Viva
«Barletta è la mia fonte di ispirazione»
Intervista a Ricky Erre Love, dj e produttore discografico di Barletta. Il suo primo disco si intitola «Barduloso»
Barletta - domenica 12 giugno 2011
Ricky Erre Love ha frequentato i club fin da piccolo, infatti il papà Salvatore e lo zio Nicola erano i titolari della famosa discoteca New York New York, tra le più famose d'Italia negli anni 80. Dalla sua famiglia inconsciamente eredita e coltiva la passione per la musica, affascinato dalle luci, da quelle magiche atmosfere, dalla gente, ma soprattutto dalla fantastica figura del dj. Artisticamente nasce agli inizi degli anni 90' e la sua musa ispiratrice è Cesare Tripodo, (dj Trip). Prendendo spunto dalla scuola DMC, Ricky nei suoi dj set di musica elettronica mescola con tecnica old -school la sua conoscenza della musica a 360°. La mancanza di barriere sonore gli consente di creare in discoteca un film musicale ogni volta diverso, attraversato tuttavia da un linguaggio e un messaggio ben precisi e costanti: l'amore per la musica, per la gente e per la vita.
http://www.myspace.com/rickyerrelove
Quando hai iniziato a fare il dj?
Ho iniziato dopo che la passione dei miei genitori mi è stata tramandata.Negli anni '80, i miei genitori erano proprietari di una discoteca, il New York – New York. Io sono cresciuto in questo ambiente affascinante, e un po alla volta questa passione è diventata un lavoro.
Ricordi il tuo primo dj-set?
Non ricordo il mio primo dj-set. Ricordo di avere iniziato a mettere dischi durante le feste di amici, o a scuola e frequentando i club. Oggi sono un dj professionista.
In questi giorni è uscito nei negozi il tuo primo disco, uno dei brani si intitola "Barduloso". Perchè hai scelto questo titolo?
Il termine deriva da Bardulos, antico nome di Barletta. Ho scelto questo titolo poiché rappresenta un ritorno alle origini. Barletta è la fonte di ispirazione per il mio lavoro, nonchè il mio quartier generale. Amo molto questa città, tanto da dedicarle il mio primo disco.
Perché hai scelto di stabilire a Barletta la tua etichetta discografica, la Metroklang Records?
Da Barletta posso lanciare i miei progetti musicali a livello internazionale, grazie anche alla tecnologia, al web e al marketing, che mi permettono di rimanere qui.
Cosa ti ha ispirato per questo tuo primo disco?
Ho tratto ispirazione dalla sintesi di tutte le mie esperienze da dj nei tanti club e discoteche. Questo disco è la sintesi della mia vita.
Come interpreti i gusti e lo stato d'animo del pubblico, durante i tuoi dj-set?
Ogni serata è un "film" diverso, una storia sempre diversa. Cerco di interpretare e capire il pubblico che ho di fronte, per poi creare musica in quel momento, portando avanti le mie idee.
Quali sono le tue "origini" musicali?
Parto dalla cultura dello "scratch", dalla musica underground, la musica di Cesare Tripodo (dj Trip).Anche la musica degli anni '90, la house music di Chicago mi hanno ispirato, fino alla elettronica dei nostri giorni.
Cosa ti piace del tuo lavoro da dj?
Mi piace poter dare un messaggio positivo con la mia musica, dato che noi dj siamo anche comunicatori.Mi piace stare nei locali, parlare con la gente.fare musica è una cosa seria, è un modo per comunicare, per socializzare.
Cosa non ti piace del tuo lavoro da dj?
Non mi piace il modo in cui vengono visti i dj, cioè come dei "miti" da osannare, da parte delle nuove generazioni. Il dj dovrebbe essere una persona che suona buona musica, riuscendo a intrattenere il pubblico e a farlo divertire. Non mi piace nemmeno che la gente debba bere quattro o cinque drink per divertirsi a tutti i costi. Non mi piacciono gli eccessi.
Dopo questo tuo primo disco, quali saranno i tuoi progetti futuri?
Continuare con l'etichetta Metroklang, che non si occupa soltanto di musica, ma anche di giovani artisti come fotografi, pittori, performer. Tutto ciò che è arte, fa parte della Metroklang. Inoltre voglio continuare a produrre dischi, e a esibirmi in giro per il mondo.
http://www.myspace.com/rickyerrelove
Quando hai iniziato a fare il dj?
Ho iniziato dopo che la passione dei miei genitori mi è stata tramandata.Negli anni '80, i miei genitori erano proprietari di una discoteca, il New York – New York. Io sono cresciuto in questo ambiente affascinante, e un po alla volta questa passione è diventata un lavoro.
Ricordi il tuo primo dj-set?
Non ricordo il mio primo dj-set. Ricordo di avere iniziato a mettere dischi durante le feste di amici, o a scuola e frequentando i club. Oggi sono un dj professionista.
In questi giorni è uscito nei negozi il tuo primo disco, uno dei brani si intitola "Barduloso". Perchè hai scelto questo titolo?
Il termine deriva da Bardulos, antico nome di Barletta. Ho scelto questo titolo poiché rappresenta un ritorno alle origini. Barletta è la fonte di ispirazione per il mio lavoro, nonchè il mio quartier generale. Amo molto questa città, tanto da dedicarle il mio primo disco.
Perché hai scelto di stabilire a Barletta la tua etichetta discografica, la Metroklang Records?
Da Barletta posso lanciare i miei progetti musicali a livello internazionale, grazie anche alla tecnologia, al web e al marketing, che mi permettono di rimanere qui.
Cosa ti ha ispirato per questo tuo primo disco?
Ho tratto ispirazione dalla sintesi di tutte le mie esperienze da dj nei tanti club e discoteche. Questo disco è la sintesi della mia vita.
Come interpreti i gusti e lo stato d'animo del pubblico, durante i tuoi dj-set?
Ogni serata è un "film" diverso, una storia sempre diversa. Cerco di interpretare e capire il pubblico che ho di fronte, per poi creare musica in quel momento, portando avanti le mie idee.
Quali sono le tue "origini" musicali?
Parto dalla cultura dello "scratch", dalla musica underground, la musica di Cesare Tripodo (dj Trip).Anche la musica degli anni '90, la house music di Chicago mi hanno ispirato, fino alla elettronica dei nostri giorni.
Cosa ti piace del tuo lavoro da dj?
Mi piace poter dare un messaggio positivo con la mia musica, dato che noi dj siamo anche comunicatori.Mi piace stare nei locali, parlare con la gente.fare musica è una cosa seria, è un modo per comunicare, per socializzare.
Cosa non ti piace del tuo lavoro da dj?
Non mi piace il modo in cui vengono visti i dj, cioè come dei "miti" da osannare, da parte delle nuove generazioni. Il dj dovrebbe essere una persona che suona buona musica, riuscendo a intrattenere il pubblico e a farlo divertire. Non mi piace nemmeno che la gente debba bere quattro o cinque drink per divertirsi a tutti i costi. Non mi piacciono gli eccessi.
Dopo questo tuo primo disco, quali saranno i tuoi progetti futuri?
Continuare con l'etichetta Metroklang, che non si occupa soltanto di musica, ma anche di giovani artisti come fotografi, pittori, performer. Tutto ciò che è arte, fa parte della Metroklang. Inoltre voglio continuare a produrre dischi, e a esibirmi in giro per il mondo.