Servizi sociali
Ausili per le unità operative, pronti 50mila euro dalla Asl Bt
Acquistati sollevatori ma anche cinture ergonomiche e pedane rotanti
Barletta - martedì 24 gennaio 2017
Comunicato Stampa
Un investimento di 50mila euro, un progetto di distribuzione di ausili minori e maggiori a tutte le 50 unità operative con degenza della Asl Bt con gli obiettivi di migliorare la qualità del lavoro e dell'assistenza e contrastare il fenomeno delle limitazioni lavorative, andando incontro alle esigenze degli operatori.
Nella Asl Bt la percentuale di lavoratori con limitazioni è di poco inferiore a quella nazionale (si assesta all'11 per cento mentre quella nazionale è al 12) mentre, su un totale di 3430 dipendenti, sono 706 quelli che beneficiano della 104 per sé o per un proprio parente. Dalla analisi dei dati relativi alle sole limitazioni, emerge che nel 59 per cento dei casi si tratta di personale del comparto, nel 19 per cento dei casi di ausiliari e nel 17 per cento di dirigenza (il restante 7 per cento è altro). Le cause principali delle limitazioni sono la movimentazione manuale dei carichi (56 per cento) e i fattori ambientali che potrebbero essere assimilati alla precedente (16 per cento) mentre le altre cause sono legate alla impossibilità di fare i turni notturni, alle allergie e ad altre cause diverse: un fattore importante da tener presente nella lettura dei dati è l'età media dei dipendenti che in questi ultimi anni, soprattutto a causa del blocco del turnover, è andata aumentando.
La Direzione strategica della ASL Bt ha avviato già nel 2015 una valutazione dei rischi in tutte le 50 unità operative del territorio per giungere alla considerazione che 10 sono ad alto rischio per tipo e qualità di prestazioni svolte, 21 hanno un rischio medio e 19 sono qualificabili come a rischio basso: la valutazione del rischio è stata effettuata secondo metodologie consolidate dalla struttura aziendale di Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro di cui è responsabile il dottor Donato Sivo. Sulla base di quanto è emerso dalle indagini di dettaglio, la ASL Bt ha investito 50 milioni euro nell'acquisto di ausili maggiori, cioè sollevatori di cui 5 bariatrici e ausili minori (cintura ergonomica, pedana rotante, telo ad alto scorrimento, tavolo da scorrimento). Gli ausili sono stati distribuiti a tutte le unità operative ed é stata avviata una prima fase di addestramento per il corretto utilizzo degli ausili, sia minori che maggiori.
Si tratta di un investimento che azzera il rischio maggiore, quello cioè derivante dalla movimentazione manuale dei carichi e che permette di fare una simulazione sulla valutazione rischi con 2 sole unità operative a rischio medio e 48 a rischio basso. «Abbiamo fatto una attenta valutazione dei rischi e siamo intervenuti fornendo ausili di diverso tipo a tutte le unità operative - dice Ottavio Narracci, Direttore Generale Asl Bt - con risultati significati già in questa fase, eliminando di fatto la causa principale della maggior parte delle limitazioni. Questa è la dimostrazione che si può e si deve intervenire in maniera diretta, migliorando l'ambiente lavorativo a vantaggio dei pazienti, degli operatori e dell'organizzazione aziendale. Già in una prima fase di verifica dei risultati abbiamo avuto un riscontro positivo, anche con una diminuzione degli infortuni sui luoghi di lavoro, e sono certo che la formazione diffusa e l'uso costante di tutti gli ausili che abbiamo fornito potranno di molto migliorare le attività, con benefici consistenti sia per i pazienti che per i lavoratori».
Nella Asl Bt la percentuale di lavoratori con limitazioni è di poco inferiore a quella nazionale (si assesta all'11 per cento mentre quella nazionale è al 12) mentre, su un totale di 3430 dipendenti, sono 706 quelli che beneficiano della 104 per sé o per un proprio parente. Dalla analisi dei dati relativi alle sole limitazioni, emerge che nel 59 per cento dei casi si tratta di personale del comparto, nel 19 per cento dei casi di ausiliari e nel 17 per cento di dirigenza (il restante 7 per cento è altro). Le cause principali delle limitazioni sono la movimentazione manuale dei carichi (56 per cento) e i fattori ambientali che potrebbero essere assimilati alla precedente (16 per cento) mentre le altre cause sono legate alla impossibilità di fare i turni notturni, alle allergie e ad altre cause diverse: un fattore importante da tener presente nella lettura dei dati è l'età media dei dipendenti che in questi ultimi anni, soprattutto a causa del blocco del turnover, è andata aumentando.
La Direzione strategica della ASL Bt ha avviato già nel 2015 una valutazione dei rischi in tutte le 50 unità operative del territorio per giungere alla considerazione che 10 sono ad alto rischio per tipo e qualità di prestazioni svolte, 21 hanno un rischio medio e 19 sono qualificabili come a rischio basso: la valutazione del rischio è stata effettuata secondo metodologie consolidate dalla struttura aziendale di Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro di cui è responsabile il dottor Donato Sivo. Sulla base di quanto è emerso dalle indagini di dettaglio, la ASL Bt ha investito 50 milioni euro nell'acquisto di ausili maggiori, cioè sollevatori di cui 5 bariatrici e ausili minori (cintura ergonomica, pedana rotante, telo ad alto scorrimento, tavolo da scorrimento). Gli ausili sono stati distribuiti a tutte le unità operative ed é stata avviata una prima fase di addestramento per il corretto utilizzo degli ausili, sia minori che maggiori.
Si tratta di un investimento che azzera il rischio maggiore, quello cioè derivante dalla movimentazione manuale dei carichi e che permette di fare una simulazione sulla valutazione rischi con 2 sole unità operative a rischio medio e 48 a rischio basso. «Abbiamo fatto una attenta valutazione dei rischi e siamo intervenuti fornendo ausili di diverso tipo a tutte le unità operative - dice Ottavio Narracci, Direttore Generale Asl Bt - con risultati significati già in questa fase, eliminando di fatto la causa principale della maggior parte delle limitazioni. Questa è la dimostrazione che si può e si deve intervenire in maniera diretta, migliorando l'ambiente lavorativo a vantaggio dei pazienti, degli operatori e dell'organizzazione aziendale. Già in una prima fase di verifica dei risultati abbiamo avuto un riscontro positivo, anche con una diminuzione degli infortuni sui luoghi di lavoro, e sono certo che la formazione diffusa e l'uso costante di tutti gli ausili che abbiamo fornito potranno di molto migliorare le attività, con benefici consistenti sia per i pazienti che per i lavoratori».