Istituzionale
Assembramenti processione, Basile: «Responsabilità anche da polizia locale e Prefettura»
«Puntare il dito contro il solo sindaco Mino Cannito sarebbe l'esercizio più semplice»
Barletta - lunedì 4 maggio 2020
«Non posso esimermi dallo stigmatizzare l'assembramento di popolazione che si è verificato l'1 maggio nell'area della Cattedrale al momento dell'arrivo della sacra icona della Madonna dello Sterpeto. Immagini che cozzano con il lockdown e i divieti inseriti nel Dpcm, ma che al tempo stesso hanno bisogno di una precisa ricostruzione delle responsabilità». A scrivere è il presidente vicario del consiglio comunale di Barletta e capogruppo Lega Salvini Flavio Basile. «Puntare il dito contro il solo sindaco Mino Cannito sarebbe l'esercizio più semplice - assicura Basile in una nota - ma non dobbiamo dimenticare che il primo cittadino è stato lasciato da solo da molti esponenti della sua maggioranza e anche dalla polizia locale. Gli organizzatori della Processione, come spiegato anche da Cannito in una nota ufficiale, avevano assicurato che non ci sarebbero stati assembramenti. Chi doveva garantirlo? Immagino il comandante della polizia locale: è evidente, allora, che a non funzionare, sia stata l'intera macchina organizzativa e che siano in tanti a dover fare ammenda».
In un comunicato la Prefettura ha invitato il sindaco «per il futuro, fin quando permangono i divieti in atto, a soprassedere da analoghe iniziative non concertate con la Prefettura, che possono determinare, come nella situazione in argomento, gravi problemi per la normale tenuta delle misure di contenimento della diffusione del contagio». Un passaggio che Basile analizza: «Inviterei anche il dottor Valiante a uscire maggiormente dal Palazzo e rendersi maggiormente conto di cosa accade nelle città della Bat, toccando la situazione con mano e vivendola in prima persona. Ha richiamato il sindaco, ma non credo che la Prefettura abbia scoperto venerdì dell'esistenza di quella Processione. Cannito gli doveva una relazione preventiva, è vero, ma credo sia suo compito conoscere a priori le realtà, le feste patronali, le circostanze e le occasioni di calendario che ricadono sul territorio. Ognuno deve essere consapevole delle proprie responsabilità ed esercitarle».
L'ultimo pensiero è per i rischi che la psicosi da assembramento provoca per Barletta e per l'immagine della città su scala nazionale: «Trovo giusto denunciare e stigmatizzare gli eccessi, ma devo aggiungere una cosa - è l'opinione di Basile - mi vergogno anche dei leoni da tastiera che ci godono nel mettere alla berlina la nostra città, come accaduto ad esempio sabato 2 maggio con quelle foto del mercato di Largo Ariosto, diffuse senza verificare affatto come sia andata l'intera mattinata e puntando solo il dito verso le persone che erano lì per acquistare e lavorare. Il reale rischio è che si arrivi a una nuova chiusura dei mercati, azione che rischia davvero di mettere in ginocchio una larga fetta di economia locale».
In un comunicato la Prefettura ha invitato il sindaco «per il futuro, fin quando permangono i divieti in atto, a soprassedere da analoghe iniziative non concertate con la Prefettura, che possono determinare, come nella situazione in argomento, gravi problemi per la normale tenuta delle misure di contenimento della diffusione del contagio». Un passaggio che Basile analizza: «Inviterei anche il dottor Valiante a uscire maggiormente dal Palazzo e rendersi maggiormente conto di cosa accade nelle città della Bat, toccando la situazione con mano e vivendola in prima persona. Ha richiamato il sindaco, ma non credo che la Prefettura abbia scoperto venerdì dell'esistenza di quella Processione. Cannito gli doveva una relazione preventiva, è vero, ma credo sia suo compito conoscere a priori le realtà, le feste patronali, le circostanze e le occasioni di calendario che ricadono sul territorio. Ognuno deve essere consapevole delle proprie responsabilità ed esercitarle».
L'ultimo pensiero è per i rischi che la psicosi da assembramento provoca per Barletta e per l'immagine della città su scala nazionale: «Trovo giusto denunciare e stigmatizzare gli eccessi, ma devo aggiungere una cosa - è l'opinione di Basile - mi vergogno anche dei leoni da tastiera che ci godono nel mettere alla berlina la nostra città, come accaduto ad esempio sabato 2 maggio con quelle foto del mercato di Largo Ariosto, diffuse senza verificare affatto come sia andata l'intera mattinata e puntando solo il dito verso le persone che erano lì per acquistare e lavorare. Il reale rischio è che si arrivi a una nuova chiusura dei mercati, azione che rischia davvero di mettere in ginocchio una larga fetta di economia locale».