La città
Barletta per la pace in Ucraina, «Frontiere aperte per tutte e tutti»
Associazioni e cittadini hanno partecipato ieri all'iniziativa di solidarietà al Parco dell'Umanità
Barletta - giovedì 3 marzo 2022
10.01
Un segno di solidarietà, seppur simbolico, ha unito ieri pomeriggio Barletta al popolo ucraino. Una manifestazione di pace e fratellanza, meno partecipata di quanto visto in città vicine, dove sono state coinvolte anche le scuole e i più giovani, ma comunque movimentata soprattutto da associazioni, gruppi politici, sindacati ed enti del terzo settore attivi sul territorio.
Come l'Ambulatorio popolare di Barletta. «Bello vederci tutte e tutti con i simboli e con la bandiera della pace in una manifestazione voluta e costruita collettivamente per far mergere anche da Barletta una comunità in grado di unirsi e di stringersi sui temi importanti sui valori unificanti - ha commentato Cosimo Matteucci - La guerra in Ucraina è un evento gravissimo, che segue a tanti altri, a quelle in Iraq, in Siria, in Medio Oriente, in Afghanistan, in Cecenia, nei Balcani, in Bosnia e Kossovo e a tanti altri conflitti armati sparsi nel mondo che hanno mietuto e continuano a mietere vittime. Senza dimenticarsi della Palestina. Guerre in posti diversi della Terra ma tutte uguali per la loro matrice, che è una matrice economica, di violenza e di sopraffazione, di disconoscimento del diritto internazionale e di violazione dei trattati».
Oltre al preoccupante monito che sta facendo tremare in questi giorni la collettività ("La Terza guerra mondiale sarebbe nucleare"), c'è l'attuale emergenza dei profughi. «come accade in tutte le guerre sono le sempre le persone più povere deboli a pagarne il prezzo: donne, bambine, bambini e anziani, profughi che abbiamo il dovere di aiutare attivando tutti i canali umanitari che in questi giorni si stanno attivando». Matteucci conclude con un invito all'Italia e all'Europa proprio sull'accoglienza di tutti i profughi, senza differenziazioni: «Frontiere aperte per tutte e tutti».
Molto emblematica è stata la dichiarazione della signora Olena, rappresentante dell'Associazione culturale Italia Ucraina "Maidan", che ha raccontato l'angoscia dei suoi connazionali in queste ore. «Essere russofoni non significa essere russofili» ha sottolineando, ribadendo la natura democratica e multietnica dell'Ucraina.
Ad aprire gli interventi è stato Ugo Villani, professore emerito di Diritto internazionale, seguito dagli interventi di associazioni, partiti, cittadine e cittadini. L'ANPI "Dante Di Nanni" Barletta, tra i promotori dell'iniziativa, ha ribadito «la necessità di seminare pace per raccogliere pace». Dura condanna dell'aggressione russa, contro la politica dei blocchi contrapposti, Russia-Nato, per l'autodeterminazione del popolo ucraino, è stata espressa da Raffaele Marino, rappresentante del gruppo "Un'altra Puglia è possibile" che è intervenuto durante la manifestazione.
«Anche il Comitato di zona 167 era in piazza con gli abitanti della periferia a manifestare vicinanza al popolo ucraino ed ha scelto di farlo con sobrietà, esponendo un semplice nastrino con i colori della bandiera Ucraina, esortando ciascuno a mettere a disposizione ciò che è possibile per alleviare l'immenso dolore di tante famiglie che in questo momento non hanno più alcun mezzo di sostentamento, e noi del Comitato di zona 167 siamo naturalmente disponibili a dare indicazioni utili a tutti i cittadini che chiederanno, attraverso i nostri canali social, di poter dare una mano», riferiscono Giuseppe Dibari, Raffaele Patella e Rosaria Mirabello.
«Ciò che serve - ha riferito in un commento il segretario generale della Cgil Bat, Michele Valente - è un intervento deciso delle istituzioni internazionali per ricondurre il conflitto all'interno di un negoziato che salvaguardi la pace e la sicurezza in Europa, valori propri della Cgil contenuti nel nostro Statuto, rifiutando qualsiasi intervento militare e promuovendo la distensione e la cooperazione tra i Paesi, rispettando il diritto dei popoli ad autodeterminarsi».
Come l'Ambulatorio popolare di Barletta. «Bello vederci tutte e tutti con i simboli e con la bandiera della pace in una manifestazione voluta e costruita collettivamente per far mergere anche da Barletta una comunità in grado di unirsi e di stringersi sui temi importanti sui valori unificanti - ha commentato Cosimo Matteucci - La guerra in Ucraina è un evento gravissimo, che segue a tanti altri, a quelle in Iraq, in Siria, in Medio Oriente, in Afghanistan, in Cecenia, nei Balcani, in Bosnia e Kossovo e a tanti altri conflitti armati sparsi nel mondo che hanno mietuto e continuano a mietere vittime. Senza dimenticarsi della Palestina. Guerre in posti diversi della Terra ma tutte uguali per la loro matrice, che è una matrice economica, di violenza e di sopraffazione, di disconoscimento del diritto internazionale e di violazione dei trattati».
Oltre al preoccupante monito che sta facendo tremare in questi giorni la collettività ("La Terza guerra mondiale sarebbe nucleare"), c'è l'attuale emergenza dei profughi. «come accade in tutte le guerre sono le sempre le persone più povere deboli a pagarne il prezzo: donne, bambine, bambini e anziani, profughi che abbiamo il dovere di aiutare attivando tutti i canali umanitari che in questi giorni si stanno attivando». Matteucci conclude con un invito all'Italia e all'Europa proprio sull'accoglienza di tutti i profughi, senza differenziazioni: «Frontiere aperte per tutte e tutti».
Molto emblematica è stata la dichiarazione della signora Olena, rappresentante dell'Associazione culturale Italia Ucraina "Maidan", che ha raccontato l'angoscia dei suoi connazionali in queste ore. «Essere russofoni non significa essere russofili» ha sottolineando, ribadendo la natura democratica e multietnica dell'Ucraina.
Ad aprire gli interventi è stato Ugo Villani, professore emerito di Diritto internazionale, seguito dagli interventi di associazioni, partiti, cittadine e cittadini. L'ANPI "Dante Di Nanni" Barletta, tra i promotori dell'iniziativa, ha ribadito «la necessità di seminare pace per raccogliere pace». Dura condanna dell'aggressione russa, contro la politica dei blocchi contrapposti, Russia-Nato, per l'autodeterminazione del popolo ucraino, è stata espressa da Raffaele Marino, rappresentante del gruppo "Un'altra Puglia è possibile" che è intervenuto durante la manifestazione.
«Anche il Comitato di zona 167 era in piazza con gli abitanti della periferia a manifestare vicinanza al popolo ucraino ed ha scelto di farlo con sobrietà, esponendo un semplice nastrino con i colori della bandiera Ucraina, esortando ciascuno a mettere a disposizione ciò che è possibile per alleviare l'immenso dolore di tante famiglie che in questo momento non hanno più alcun mezzo di sostentamento, e noi del Comitato di zona 167 siamo naturalmente disponibili a dare indicazioni utili a tutti i cittadini che chiederanno, attraverso i nostri canali social, di poter dare una mano», riferiscono Giuseppe Dibari, Raffaele Patella e Rosaria Mirabello.
«Ciò che serve - ha riferito in un commento il segretario generale della Cgil Bat, Michele Valente - è un intervento deciso delle istituzioni internazionali per ricondurre il conflitto all'interno di un negoziato che salvaguardi la pace e la sicurezza in Europa, valori propri della Cgil contenuti nel nostro Statuto, rifiutando qualsiasi intervento militare e promuovendo la distensione e la cooperazione tra i Paesi, rispettando il diritto dei popoli ad autodeterminarsi».