Politica
Ballottaggio, Barletta riparte da un "eccezionale" 74,87%
La percentuale di votanti al primo turno si ripeterà anche domenica e lunedì?. Una mosca bianca nell'astensionismo nazionale
Barletta - venerdì 7 giugno 2013
Ancora tre giorni e Barletta conoscerà il nome del suo nuovo sindaco: una carica che soffre di vacatio legis da quel lontano 26 ottobre 2012, quando i consiglieri dimissionari firmarono per la fine della seconda giunta Maffei. Da un lato Giovanni Alfarano, leader delle forze di centrodestra, dall'altro Pasquale Cascella, esponente apicale del centrosinistra. Dopo il primo turno - conclusosi con 16 punti percentuali di vantaggio in favore dell'ex portavoce del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - è tempo di dirimere il testa-a-testa politico. Si riparte da una percentuale: 74,87%. Si ripeterà l'eccezionale tendenza di due week-end fa, quando dinanzi al conclamato astensionismo che l'ha fatta da padrone nei 565 comuni chiamati al rinnovo di sindaco e consiglio comunale, all'ombra di Eraclio gli elettori non si erano fatti pregare e avevano voluto far sentire la propria voce e la propria preferenza?
Secondo i dati forniti dal Ministero dell'Interno, al termine della "due giorni" di Politiche 2013, in Italia aveva infatti votato il 62,38% degli aventi diritto contro il 77,16% delle precedenti Amministrative. Un affluenza in calo anche rispetto alle Politiche dello scorso febbraio, a conferma di un'Italia il cui credo politico va sfiorendo, anche a causa delle vicissitudini degli ultimi anni. Barletta si era invece caratterizzata come unico capoluogo di provincia con percentuale stabile o quasi, in controtendenza anche con gli altri 42 comuni della Puglia dove si andava alle urne. Nella nostra città ha votato tra il 26 e il 27 maggio il 74,87% degli aventi diritto, un calo di solo 2,36 punti rispetto alle precedenti elezioni (77,14%): due anni fa, andarono al voto in 59.439, a fronte dei 58.228 di quest'anno. Dopo tante promesse e diverse delusioni, Barletta chiede finalmente un cambiamento? C'è un'autentica voglia di scegliere il proprio candidato sindaco? O siamo solo di fronte all'ennesimo caso di mala gestio del proprio voto, sacrificato in nome di chissà quali promesse in nome di questo o quell'altro consigliere? Al ballottaggio, e alle percentuali che esso porterà con sé, l'ardua sentenza.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Secondo i dati forniti dal Ministero dell'Interno, al termine della "due giorni" di Politiche 2013, in Italia aveva infatti votato il 62,38% degli aventi diritto contro il 77,16% delle precedenti Amministrative. Un affluenza in calo anche rispetto alle Politiche dello scorso febbraio, a conferma di un'Italia il cui credo politico va sfiorendo, anche a causa delle vicissitudini degli ultimi anni. Barletta si era invece caratterizzata come unico capoluogo di provincia con percentuale stabile o quasi, in controtendenza anche con gli altri 42 comuni della Puglia dove si andava alle urne. Nella nostra città ha votato tra il 26 e il 27 maggio il 74,87% degli aventi diritto, un calo di solo 2,36 punti rispetto alle precedenti elezioni (77,14%): due anni fa, andarono al voto in 59.439, a fronte dei 58.228 di quest'anno. Dopo tante promesse e diverse delusioni, Barletta chiede finalmente un cambiamento? C'è un'autentica voglia di scegliere il proprio candidato sindaco? O siamo solo di fronte all'ennesimo caso di mala gestio del proprio voto, sacrificato in nome di chissà quali promesse in nome di questo o quell'altro consigliere? Al ballottaggio, e alle percentuali che esso porterà con sé, l'ardua sentenza.
(Twitter: @GuerraLuca88)