Eventi
Benvenuta fine del mondo, arrivederci Maya
Solo un'altra stupida profezia, non sarà una sciagura. Tra corsa ai ripari e profitto speculativo d’ogni genere
Mondo - venerdì 21 dicembre 2012
8.54
Apocalypse now! Che vi riteniate catastrofisti o san Tommaso, non si può che convenire che questa presunta fine del mondo è la costruzione universale più burlesca della quale il mondo si trova ad essere, al contempo, soggetto e oggetto! Terremoto? Sta arrivando la fine del mondo; forte escursione termica? È conseguenza della prossimità della fine del mondo; morti inspiegabili? Tanto moriremo tutti tra poco; che fai a capodanno? Eh, devi vedere se ci saremo ancora. Non ce ne rendiamo conto ma ormai le nostre menti hanno sviluppato dei nessi causa-effetto troppo forzati e apocalittici. Calamità naturali, anomalie ambientali e stragi umane fanno balzare al nostro pensiero la causa dell'avvicinarsi della fine del mondo, una relazione cognitiva di tipo metonimico a dir poco spaventosa!
Tanta risonanza la si deve soprattutto alla sedicente base scientifica sulla quale questa profezia poggia: autorevolezza della fonte (i Maya, popolazione dall'acuto ingegno), sostegno astrologico (il pianeta Nibiru entrerà in collisione con la Terra), predizione umana (Nostradamus ha annunciato un rinnovamento spirituale della specie umana, la quale assumerà una nuova concezione del mondo percepito).Questi tre elementi hanno rispettivamente tre ragioni sincroniche: il calendario Maya ha la durata di 5126 anni ed essendo cominciato nel 3114 a.C. il calcolo è autoevidente; l'incontro-scontro tra i due pianeti sarà causato da un'iperattività del Sole con il consequenziale danneggiamento del campo magnetico e l'inversione dell'asse terrestre; Le anime degli umani cambieranno rotta per una lesione generalizzata della ghiandola pineale, creduta la sede dello spirito. Potranno sembrare (e lo sono, fidatevi) idiozie ma quello su cui dobbiamo riflettere è che queste probabili stupidaggini hanno fruttato fior di quattrini a scrittori, registi, TV makers, cantautori, bloggers , speaker radiofonici che su questo tema hanno scritto libri, sceneggiature, costruito interi dibattiti, talk show, sondaggi, linee dirette per sondare pensieri ed emozioni della popolazione bombardata da questa mina preistorica.
Una satira della paura per chi ha voglia di vivere e una speranza alimentata da chi, in questa Era dell'oro, non ha mai visto un luccichio dorato. Ad ogni modo questa apocalisse sembra esser creduta,da una maggioranza significativa, nei termini di un graduale sconvolgimento ambientale dovuto al palese fatto che il nostro universo vive, è in continuo movimento ora disteso ora stressato dall'azione umana. Una distruzione non d'impatto quindi, ma progressiva, lenta e sofferta. Tuttavia, si sta diffondendo l'atteggiamento entusiastico e imminente di chi vede in questa profezia una comoda opportunità per far tutto ciò che si è sempre voluto, per lasciare la propria orma nell'ultimo giorno di vita. Perché non vivere oggi, invece, come se fosse il primo? Il primo giorno di nuove esistenze, cambiate nella loro essenza, rinnovate nei loro sistemi di pensiero e nelle loro percezioni emotive; supponiamo che Nostradamus abbia profetizzato meglio dei Maya, e viviamo di pura autosuggestione creatrice di un mondo migliore! Così anche noi, come i clienti dei bed and breakfast di Cisternino e i compratori delle case nel paesino francese di Bugarach, potremmo dire di essere i survivors della fine del mondo non per la deflagrazione planetaria avvenuta ma per lo stravolgimento valoriale imploso nella nostra ghiandola pineale. Che questa esplosione di autenticità dunque sia davvero la fine del mondo nel senso aggettivale dell'espressione.
Tanta risonanza la si deve soprattutto alla sedicente base scientifica sulla quale questa profezia poggia: autorevolezza della fonte (i Maya, popolazione dall'acuto ingegno), sostegno astrologico (il pianeta Nibiru entrerà in collisione con la Terra), predizione umana (Nostradamus ha annunciato un rinnovamento spirituale della specie umana, la quale assumerà una nuova concezione del mondo percepito).Questi tre elementi hanno rispettivamente tre ragioni sincroniche: il calendario Maya ha la durata di 5126 anni ed essendo cominciato nel 3114 a.C. il calcolo è autoevidente; l'incontro-scontro tra i due pianeti sarà causato da un'iperattività del Sole con il consequenziale danneggiamento del campo magnetico e l'inversione dell'asse terrestre; Le anime degli umani cambieranno rotta per una lesione generalizzata della ghiandola pineale, creduta la sede dello spirito. Potranno sembrare (e lo sono, fidatevi) idiozie ma quello su cui dobbiamo riflettere è che queste probabili stupidaggini hanno fruttato fior di quattrini a scrittori, registi, TV makers, cantautori, bloggers , speaker radiofonici che su questo tema hanno scritto libri, sceneggiature, costruito interi dibattiti, talk show, sondaggi, linee dirette per sondare pensieri ed emozioni della popolazione bombardata da questa mina preistorica.
Una satira della paura per chi ha voglia di vivere e una speranza alimentata da chi, in questa Era dell'oro, non ha mai visto un luccichio dorato. Ad ogni modo questa apocalisse sembra esser creduta,da una maggioranza significativa, nei termini di un graduale sconvolgimento ambientale dovuto al palese fatto che il nostro universo vive, è in continuo movimento ora disteso ora stressato dall'azione umana. Una distruzione non d'impatto quindi, ma progressiva, lenta e sofferta. Tuttavia, si sta diffondendo l'atteggiamento entusiastico e imminente di chi vede in questa profezia una comoda opportunità per far tutto ciò che si è sempre voluto, per lasciare la propria orma nell'ultimo giorno di vita. Perché non vivere oggi, invece, come se fosse il primo? Il primo giorno di nuove esistenze, cambiate nella loro essenza, rinnovate nei loro sistemi di pensiero e nelle loro percezioni emotive; supponiamo che Nostradamus abbia profetizzato meglio dei Maya, e viviamo di pura autosuggestione creatrice di un mondo migliore! Così anche noi, come i clienti dei bed and breakfast di Cisternino e i compratori delle case nel paesino francese di Bugarach, potremmo dire di essere i survivors della fine del mondo non per la deflagrazione planetaria avvenuta ma per lo stravolgimento valoriale imploso nella nostra ghiandola pineale. Che questa esplosione di autenticità dunque sia davvero la fine del mondo nel senso aggettivale dell'espressione.