Politica
Bilancio 2013. Cascella: «Le proposte dei partiti sono fin qui mancate»
Aumento progressivo dell’addizionale Irpef per recuperare 2,2 milioni di euro di gettito. Il logoramento dei rapporti tra giunta e partiti
Barletta - domenica 1 settembre 2013
10.02
«Il lavoro della giunta comunale sul bilancio è partito esattamente da quella relazione finanziaria che già tutte le forze politiche conoscevano, e sulla quale sono state sollecitate in più occasioni, anche in Consiglio comunale, a offrire, su corrette basi istituzionali, contributi di analisi e di proposte, purtroppo fin qui mancati». Parole rivolte direttamente ai partiti, con i quali i rapporti sembrano così essere ormai già in fase di logoramento. Sono queste alcune delle affermazioni, contenute in un intervento, reso pubblico dall'ufficio comunicazione del comune di Barletta, e rilanciato sulla pagina Facebook del sindaco Cascella, in merito alla seduta di giunta di ieri, riconvocata dopo la sospensione di giovedì, nel corso della quale è stata stilata una «preliminare nota di impostazione del bilancio».
Il citato rendiconto della situazione finanziaria, era stato redatto dall'assessore Chieppa e dal dirigente Pedone e reso pubblico a fine luglio. Da esso è emersa «la gravità della situazione finanziaria, condizionata com'è dal cumulo dei circa 8 milioni di debiti fuori bilancio (per larga parte determinati da sentenze giudiziarie già esecutive) con una cifra altrettanto pesante di crediti di dubbia esigibilità, che vincola l'Amministrazione non solo a un patto di stabilità di per sé rigoroso ma anche a correggere i conti evitando generiche operazioni contabili che non poco hanno contribuito a determinare un tale squilibrio finanziario».
«E' così emersa l'ineludibilità di un intervento sull'aliquota dell'addizionale comunale Irpef, che il Comune di Barletta ha fin qui mantenuto al livello più basso e praticamente senza pari in tutto il resto del paese - continua la nota istituzionale - C'è da chiedersi se, tenendo conto delle naturali esenzioni ai redditi più bassi e con opportune modulazioni in relazione alle condizioni sociali più deboli, un adeguamento contenuto, misurato sui più diffusi livelli contributivi dei Comuni delle più diverse colorazioni politiche, e particolarmente di quelli dalla indiscussa attenzione al sociale, possa costituire un sacrificio da poter responsabilmente proporre alla collettività cittadina. A questo dovere, per quanto impopolare possa essere, l'Amministrazione sente di dover far fronte, non solo perché costretta sia dalla gestione di un bilancio già fatto (si sta, infatti, operando solo per dodicesimi), sia dallo squilibrio ormai latente e da norme costrittive, ma proprio come scelta politica di risanamento in cui coinvolgere i cittadini e sostenere la più diffusa consapevolezza che tali sacrifici possono essere messi al servizio degli investimenti e quindi del rilancio civile, economico e sociale della città».
La giunta conferma quindi la scelta emersa nel tavolo politico di venerdì sera, cioè quella di un'aumento dell'addizionale comunale Irpef, con aliquote progressive per le varie fasce di reddito. La giunta, nella sua nota di impostazione del bilancio, parla infatti di "possibilità di una rivisitazione delle aliquote della addizionale IRPEF per renderla omogenea sul territorio Comunale e consentire un incremento delle entrate correnti per affrontare l'esigenza di recuperare circa 2,2 milioni di euro oltre al 1,1 milioni di gettito della aliquota preesistente".
«Essendo intervenuto per decreto legge lo spostamento di un mese della scadenza (dal 31 agosto al 30 settembre) per l'Amministrazione - si evidenzia nella nota - e altrettanto per l'approvazione del Consiglio comunale (entro la fine di novembre), si è ritenuto di poter utilmente cogliere questa opportunità per un preliminare approfondimento e un confronto aperto alle forze politiche e sociali». Proprio ieri, la Cgil è intervenuta per dire no ad aumenti di tasse, e rilanciare la sua proposta di piano anti crisi. Oggi l'amministrazione parla dell'auspicio di «un confronto serio, rispettoso dei reciproci ruoli, nel merito, veritiero sui conti, sugli obblighi, sulle compatibilità e sulle scelte che ne conseguono» e presenta «una preliminare nota di impostazione del bilancio, con la piena disponibilità a considerare opzioni diverse nella deliberazione ultima del documento finanziario, in modo che il bilancio possa poi affrontare un ordinato percorso istituzionale, fino al voto del Consiglio comunale, all'insegna della più trasparente assunzione di responsabilità nei confronti dei cittadini».
Le prossime settimane si preannuciano infuocate. L'amministrazione comunale come intende mettere in atto il confronto da essa stessa auspicato? Il filo, che appare sempre più assottigliato (o forse già spezzato?), che tiene sindaco, giunta e partiti, reggerà alla prova dell'approvazione del bilancio? Il consiglio comunale tornerà ad essere un aspro e sterile campo di battaglia? Il rimpasto di governo sarà un passaggio inevitabile entro la fine del 2013? Queste sono alcune delle domande che emergono alla luce dei fatti. Il futuro è più che mai incerto. La nebbia è fitta.
Il citato rendiconto della situazione finanziaria, era stato redatto dall'assessore Chieppa e dal dirigente Pedone e reso pubblico a fine luglio. Da esso è emersa «la gravità della situazione finanziaria, condizionata com'è dal cumulo dei circa 8 milioni di debiti fuori bilancio (per larga parte determinati da sentenze giudiziarie già esecutive) con una cifra altrettanto pesante di crediti di dubbia esigibilità, che vincola l'Amministrazione non solo a un patto di stabilità di per sé rigoroso ma anche a correggere i conti evitando generiche operazioni contabili che non poco hanno contribuito a determinare un tale squilibrio finanziario».
«E' così emersa l'ineludibilità di un intervento sull'aliquota dell'addizionale comunale Irpef, che il Comune di Barletta ha fin qui mantenuto al livello più basso e praticamente senza pari in tutto il resto del paese - continua la nota istituzionale - C'è da chiedersi se, tenendo conto delle naturali esenzioni ai redditi più bassi e con opportune modulazioni in relazione alle condizioni sociali più deboli, un adeguamento contenuto, misurato sui più diffusi livelli contributivi dei Comuni delle più diverse colorazioni politiche, e particolarmente di quelli dalla indiscussa attenzione al sociale, possa costituire un sacrificio da poter responsabilmente proporre alla collettività cittadina. A questo dovere, per quanto impopolare possa essere, l'Amministrazione sente di dover far fronte, non solo perché costretta sia dalla gestione di un bilancio già fatto (si sta, infatti, operando solo per dodicesimi), sia dallo squilibrio ormai latente e da norme costrittive, ma proprio come scelta politica di risanamento in cui coinvolgere i cittadini e sostenere la più diffusa consapevolezza che tali sacrifici possono essere messi al servizio degli investimenti e quindi del rilancio civile, economico e sociale della città».
La giunta conferma quindi la scelta emersa nel tavolo politico di venerdì sera, cioè quella di un'aumento dell'addizionale comunale Irpef, con aliquote progressive per le varie fasce di reddito. La giunta, nella sua nota di impostazione del bilancio, parla infatti di "possibilità di una rivisitazione delle aliquote della addizionale IRPEF per renderla omogenea sul territorio Comunale e consentire un incremento delle entrate correnti per affrontare l'esigenza di recuperare circa 2,2 milioni di euro oltre al 1,1 milioni di gettito della aliquota preesistente".
«Essendo intervenuto per decreto legge lo spostamento di un mese della scadenza (dal 31 agosto al 30 settembre) per l'Amministrazione - si evidenzia nella nota - e altrettanto per l'approvazione del Consiglio comunale (entro la fine di novembre), si è ritenuto di poter utilmente cogliere questa opportunità per un preliminare approfondimento e un confronto aperto alle forze politiche e sociali». Proprio ieri, la Cgil è intervenuta per dire no ad aumenti di tasse, e rilanciare la sua proposta di piano anti crisi. Oggi l'amministrazione parla dell'auspicio di «un confronto serio, rispettoso dei reciproci ruoli, nel merito, veritiero sui conti, sugli obblighi, sulle compatibilità e sulle scelte che ne conseguono» e presenta «una preliminare nota di impostazione del bilancio, con la piena disponibilità a considerare opzioni diverse nella deliberazione ultima del documento finanziario, in modo che il bilancio possa poi affrontare un ordinato percorso istituzionale, fino al voto del Consiglio comunale, all'insegna della più trasparente assunzione di responsabilità nei confronti dei cittadini».
Le prossime settimane si preannuciano infuocate. L'amministrazione comunale come intende mettere in atto il confronto da essa stessa auspicato? Il filo, che appare sempre più assottigliato (o forse già spezzato?), che tiene sindaco, giunta e partiti, reggerà alla prova dell'approvazione del bilancio? Il consiglio comunale tornerà ad essere un aspro e sterile campo di battaglia? Il rimpasto di governo sarà un passaggio inevitabile entro la fine del 2013? Queste sono alcune delle domande che emergono alla luce dei fatti. Il futuro è più che mai incerto. La nebbia è fitta.