La città
Barletta ricorda il 70° anniversario della nascita di Pietro Mennea
È stata presentata al pubblico ed alle emittenti televisive una riproduzione della lapide su cavalletto:
Barletta - giovedì 30 giugno 2022
Comunicato Stampa
«Da questa casa si è avviato alla leggenda PIETRO PAOLO MENNEA Barletta 28 giugno 1952 – Roma 21 marzo 2013. La Freccia del Sud. Campione Olimpionico di Atletica leggera. Velocista di fama mondiale. Onore e vanto di Barletta nello Sport di sempre "La corsa non finisce mai…" LA CITTADINANZA ORGOGLIOSA POSE 28 giugno 2022».
Queste le parole scolpite sulla lapide vietata dalla vedova del Campione e che nessuno potrà vedere sulla facciata dell'immobile in via Porta Reale 20 dove la lapide marmorea avrebbe dovuto essere installata ed inaugurata. Ma l'omaggio popolare a Pietro Mennea si è ugualmente tenuto ieri come preannunciato nel 70° anniversario della nascita a conclusione del capitolo iniziale di una storia paradossale e kafkiana tuttora in corso.
«Il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia ODV – scrive il Presidente Nino Vinella - assistito dagli Avvocati Raffaele Dibello (penalista) e Francesco Nanula (amministrativista) per le rispettive competenze forensi, ha deciso infatti di proseguire nell'iter con richiesta di accesso agli atti presso i Servizi Demografici del Comune di Barletta allo scopo di accertare le reali motivazioni addotte da Manuela Olivier quale vedova di Pietro Mennea sul suo diniego all'apposizione della lapide. A tale originario diniego ha fatto poi seguito la diffida formulata dall'attuale occupante del sottano dov'era la casa natale del Campione in Via Porta Reale 20, Francesco Pizzi, col ricorso all'intervento della Polizia Municipale durante la cerimonia svoltasi sul marciapiedi, verbalizzando chi in quel momento era presente per successivi accertamenti da parte del Comando che era stato comunque preavvisato via PEC dello svolgimento di un'attività svoltasi in assoluta pacatezza.
È stata presentata al pubblico ed alle emittenti televisive una riproduzione della lapide su cavalletto: a precedere, uno straordinario audio risalente all'agosto 2000 dove si è ascoltata la voce di Pietro Mennea all'epoca europarlamentare intervenuto durante la manifestazione della Battaglia di Canne a cura del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia sul tema dei Beni Culturali e della loro valorizzazione per lo sviluppo del Territorio. Infatti risalgono anche a prima di quegli anni gli stretti rapporti di collaborazione fra il Comitato e Mennea: motivo fondamentale per l'impegno con cui l'ente di terzo settore (regolarmente costituito ai sensi di legge) dalla presidenza del dott. Carlo Ettore Borgia, ex sindaco ed assessore regionale alla cultura, fino ai giorni nostri con svariate e documentate manifestazioni e carteggio d'archivio.
Sulla questione del numero civico, contestata dal fratello del Campione, Vincenzo Mennea, è stata data lettura ed esibita la scansione ufficiale dell'atto di nascita di Pietro Paolo Mennea dove il padre Salvatore ne denuncia la nascita in Via Porta Reale numero 20. Da qui, dove la famiglia si era insediata dividendo i ristretti spazi fra il laboratorio di sarto di papà Mennea e l'abitazione, il nucleo si trasferì come abitazione al numero 45, poco più avanti, lasciando solo il laboratorio al civico 20».
Queste le parole scolpite sulla lapide vietata dalla vedova del Campione e che nessuno potrà vedere sulla facciata dell'immobile in via Porta Reale 20 dove la lapide marmorea avrebbe dovuto essere installata ed inaugurata. Ma l'omaggio popolare a Pietro Mennea si è ugualmente tenuto ieri come preannunciato nel 70° anniversario della nascita a conclusione del capitolo iniziale di una storia paradossale e kafkiana tuttora in corso.
«Il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia ODV – scrive il Presidente Nino Vinella - assistito dagli Avvocati Raffaele Dibello (penalista) e Francesco Nanula (amministrativista) per le rispettive competenze forensi, ha deciso infatti di proseguire nell'iter con richiesta di accesso agli atti presso i Servizi Demografici del Comune di Barletta allo scopo di accertare le reali motivazioni addotte da Manuela Olivier quale vedova di Pietro Mennea sul suo diniego all'apposizione della lapide. A tale originario diniego ha fatto poi seguito la diffida formulata dall'attuale occupante del sottano dov'era la casa natale del Campione in Via Porta Reale 20, Francesco Pizzi, col ricorso all'intervento della Polizia Municipale durante la cerimonia svoltasi sul marciapiedi, verbalizzando chi in quel momento era presente per successivi accertamenti da parte del Comando che era stato comunque preavvisato via PEC dello svolgimento di un'attività svoltasi in assoluta pacatezza.
È stata presentata al pubblico ed alle emittenti televisive una riproduzione della lapide su cavalletto: a precedere, uno straordinario audio risalente all'agosto 2000 dove si è ascoltata la voce di Pietro Mennea all'epoca europarlamentare intervenuto durante la manifestazione della Battaglia di Canne a cura del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia sul tema dei Beni Culturali e della loro valorizzazione per lo sviluppo del Territorio. Infatti risalgono anche a prima di quegli anni gli stretti rapporti di collaborazione fra il Comitato e Mennea: motivo fondamentale per l'impegno con cui l'ente di terzo settore (regolarmente costituito ai sensi di legge) dalla presidenza del dott. Carlo Ettore Borgia, ex sindaco ed assessore regionale alla cultura, fino ai giorni nostri con svariate e documentate manifestazioni e carteggio d'archivio.
Sulla questione del numero civico, contestata dal fratello del Campione, Vincenzo Mennea, è stata data lettura ed esibita la scansione ufficiale dell'atto di nascita di Pietro Paolo Mennea dove il padre Salvatore ne denuncia la nascita in Via Porta Reale numero 20. Da qui, dove la famiglia si era insediata dividendo i ristretti spazi fra il laboratorio di sarto di papà Mennea e l'abitazione, il nucleo si trasferì come abitazione al numero 45, poco più avanti, lasciando solo il laboratorio al civico 20».