Cronaca
"Bicincittà", arriva il primo furto
Scompare un sellino dalla postazione nei pressi della villa del Castello. La scoperta nella tarda serata di ieri
Barletta - sabato 1 ottobre 2011
15.58
26/09/2011- 30/09/2011. In memoria di un giovane sellino. La lodevole, seppur tardiva nei tempi di attuazione, iniziativa del "Bicincittà" ha varcato i confini del comune di Barletta da appena cinque giorni, eppure qualcuno ne ha già approfittato per arricchire la propria collezione di sellini per bicicletta sottraendolo alla comunità e magari beandosi con i suoi amici per il furtarello commesso e per il fatto di essere stato il primo a "fregiarsi" del titolo di ladro di sellini del Bicincittà; magari il ladrocinio è avvenuto nell'indifferenza dei passanti di turno, in nome dell'antico ideale "Non è roba mia, quindi non me ne interesso..." Ma è proprio su questo punto che l'asino, che talvolta si nasconde in noi cittadini, casca.
Vediamo nel dettaglio l'accaduto: ieri sera, venerdì 30 settembre, camminando intorno alle 23:50 nei pressi della postazione adibita al ciclo posteggio circostante la villa del Castello Svevo, una delle 4 approntate da lunedì scorso (insieme a quelle site in Piazza Conteduca presso la stazione, Palazzo di Città, Villa Bonelli) al fine di dar vita al servizio di bike sharing cittadino, ho avuto modo di notare che tra le bici in quel momento parcheggiate una era già priva di sellino, grazie alla furbata di qualche "incivile": vi ero passato una prima volta intorno alle 22:00, e non avevo notato tale mancanza. Facile pensare che il delinquentello abbia agito nell'ombra della zona per far suo il misero trofeo. E dire che il servizio di bike sharing è nato per favorire la mobilità sostenibile in bicicletta ed il miglioramento della qualità di vita nello spazio urbano. Forse l'incivile in questione ha frainteso, ritenendo magari che un ampliamento del suo parco-sellini corrispondesse all'aumento della qualità della vita altrui, in nome di un non meglio precisato bene comune.
Episodio di quotidiana micro-delinquenza, ragazzata commessa da adolescenti in cerca di svago, potrebbe così bollarla qualche perbenista, o addirittura qualcuno potrebbe arrivare ad addebitare la colpa al Comune, sostenendo che quelle bici così incustodite (ma cosa dovremmo metterci a protezione, una gabbia di ferro?...) quasi invitino al furto. Invece no, basta nascondersi dietro queste false giustificazioni! Questi furtarelli, come si è soliti derubricarli, rappresentano atti di scarsa civiltà e denunciano una totale assenza di rispetto verso la proprietà comune. Ecco perché la prossima volta che vedremo qualcuno che cerca di forzare la serratura delle bici in questione o prova a derubare impropriamente un sellino, dovremo tenere in mente che non sta solo rubando un oggetto di scarso, peraltro, valore, ma sta macchiando la reputazione della città, calpestando la nostra dignità di cittadini e gettando al vento i nostri sacrifici da contribuenti. Per queste ragioni, varrà un unico monito: FERMIAMOLO!
Vediamo nel dettaglio l'accaduto: ieri sera, venerdì 30 settembre, camminando intorno alle 23:50 nei pressi della postazione adibita al ciclo posteggio circostante la villa del Castello Svevo, una delle 4 approntate da lunedì scorso (insieme a quelle site in Piazza Conteduca presso la stazione, Palazzo di Città, Villa Bonelli) al fine di dar vita al servizio di bike sharing cittadino, ho avuto modo di notare che tra le bici in quel momento parcheggiate una era già priva di sellino, grazie alla furbata di qualche "incivile": vi ero passato una prima volta intorno alle 22:00, e non avevo notato tale mancanza. Facile pensare che il delinquentello abbia agito nell'ombra della zona per far suo il misero trofeo. E dire che il servizio di bike sharing è nato per favorire la mobilità sostenibile in bicicletta ed il miglioramento della qualità di vita nello spazio urbano. Forse l'incivile in questione ha frainteso, ritenendo magari che un ampliamento del suo parco-sellini corrispondesse all'aumento della qualità della vita altrui, in nome di un non meglio precisato bene comune.
Episodio di quotidiana micro-delinquenza, ragazzata commessa da adolescenti in cerca di svago, potrebbe così bollarla qualche perbenista, o addirittura qualcuno potrebbe arrivare ad addebitare la colpa al Comune, sostenendo che quelle bici così incustodite (ma cosa dovremmo metterci a protezione, una gabbia di ferro?...) quasi invitino al furto. Invece no, basta nascondersi dietro queste false giustificazioni! Questi furtarelli, come si è soliti derubricarli, rappresentano atti di scarsa civiltà e denunciano una totale assenza di rispetto verso la proprietà comune. Ecco perché la prossima volta che vedremo qualcuno che cerca di forzare la serratura delle bici in questione o prova a derubare impropriamente un sellino, dovremo tenere in mente che non sta solo rubando un oggetto di scarso, peraltro, valore, ma sta macchiando la reputazione della città, calpestando la nostra dignità di cittadini e gettando al vento i nostri sacrifici da contribuenti. Per queste ragioni, varrà un unico monito: FERMIAMOLO!