiliare Coalizione civica.

«Il cambiamento potrà partire – osservano dall'Unione degli Studenti di Barletta – quando la scuola, luogo di formazione principale dell'individuo, diventerà più inclusiva. È necessaria una società più inclusiva per evitare di vedere il "diverso" come qualcosa di sbagliato o come un errore».

Quasi 9 minuti di silenzio. Tutti in ginocchio per ricordare i troppi George vittime di violenza e discriminazione. Un gesto divenuto il simbolo di proteste e mobilitazioni che hanno riportato all'attenzione pubblica le questioni della rivendicazione dei diritti umani e della discriminazione razziale, retaggio culturale con cui gli USA fanno ancora i conti.

«Nessuno può essere discriminato per il colore della pelle e nessuno può essere lasciato solo – il commento di Roberto Tarantino (ANPI Bat) – È molto importante far sentire che in tutto il mondo ci sono delle persone che non ci stanno».

Da Minneapolis il volto di George Floyd è divenuto simbolo di un movimento che ha preso piede anche nelle città di Detroit, Washington, New York, Philadelphia, Chicago, a volte con risvolti violenti che stanno mettendo in difficoltà il Presidente Donald Trump, per poi diffondersi a macchia di leopardo in tutto il pianeta.

Un messaggio di vicinanza è giunto anche da Mimmo Lucano, il sindaco di Riace che, seppur a distanza, ha dato il suo contributo alla manifestazione barlettana. «Riace non è stato un centro di corruzione o di illegalità – ha detto Roberto Tarantino – ma un eccellente esperimento di un modo diverso di vivere».
5 foto“Black Lives Matter”
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