La città
Barletta non è una città a misura di bambino
Interrogazione del consigliere Scelzi sul degrado dei parchi giochi della città. Quando la manutenzione non è la normalità, ma è lo straordinario.
Barletta - sabato 19 maggio 2012
Degrado, incuria, vandalismo impunito, sono problemi che Barlettalife purtroppo ha già documentato, documenta, e continuerà a documentare (si spera sempre meno) nella nostra città. In questi giorni, a riportare nuovamente l'attenzione su questi temi è stata l'interrogazione del consigliere comunale Pd Alessandro Scelzi, rivolta al sindaco Maffei e al consiglio comunale, avente ad oggetto lo «stato perenne di incuria e pericolosità delle aree attrezzate», con riferimento ad esempio alle «condizioni di degrado del parco giochi in via Chieffi e della villa Giannone infestata da zanzare e altri insetti». Ma non possiamo dimenticare anche altre zone cittadine ridotte in queste condizioni, come l'area parco giochi, sostanzialmente inagibile, all'interno dei giardini del castello, o come quella alla fine di via Leonardo da Vinci, le cui foto, che riproponiamo alla fine di questo articolo, trasmettono un profondo senso di inciviltà diffusa.
«Nonostante i ripetuti richiami e le denunce a mezzo stampa – ha affermato Scelzi, intervenuto su questa testata già il 24 Marzo scorso - l'amministrazione e gli uffici competenti continuano ad ignorare il problema, così come dimostrano anche i continui appelli lanciati attraverso le pagine dei giornali dalle mamme allarmate per il degrado in cui i loro figli sono costretti a giocare. Ma è ancor più inquietante il fatto che su tali questioni debba render conto un consigliere comunale, mentre dirigenti, funzionari e dipendenti degli uffici competenti sembrano vivere in una città diversa. Basterebbe una passeggiata per il centro, senza necessariamente andare in periferia, dove la situazione è anche peggiore, per rendersi conto che urge un intervento tempestivo». Il consigliere, con questa interrogazione chiede «che l'ufficio competente (manutenzione, arredo urbano) provveda ad una programmazione sistematica della manutenzione di tali aree per garantire un costante controllo delle aree attrezzate per bambini, in questo caso i soggetti più a rischio - e inoltre - quali interventi di programmazione e manutenzione l'Amministrazione comunale e il settore interessato intendano seriamente intraprendere per rendere di nuovo agibili le singole giostre e le intere aree attrezzate, e per disincentivare e porre fine a quegli atti vandalici che rendono impraticabili luoghi pubblici appartenenti all'intera comunità».
E' fondamentale quindi analizzare quello che prevede il piano triennale (2012-2013-2014) dei lavori pubblici, approvato dalla giunta comunale con deliberazione n.221 del 21 Ottobre 2011. Per il settore manutenzioni, nell'annualità 2012, sono previsti due progetti, il cui livello di progettazione è allo studio di fattibilità, e sono i seguenti: riqualificazione area a verde attrezzato tra via dei Salici e via Minervino (importo del progetto pari a € 130.000); verde pubblico e arredo urbano - Bar.Sa. manutenzione straordinaria (importo del progetto pari a € 240.000). Per lo stesso settore, nelle annualità 2013 e 2014, sono rispettivamente previsti: verde pubblico ed arredo urbano - Bar.Sa. manutenzione straordinaria (importo del progetto pari a € 200.000); arredo urbano manutenzione straordinaria (importo del progetto pari a € 200.000). In allegato troverete il piano in versione integrale, che comprende il settore manutenzioni e il settore lavori pubblici, nel quale sono elencati i nuovi progetti previsti per il triennio.
Emerge così una parola-chiave: straordinarietà. E nello specifico: manutenzione straordinaria. Degrado, incuria, vandalismo impunito, sono fenomeni che dovrebbero necessitare di prevenzione e vigilanza. In altre parole, la parola-chiave dovrebbe essere contraria, e cioè: ordinarietà. E nello specifico: manutenzione ordinaria. Invece qui a Barletta non sembra essere così. Un'altalena sarà forse da considerarsi rotta, quando non sarà più visibile all'occhio umano? Un parco giochi necessiterà di opportuni interventi, quando sarà forse più simile ad un campo di battaglia? Genitori e figli, magari per pochi minuti, continueranno a usufruire di questi spazi pubblici, spesso poco attrezzati, aspettando il loro turno in fila come in una coda all'ufficio postale? Certamente, continuare ad agire all'insegna della straordinarietà, non sarà mai espressione di grandi capacità di progettazione amministrativa. Al neo-assessore alle manutenzioni, Giuseppe Andriani, l'invito a mostrare i segni concreti di un'inversione di tendenza. Perché la manutenzione deve essere sinonimo di normalità, e non di "manna dal cielo".
«Nonostante i ripetuti richiami e le denunce a mezzo stampa – ha affermato Scelzi, intervenuto su questa testata già il 24 Marzo scorso - l'amministrazione e gli uffici competenti continuano ad ignorare il problema, così come dimostrano anche i continui appelli lanciati attraverso le pagine dei giornali dalle mamme allarmate per il degrado in cui i loro figli sono costretti a giocare. Ma è ancor più inquietante il fatto che su tali questioni debba render conto un consigliere comunale, mentre dirigenti, funzionari e dipendenti degli uffici competenti sembrano vivere in una città diversa. Basterebbe una passeggiata per il centro, senza necessariamente andare in periferia, dove la situazione è anche peggiore, per rendersi conto che urge un intervento tempestivo». Il consigliere, con questa interrogazione chiede «che l'ufficio competente (manutenzione, arredo urbano) provveda ad una programmazione sistematica della manutenzione di tali aree per garantire un costante controllo delle aree attrezzate per bambini, in questo caso i soggetti più a rischio - e inoltre - quali interventi di programmazione e manutenzione l'Amministrazione comunale e il settore interessato intendano seriamente intraprendere per rendere di nuovo agibili le singole giostre e le intere aree attrezzate, e per disincentivare e porre fine a quegli atti vandalici che rendono impraticabili luoghi pubblici appartenenti all'intera comunità».
E' fondamentale quindi analizzare quello che prevede il piano triennale (2012-2013-2014) dei lavori pubblici, approvato dalla giunta comunale con deliberazione n.221 del 21 Ottobre 2011. Per il settore manutenzioni, nell'annualità 2012, sono previsti due progetti, il cui livello di progettazione è allo studio di fattibilità, e sono i seguenti: riqualificazione area a verde attrezzato tra via dei Salici e via Minervino (importo del progetto pari a € 130.000); verde pubblico e arredo urbano - Bar.Sa. manutenzione straordinaria (importo del progetto pari a € 240.000). Per lo stesso settore, nelle annualità 2013 e 2014, sono rispettivamente previsti: verde pubblico ed arredo urbano - Bar.Sa. manutenzione straordinaria (importo del progetto pari a € 200.000); arredo urbano manutenzione straordinaria (importo del progetto pari a € 200.000). In allegato troverete il piano in versione integrale, che comprende il settore manutenzioni e il settore lavori pubblici, nel quale sono elencati i nuovi progetti previsti per il triennio.
Emerge così una parola-chiave: straordinarietà. E nello specifico: manutenzione straordinaria. Degrado, incuria, vandalismo impunito, sono fenomeni che dovrebbero necessitare di prevenzione e vigilanza. In altre parole, la parola-chiave dovrebbe essere contraria, e cioè: ordinarietà. E nello specifico: manutenzione ordinaria. Invece qui a Barletta non sembra essere così. Un'altalena sarà forse da considerarsi rotta, quando non sarà più visibile all'occhio umano? Un parco giochi necessiterà di opportuni interventi, quando sarà forse più simile ad un campo di battaglia? Genitori e figli, magari per pochi minuti, continueranno a usufruire di questi spazi pubblici, spesso poco attrezzati, aspettando il loro turno in fila come in una coda all'ufficio postale? Certamente, continuare ad agire all'insegna della straordinarietà, non sarà mai espressione di grandi capacità di progettazione amministrativa. Al neo-assessore alle manutenzioni, Giuseppe Andriani, l'invito a mostrare i segni concreti di un'inversione di tendenza. Perché la manutenzione deve essere sinonimo di normalità, e non di "manna dal cielo".