Cronaca
Barletta, la banca Federiciana restituisce i soldi
I risparmiatori truffati, saranno rimborsati secondo un decreto ingiuntivo. La notizia arriva dall’avvocato Gesuito, legale dei 22 risparmiatori truffati
Barletta - venerdì 4 giugno 2010
18.49
I fatti risalgono all'anno 2007, quando a Francesco Miani, direttore di un noto istituto di credito pugliese viene proposto di assumere il comando della neonata banca Federiciana. Nel passaggio al nuovo istituto di credito quindi, il direttore Miani porta con sé anche diversi clienti del vecchio istituto di credito presso cui era direttore.
A questi fa firmare documenti in bianco che consentono il trasferimento di denaro da un istituto all'altro. Successivamente, quando i risparmiatori hanno provato a prelevare denaro dagli sportelli, hanno ricevuto la risposta che sui loro conti non c'era neanche un euro, il tutto mentre il direttore Miani era in ferie. Le somme scomparse dai conti dei risparmiatori, corrispondono a 22mila al milione e mezzo di euro a cliente.
Subito seguirono le denuncie presso la Guardia di Finanza , le quali portarono l'arresto del Miani il 14 agosto 2007. Ma le buone notizie per i 22 risparmiatori truffati iniziano ad arrivare solo ora. Infatti il giudice di Trani grazie ad un decreto ingiuntivo, ha disposto il rimborso per almeno undici dei risparmiatori truffati, ai quali nei prossimi dieci giorni potranno essere rimborsati somme di denaro che dovrebbero aggirarsi complessivamente attorno ai due milioni di euro. Ad annunciarlo, l'avvocato Vito Gesuito legale dei 22 risparmiatori truffati. I decreti ingiuntivi, resi provvisoriamente esecutivi, obbliga la banca tramite atti notificati di pagare nei prossimi dieci giorni, subendo in difetto tutte le procedure di espropriazione: il pignoramento dei beni, di fondi di deposito presso Banca d'Italia, o presso gli sportelli della banca, di tutti i fondi disponibili nelle tre sedi di Bari, ad Andria e a Barletta.
In tutti questi anni nonostante il carteggio che è stato fornito e le comunicazioni fatte, nonchè le notifiche giunte all'attenzione del governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, scarso è stato l'interessamento verso questi risparmiatori. Mentre oggi, in ragione della possibile chiusura del procedimento penale, essi hanno visto il riconoscimento di tutte le somme di cui sono portatori nei confronti della banca. Il rischio per la Banca Federiciana quindi, in caso di inadempienza, è che vengano pignorati i depositi o si attivi un'altra procedura di recupero.
A questi fa firmare documenti in bianco che consentono il trasferimento di denaro da un istituto all'altro. Successivamente, quando i risparmiatori hanno provato a prelevare denaro dagli sportelli, hanno ricevuto la risposta che sui loro conti non c'era neanche un euro, il tutto mentre il direttore Miani era in ferie. Le somme scomparse dai conti dei risparmiatori, corrispondono a 22mila al milione e mezzo di euro a cliente.
Subito seguirono le denuncie presso la Guardia di Finanza , le quali portarono l'arresto del Miani il 14 agosto 2007. Ma le buone notizie per i 22 risparmiatori truffati iniziano ad arrivare solo ora. Infatti il giudice di Trani grazie ad un decreto ingiuntivo, ha disposto il rimborso per almeno undici dei risparmiatori truffati, ai quali nei prossimi dieci giorni potranno essere rimborsati somme di denaro che dovrebbero aggirarsi complessivamente attorno ai due milioni di euro. Ad annunciarlo, l'avvocato Vito Gesuito legale dei 22 risparmiatori truffati. I decreti ingiuntivi, resi provvisoriamente esecutivi, obbliga la banca tramite atti notificati di pagare nei prossimi dieci giorni, subendo in difetto tutte le procedure di espropriazione: il pignoramento dei beni, di fondi di deposito presso Banca d'Italia, o presso gli sportelli della banca, di tutti i fondi disponibili nelle tre sedi di Bari, ad Andria e a Barletta.
In tutti questi anni nonostante il carteggio che è stato fornito e le comunicazioni fatte, nonchè le notifiche giunte all'attenzione del governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, scarso è stato l'interessamento verso questi risparmiatori. Mentre oggi, in ragione della possibile chiusura del procedimento penale, essi hanno visto il riconoscimento di tutte le somme di cui sono portatori nei confronti della banca. Il rischio per la Banca Federiciana quindi, in caso di inadempienza, è che vengano pignorati i depositi o si attivi un'altra procedura di recupero.