Cronaca
Barletta, attenzione al pesce in tavola
Forte controllo ai requisiti di commestibilità
Barletta - domenica 28 marzo 2010
Barletta, è una delle Città in cui il pesce fa da "padrone" sulle tavole dei propri cittadini, ma bisogna far sempre più attenzione a ciò che si compra.
Infatti si sono sempre visti, a Barletta, pescivendoli che vendono i propri prodotti "di qualità" raso terra-marciapiede. Attenzione! Perché non è tutto il pesce che si dice "pesce fresco" lo è.Proprio l'altro giorno (sabato 27 marzo 2010) sono stati sequestrati 80 chili di pesce composti da alici, triglie, calamari, spigole, orate, sgombri, polpi, seppie, gamberetti, venduti nelle strade adiacenti il mercato di piazza Di Vittorio da due ambulanti barlettani di 58 e 50 anni. Il pesce era venduto in assenza totale di documentazione relativa alla tracciabilità e pertanto i medici veterinari dell'Asl BT, coordinati dal dottor Biagio Curci, hanno confermato l'assenza dei requisiti di commestibilità.
I due commercianti sono stati segnalati all'Autorità Giudiziaria di Trani oltre che per violazione della normativa igienico sanitaria, anche per violazione dell'ordinanza sindacale che consente la vendita nei mercati solo negli spazi assegnati, cioè nei classici mercati in cui siamo abituati a trovare pesce e non quei commercianti "fungo" che si materializzano dal nulla. Successivamente al sequestro svolto dai militari agli ordini del Comandante Giuseppe Stola, il Procuratore della Repubblica di turno, il dottor Fabio Buquicchio, ha subito disposto la distruzione del pesce mediante conferimento a ditta autorizzata ed il successivo smaltimento a cura della stessa ditta.
Quindi attenzione al pesce "a buon prezzo", venduto in zone non autorizzate, perché la salute deve essere sempre salvaguardata. Il pesce è un alimento raffinato, che non deve nuocere alla nostra salute, ma stimolare le papille gustative.
Infatti si sono sempre visti, a Barletta, pescivendoli che vendono i propri prodotti "di qualità" raso terra-marciapiede. Attenzione! Perché non è tutto il pesce che si dice "pesce fresco" lo è.Proprio l'altro giorno (sabato 27 marzo 2010) sono stati sequestrati 80 chili di pesce composti da alici, triglie, calamari, spigole, orate, sgombri, polpi, seppie, gamberetti, venduti nelle strade adiacenti il mercato di piazza Di Vittorio da due ambulanti barlettani di 58 e 50 anni. Il pesce era venduto in assenza totale di documentazione relativa alla tracciabilità e pertanto i medici veterinari dell'Asl BT, coordinati dal dottor Biagio Curci, hanno confermato l'assenza dei requisiti di commestibilità.
I due commercianti sono stati segnalati all'Autorità Giudiziaria di Trani oltre che per violazione della normativa igienico sanitaria, anche per violazione dell'ordinanza sindacale che consente la vendita nei mercati solo negli spazi assegnati, cioè nei classici mercati in cui siamo abituati a trovare pesce e non quei commercianti "fungo" che si materializzano dal nulla. Successivamente al sequestro svolto dai militari agli ordini del Comandante Giuseppe Stola, il Procuratore della Repubblica di turno, il dottor Fabio Buquicchio, ha subito disposto la distruzione del pesce mediante conferimento a ditta autorizzata ed il successivo smaltimento a cura della stessa ditta.
Quindi attenzione al pesce "a buon prezzo", venduto in zone non autorizzate, perché la salute deve essere sempre salvaguardata. Il pesce è un alimento raffinato, che non deve nuocere alla nostra salute, ma stimolare le papille gustative.