La città
Barletta, targhe di carta per ricordare le foibe
Intervista ai ragazzi della Giovane Italia, ideatori dell’iniziativa
Barletta - venerdì 12 febbraio 2010
17.00
Per commemorare le vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata (come da legge n. 92 del 30 marzo 2004 che ha istituito nel 10 Febbraio il giorno nazionale del ricordo) alcuni ragazzi della Giovane Italia di Barletta hanno affisso delle targhe fatte in casa in diverse vie della città intitolandole simbolicamente.
Intervistiamo Marco Lattanzio, portavoce del gruppo.
Partiamo dalla storia.
«Le foibe sono delle grandi buche, inghiottitoi, dove venivano seppelliti vivi migliaia di italiani che, dopo essere stati torturati barbaramente nei campi di concentramento dalle truppe comuniste slave capeggiate da Josip Broz Tito, venivano gettati feriti e spesso ancora vivi in queste fosse dove morivano con sofferenza dopo giorni di agonia».
Cosa significa per voi ricordare le foibe?
«Ciò ogni anno per noi significa ricordare alla gente uno dei massacri più atroci della storia italiana che conta decine di migliaia di morti, uccisi in nome di un nazionalismo croato che mirava alla conquista dell'intera Venezia Giulia teso a negare l'esistenza della nazionalità italiana nella Dalmazia».Qual è stata la molla che vi ha fatto balenare un'idea del genere?
«Questa per noi non è una questione politica, ma storica in quanto, purtroppo, questa pagina di storia sporca di sangue è stata strappata dai libri scolastici per troppi anni e noi sentiamo il dovere di portare questo tragico evento, che ha visto coinvolti fratelli italiani come noi, alla conoscenza di tutti.
Qualche giorno fa l'amministrazione comunale ha dedicato una targa ai martiri delle Foibe, ma noi speriamo che venga dedicata anche una via».