Territorio
Barletta vuole il suo Frecciarossa, si apre qualche spiraglio
Ieri il sindaco è stato presente all'incontro promosso dal PD con Trenitalia
Barletta - giovedì 4 agosto 2016
La polemica sulla mancata fermata del Frecciarossa a Barletta continua, ma il problema è ancora in alto mare. Dopo l'incontro di ieri del primo cittadino di Barletta con i vertici di Trenitalia, ecco una dichiarazione del sindaco Pasquale Cascella a seguito dell'incontro promosso dai parlamentati pugliesi del Pd.
«E' come se si fosse aperta la porta del "Frecciarossa" atteso a Barletta, anche se bisognerà verificare che il treno possa arrivare e partire concretamente dalla stazione della città di Pietro Mennea. Dopo un lungo disinteresse, l'incontro di ieri con l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Trenitalia, Barbara Morgante, promosso dai parlamentari pugliesi del Pd e a cui hanno partecipato gli onorevoli Francesco Boccia e Dario Ginefra, ha fatto emergere almeno una attenzione che, a questo punto, va approfondita con il più largo coinvolgimento delle istituzioni, delle forze politiche e delle forze economiche e sociali del territorio e della regione. Seppure da parte di Trenitalia si insiste su valutazioni di carattere di sostenibilità economica di servizi ferroviari da effettuare in regime di mercato, da parte delle comunità locali si pone una questione di interesse pubblico e di programmazione di servizi adeguati e di infrastrutture di cui una realtà emergente, anche sul piano turistico, come quella che fa riferimento alla provincia di Barletta-Andria-Trani, ha bisogno per crescere e contribuire allo sviluppo dell'intero paese. E' su questo allora che il confronto deve poter finalmente entrare nel merito e individuare le soluzioni necessarie e sostenibili. Con i parlamentari del Pd, la rappresentante di Trenitalia ha assunto l'impegno di approfondire le tematiche legate al potenziamento e alla articolazione del sistema dei servizi ferroviari delle "Frecce" e del trasporto locale.
Ci sarà bisogno della più larga e attiva partecipazione per sostenere la giusta aspettativa della fermata anche del Frecciarossa a Barletta per un bacino che può arrivare a coinvolgere 700mila utenti. L'importante è che l'azienda si butti alle spalle una volta per tutte l'indisponibilità e tenga aperta la porta alla verifica di nuove opportunità».
«E' come se si fosse aperta la porta del "Frecciarossa" atteso a Barletta, anche se bisognerà verificare che il treno possa arrivare e partire concretamente dalla stazione della città di Pietro Mennea. Dopo un lungo disinteresse, l'incontro di ieri con l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Trenitalia, Barbara Morgante, promosso dai parlamentari pugliesi del Pd e a cui hanno partecipato gli onorevoli Francesco Boccia e Dario Ginefra, ha fatto emergere almeno una attenzione che, a questo punto, va approfondita con il più largo coinvolgimento delle istituzioni, delle forze politiche e delle forze economiche e sociali del territorio e della regione. Seppure da parte di Trenitalia si insiste su valutazioni di carattere di sostenibilità economica di servizi ferroviari da effettuare in regime di mercato, da parte delle comunità locali si pone una questione di interesse pubblico e di programmazione di servizi adeguati e di infrastrutture di cui una realtà emergente, anche sul piano turistico, come quella che fa riferimento alla provincia di Barletta-Andria-Trani, ha bisogno per crescere e contribuire allo sviluppo dell'intero paese. E' su questo allora che il confronto deve poter finalmente entrare nel merito e individuare le soluzioni necessarie e sostenibili. Con i parlamentari del Pd, la rappresentante di Trenitalia ha assunto l'impegno di approfondire le tematiche legate al potenziamento e alla articolazione del sistema dei servizi ferroviari delle "Frecce" e del trasporto locale.
Ci sarà bisogno della più larga e attiva partecipazione per sostenere la giusta aspettativa della fermata anche del Frecciarossa a Barletta per un bacino che può arrivare a coinvolgere 700mila utenti. L'importante è che l'azienda si butti alle spalle una volta per tutte l'indisponibilità e tenga aperta la porta alla verifica di nuove opportunità».