Eventi
Barletta sostenibile, secondo incontro
Iniziativa inserita nella settimana UNESCO di educazione allo sviluppo sostenibile. Maffei: «Dovrebbe essere privilegiata la mobilità che aiuti a migliorare la qualità della vita»
Barletta - venerdì 12 novembre 2010
«Il progresso è dinamico. La realtà quotidiana impone, nella traccia evolutiva, l'esigenza del trasferimento continuo di persone, merci, servizi. Può apparire, questa, una riflessione banale: si provi però ad immaginare cosa accadrebbe dentro ed all'esterno dei nostri centri abitati se questa necessità incontrasse disorganizzazione» Inizia con queste parole il discorso del Sindaco di Barletta al secondo incontro di "Barletta Sostenibile". Questo incontro, organizzato dall'Amministrazione «sensibile – continua Maffei - a tali problemi (cioè la tutela ambientale, con la riduzioni delle emissioni dei veicoli a motore, con la collaborazione della comunità civile) come al coinvolgimento della società nella loro soluzione, attraverso questa tavola rotonda» è stato calendarizzato nella Settimana UNESCO di educazione allo sviluppo sostenibile . Tutto questo con «l'obiettivo di scegliere e condividere politiche e interventi idonei da integrare nelle pianificazioni municipali».
Sono intervenuti al dibattito: Salvatore Filannino, Assessore all'Ambiente; Stefano Ciurnelli, progettista Piano Urbano Mobilità Area Vasta (Mobilità Sostenibile e PUMAV), Massimo Nitti, Direttore Ferrovie Nord Barese (valenza del nodo ferroviario nella mobilità intercomunale), Michele Fiorella, progettista piano mobilità ciclistica Comune di Barletta (piano piste ciclabili), Ernesto Bernardini, Dirigente Settore piani e programmi urbani Barletta (asse est-ovest: assetto viario extra-urbano), Giuseppe Gorgoglione, Rappresentante tavolo concertazione per Sviluppo sostenibile Barletta (asse est-ovest: logistica ed intermodalità), Francesco Giordano, Rappresentante tavolo concertazione Sviluppo sostenibile Barletta (parcheggi di interscambio intorno alla stazione ferroviaria e asse nord-sud Ferrovia mare), Guglielmo Minervini, Assessore Regionale alle infrastrutture strategiche e mobilità. Sulla tematica del giorno il prof. Ciurnelli ha largamente parlato delle «automobili, cioè di come questo mezzo inevitabilel sia il problema più grosso da affrontare quando si parla di mobilità sostenibile». Anche perché, prosegue Ciurnelli «Barletta ha molte potenzialità, perché è un grande centro di snodo per raggiungere le altre città pugliesi. Solo che questi spostamenti causano traffico, inquinamento … e quindi bisogna equiparare l'essere città ospitale e contemporaneamente, non essere schiacciata dagli spostamenti urbani dei mezzi pesanti che percorrono le direttrici statali, 16 bis in particolare, oramai pericolosa circonvallazione dei centri lambiti dai grandi mezzi commerciali Il professore, avvalorando il suo studio, ha proiettato delle immagini che riportano i numeri dei viaggi dei mezzi pesanti tra Andria e Barletta, dimostrando come un'assenza di regolamentazione provoca caos, poco rispetto tra gli automobilisti, aumento delle emissioni di CO2.
Nitti ha illustrato, sempre attraverso le immagini, come le ferrovie del Nord Barese, stanno progettando e già realizzando i potenziamenti della ferrovia, anche grazie alla Comunità Europea che ha puntato sul raddoppio del servizio.
La conclusione è stata che Barletta è un punto di partenza strategico per un complessivo sviluppo turistico tracciato da una lunga costa marina che coinvolga necessariamente demani di Molfetta e Giovinazzo. Ma deve essere la completa rivisitazione e potenzialità dei vari percorsi ferroviari che dovrà essere il volano per snellire ogni arteria stradale sovrautilizzata. Una città, quella disegnata dai relatori, che diventa quasi similare a quelle metropolitane già disegnate. Più volte, infatti le esposizioni hanno rappresentato Barletta, quale snodo primario di plurimi interessi che integrano addirittura quelli della Bat fino a Bari. E' progetto vision 2020, in definitiva, quello perseguito dalle analitiche tecniche esposizioni. Ma è necessaria una intesa intercittadina per realizzare questo megagalattico trasognante progetto che, per ora, considera una Città che non c'è. Meno partecipazione a questo secondo incontro su " Barletta sostenibile". Un auditorio,quello della chiesa di S. Antonio, questa volta, a differenza dell'incontro dello scorso 3 novembre alla sala rossa, frequentato esclusivamente da tecnici pubblici e privati.
Una Città, quella disegnata dai professori presenti, se non foss'altro che gli studi sono stati allargati non solo a Barletta, ma anche a Bari e a tutta la Bat. C'è bisogno di una vera e propria azione intercittadina per realizzare un'opera tanto bella quanto la Cittàchenoncè, inoltre questo secondo incontro ha registrato una diminuzione dell'auditorium, che si fa sempre più settoriale e quanto più ingegneristico. Una coincidenza?!
Sono intervenuti al dibattito: Salvatore Filannino, Assessore all'Ambiente; Stefano Ciurnelli, progettista Piano Urbano Mobilità Area Vasta (Mobilità Sostenibile e PUMAV), Massimo Nitti, Direttore Ferrovie Nord Barese (valenza del nodo ferroviario nella mobilità intercomunale), Michele Fiorella, progettista piano mobilità ciclistica Comune di Barletta (piano piste ciclabili), Ernesto Bernardini, Dirigente Settore piani e programmi urbani Barletta (asse est-ovest: assetto viario extra-urbano), Giuseppe Gorgoglione, Rappresentante tavolo concertazione per Sviluppo sostenibile Barletta (asse est-ovest: logistica ed intermodalità), Francesco Giordano, Rappresentante tavolo concertazione Sviluppo sostenibile Barletta (parcheggi di interscambio intorno alla stazione ferroviaria e asse nord-sud Ferrovia mare), Guglielmo Minervini, Assessore Regionale alle infrastrutture strategiche e mobilità. Sulla tematica del giorno il prof. Ciurnelli ha largamente parlato delle «automobili, cioè di come questo mezzo inevitabilel sia il problema più grosso da affrontare quando si parla di mobilità sostenibile». Anche perché, prosegue Ciurnelli «Barletta ha molte potenzialità, perché è un grande centro di snodo per raggiungere le altre città pugliesi. Solo che questi spostamenti causano traffico, inquinamento … e quindi bisogna equiparare l'essere città ospitale e contemporaneamente, non essere schiacciata dagli spostamenti urbani dei mezzi pesanti che percorrono le direttrici statali, 16 bis in particolare, oramai pericolosa circonvallazione dei centri lambiti dai grandi mezzi commerciali Il professore, avvalorando il suo studio, ha proiettato delle immagini che riportano i numeri dei viaggi dei mezzi pesanti tra Andria e Barletta, dimostrando come un'assenza di regolamentazione provoca caos, poco rispetto tra gli automobilisti, aumento delle emissioni di CO2.
Nitti ha illustrato, sempre attraverso le immagini, come le ferrovie del Nord Barese, stanno progettando e già realizzando i potenziamenti della ferrovia, anche grazie alla Comunità Europea che ha puntato sul raddoppio del servizio.
La conclusione è stata che Barletta è un punto di partenza strategico per un complessivo sviluppo turistico tracciato da una lunga costa marina che coinvolga necessariamente demani di Molfetta e Giovinazzo. Ma deve essere la completa rivisitazione e potenzialità dei vari percorsi ferroviari che dovrà essere il volano per snellire ogni arteria stradale sovrautilizzata. Una città, quella disegnata dai relatori, che diventa quasi similare a quelle metropolitane già disegnate. Più volte, infatti le esposizioni hanno rappresentato Barletta, quale snodo primario di plurimi interessi che integrano addirittura quelli della Bat fino a Bari. E' progetto vision 2020, in definitiva, quello perseguito dalle analitiche tecniche esposizioni. Ma è necessaria una intesa intercittadina per realizzare questo megagalattico trasognante progetto che, per ora, considera una Città che non c'è. Meno partecipazione a questo secondo incontro su " Barletta sostenibile". Un auditorio,quello della chiesa di S. Antonio, questa volta, a differenza dell'incontro dello scorso 3 novembre alla sala rossa, frequentato esclusivamente da tecnici pubblici e privati.
Una Città, quella disegnata dai professori presenti, se non foss'altro che gli studi sono stati allargati non solo a Barletta, ma anche a Bari e a tutta la Bat. C'è bisogno di una vera e propria azione intercittadina per realizzare un'opera tanto bella quanto la Cittàchenoncè, inoltre questo secondo incontro ha registrato una diminuzione dell'auditorium, che si fa sempre più settoriale e quanto più ingegneristico. Una coincidenza?!