Cronaca
Archeologia sotto attacco: incursione nelle terme romane di San Mercurio a Canne della Battaglia
Ignoti sono penetrati nell'area alla ricerca di reperti. Il commento del presidente del Comitato Italiano Pro Canne, Nino Vinella
Barletta - lunedì 20 febbraio 2012
11.33
Ignoti hanno tagliato con cura parte della rete perimetrale e, penetrando all'interno dell'area archeologica dove sono i resti di una domus del I secolo, hanno sondato indisturbati il terreno di scavo in cerca di reperti nascosti nel sottosuolo, evidentemente però senza successo. Allora gli stessi ladri si sono inoltre impossessati di una considerevole parte della tettoia metallica utilizzata a copertura delle rovine, smontandola in tutta tranquillità e trafugandola come materiale da riciclare come purtroppo ormai sempre più spesso avviene nelle campagne. L'episodio è stato scoperto dai volontari del Comitato italiano Pro Canne della Battaglia che, accortisi durante un normale giro di ricognizione del varco aperto dai ladri nel lato retrostante il cancello di accesso e dunque fuori dalla visibilità, hanno allertato prima la Direzione del vicino Antiquarium e poi le forze dell'ordine intervenute a constatare quanto avvenuto in questa parte dell'area archeologica ritenuta periferica pur essendo situata in vicinanza della stazioncina ferroviaria sulla tratta Barletta-Spinazzola e lungo il viottolo usato dai contadini per raggiungere i propri fondi agricoli verso la Fontana di San Ruggiero.
Dice il presidente del Comitato, Nino Vinella: «E' dal 2008 che gli scavi a San Mercurio sono terminati essendosi esauriti prima gli stanziamenti dal bilancio del Comune di Barletta e poi i finanziamenti comunitari del POR Puglia 2000-2006 itinerario turistico culturale normanno-svevo angioino nel Parco archeologico di Canne della Battaglia dalla tomba di Paolo Emilio alle evidenze romane di San Mercurio. L'area è stata dunque lasciata in abbandono protetta, per così dire, da una semplice recinzione metallica facilmente espugnabile, come si è purtroppo verificato, e soprattutto senza un benché minimo servizio di vigilanza, sorveglianza dei metronotte che passano dall'Antiquarium distante solo poche centinaia di metri e che basterebbe ampliare fino a qui come deterrente contro questi attacchi al nostro patrimonio culturale dovuti all'interruzione dei progetti di valorizzazione per mancanza di soldi. Il tutto nell'assoluta schizofrenia della politica: mentre il Comune di Barletta da una parte perde i 750.000 euro della Regione sull'ampliamento del museo ed il consigliere regionale Mennea fa approvare appena due mesi la legge pro Canne della Battaglia. Proseguendo di questo passo e senza il necessario coinvolgimento di tutti, dagli enti alle associazioni, col necessario coordinamento della Provincia di Barletta-Andria-Trani che ha votato all'unanimità uno specifico ordine del giorno, il destino del sito archeologico continuerà ad essere segnato da degrado e abbandono invece di essere motore di sviluppo economico sull'intero territorio».
Dice il presidente del Comitato, Nino Vinella: «E' dal 2008 che gli scavi a San Mercurio sono terminati essendosi esauriti prima gli stanziamenti dal bilancio del Comune di Barletta e poi i finanziamenti comunitari del POR Puglia 2000-2006 itinerario turistico culturale normanno-svevo angioino nel Parco archeologico di Canne della Battaglia dalla tomba di Paolo Emilio alle evidenze romane di San Mercurio. L'area è stata dunque lasciata in abbandono protetta, per così dire, da una semplice recinzione metallica facilmente espugnabile, come si è purtroppo verificato, e soprattutto senza un benché minimo servizio di vigilanza, sorveglianza dei metronotte che passano dall'Antiquarium distante solo poche centinaia di metri e che basterebbe ampliare fino a qui come deterrente contro questi attacchi al nostro patrimonio culturale dovuti all'interruzione dei progetti di valorizzazione per mancanza di soldi. Il tutto nell'assoluta schizofrenia della politica: mentre il Comune di Barletta da una parte perde i 750.000 euro della Regione sull'ampliamento del museo ed il consigliere regionale Mennea fa approvare appena due mesi la legge pro Canne della Battaglia. Proseguendo di questo passo e senza il necessario coinvolgimento di tutti, dagli enti alle associazioni, col necessario coordinamento della Provincia di Barletta-Andria-Trani che ha votato all'unanimità uno specifico ordine del giorno, il destino del sito archeologico continuerà ad essere segnato da degrado e abbandono invece di essere motore di sviluppo economico sull'intero territorio».