Religioni
Barletta celebra il santo della gioia
Le foto della processione di San Filippo Neri. La spiritualità cittadina in devozione per il santo
Barletta - giovedì 27 maggio 2010
18.40
Anche Barletta ha festeggiato san Filippo Neri, con una processione che si è dipanata fra le strade cittadine, partendo dalla chiesa su via Dimiccoli.
Fiorentino d'origine, Filippo si trasferì ancora molto giovane a Roma dove decise di dedicarsi per la propria missione evangelica in una città corrotta e pericolosa, tanto da ricevere l'appellativo di "secondo apostolo di Roma". Radunava attorno a sé un nutrito gruppo di ragazzi di strada, avvicinandoli alle celebrazioni liturgiche e facendoli divertire, cantando e giocando, in quello che sarebbe in seguito divenuto l'Oratorio.
Filippo è stato senza dubbio uno dei santi più bizzarri della storia della Chiesa, tanto da essere definito "santo della gioia" o "giullare di Dio". Colto, creativo, amava accompagnare i propri discorsi con un pizzico di buon umore. Confessava con la stessa discrezione e la stessa bonarietà sia poveri che ricchi, sia principi che cardinali, dando a volte penitenze alquanto bizzarre, sicuro che, dopo aver fatto una simile figuraccia, il penitente non avrebbe più provato a compiere quel peccato. Vi è ad esempio un simpatico aneddoto che narra come a una donna, che aveva il vizio di sparlare degli altri, fu comandato dal santo di spennare per strada una gallina morta e poi di raccoglierne tutte le penne volate via. Si offriva a tutti con generosità e soprattutto con un buon sorriso, tanto da essere definito dai contemporanei come "Pippo il Buono".
Fiorentino d'origine, Filippo si trasferì ancora molto giovane a Roma dove decise di dedicarsi per la propria missione evangelica in una città corrotta e pericolosa, tanto da ricevere l'appellativo di "secondo apostolo di Roma". Radunava attorno a sé un nutrito gruppo di ragazzi di strada, avvicinandoli alle celebrazioni liturgiche e facendoli divertire, cantando e giocando, in quello che sarebbe in seguito divenuto l'Oratorio.
Filippo è stato senza dubbio uno dei santi più bizzarri della storia della Chiesa, tanto da essere definito "santo della gioia" o "giullare di Dio". Colto, creativo, amava accompagnare i propri discorsi con un pizzico di buon umore. Confessava con la stessa discrezione e la stessa bonarietà sia poveri che ricchi, sia principi che cardinali, dando a volte penitenze alquanto bizzarre, sicuro che, dopo aver fatto una simile figuraccia, il penitente non avrebbe più provato a compiere quel peccato. Vi è ad esempio un simpatico aneddoto che narra come a una donna, che aveva il vizio di sparlare degli altri, fu comandato dal santo di spennare per strada una gallina morta e poi di raccoglierne tutte le penne volate via. Si offriva a tutti con generosità e soprattutto con un buon sorriso, tanto da essere definito dai contemporanei come "Pippo il Buono".