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La città
Barletta capitale italiana della Cultura, Doronzo: «Nessuna sorpresa per il ritiro, mancava un progetto solido»
«Se c'è una vera e sincera volontà di valorizzare culturalmente Barletta, si cominci da subito con azioni concrete»
Barletta - mercoledì 29 gennaio 2020
15.30 Comunicato Stampa
«Il sindaco Cannito ritira la candidatura di Barletta come capitale italiana della Cultura. Non poteva essere altrimenti, vista l'assenza di alleanze e di un vero progetto che, nonostante i proclami e i toni minacciosi, ci faceva vivere in un isolamento imbarazzante - sono queste le parole del consigliere comunale Carmine Doronzo, pronunciate a seguito della comunicazione del primo cittadino di Barletta sul il dietrofront per la candidatura come capitale italiana della Cultura».
«Oggi potrei scrivere fiumi di parole sulla brutta figura che, per l'ennesima volta, ha fatto la nostra città, vittima di un campanilismo sciocco e inconcludente, ma c'è un altro aspetto su cui vorrei soffermarmi, perché più importante e che guarda al futuro. Quello della coerenza. Se c'è una vera e sincera volontà di valorizzare culturalmente Barletta, si cominci da subito con azioni concrete, a partire dal recupero dei palazzi Storici, dalla manutenzione del patrimonio, dalla efficienza e fruibilità dei servizi, dall'accessibilità ai disabili, dalla collaborazione con le associazioni che fanno qualità, dalle maggiori opportunità per i giovani, dal dialogo con gli operatori turistici.
Se tutto ciò sarà fatto a prescindere dalla candidatura, per amore della città, non tarderanno ad arrivare i riconoscimenti, i sostegni e anche i risultati. Se tutto ciò sarà fatto, non dovrà essere solo per i titoli che, seppur importanti, vanno e vengono, ma per contribuire all'innalzamento culturale di un territorio che, complice anche la sua classe dirigente, presenta alti picchi di ignoranza, illegalità, inciviltà e assenza di amor proprio».
«Oggi potrei scrivere fiumi di parole sulla brutta figura che, per l'ennesima volta, ha fatto la nostra città, vittima di un campanilismo sciocco e inconcludente, ma c'è un altro aspetto su cui vorrei soffermarmi, perché più importante e che guarda al futuro. Quello della coerenza. Se c'è una vera e sincera volontà di valorizzare culturalmente Barletta, si cominci da subito con azioni concrete, a partire dal recupero dei palazzi Storici, dalla manutenzione del patrimonio, dalla efficienza e fruibilità dei servizi, dall'accessibilità ai disabili, dalla collaborazione con le associazioni che fanno qualità, dalle maggiori opportunità per i giovani, dal dialogo con gli operatori turistici.
Se tutto ciò sarà fatto a prescindere dalla candidatura, per amore della città, non tarderanno ad arrivare i riconoscimenti, i sostegni e anche i risultati. Se tutto ciò sarà fatto, non dovrà essere solo per i titoli che, seppur importanti, vanno e vengono, ma per contribuire all'innalzamento culturale di un territorio che, complice anche la sua classe dirigente, presenta alti picchi di ignoranza, illegalità, inciviltà e assenza di amor proprio».
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