Giuseppe De Nittis nella ricostruzione di Clara Esposito
Giuseppe De Nittis nella ricostruzione di Clara Esposito
La città

Anniversario della morte di Giuseppe De Nittis, una riflessione di Michele Grimaldi

La nota dell'archivista barlettano

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione dello storico e archivista Michele Grimaldi sul 140mo anniversario della morte di Giuseppe De Nittis.

«Il 21 Agosto ricorre il 140° anniversario della scomparsa di Giuseppe De Nittis. Per l'occasione il Comune di Barletta ha disposto l'ingresso gratuito a Palazzo Della Marra, sede della Pinacoteca intitolata al celebre artista, dalle ore 20 alle 24. Sarà anche possibile fruire di due sessioni di visite guidate gratuite. La prima, alle ore 21.30, prevede la partecipazione dell'Assessora Regionale alla Cultura Viviana Matrangola, del Sindaco di Barletta Cosimo Cannito e dell'Assessore comunale alla Cultura Oronzo Cilli.

Ottima iniziativa quella messa su dall'Amministrazione barlettana, che mi fornisce lo spunto per alcune considerazioni. Innanzitutto desidererei farvi conoscere l'atto di morte dell'Artista che recita così "[…] Atto di decesso del 22 agosto 1884 alle ore 10 del mattino. Ieri alle 6 del pomeriggio è deceduto (per congestione cerebrale e polmonare) a Saint Germain en Laye in via Mantes 53 il Signor Giuseppe Gaetano De Nittis, Pittore, Cavaliere della Legion d'Onore, di anni 38 domiciliato a Parigi in via Viel 3, nato a Barletta (Italia) figlio di Raffaele De Nittis e di Teresa Baracchia sua moglie, entrambi deceduti, e coniugato con la Signora Leontine Lucile Grivelle. Constatato da noi […] e su dichiarazione del Signor Edmond de Goncourt, Scrittore, Cavaliere della Legion d'Onore di anni 62 […] e del Signor Alexandre Dumas figlio, Scrittore, Cavaliere della Legion d'Onore di anni 60 domiciliato a Parigi, i quali hanno firmato con noi dopo aver letto il presente atto".
Dopo essere stata imbalsamata, la salma di De Nittis venne inumata nel cimitero di Père Lachaise (Cimitero degli Artisti) per volontà della moglie Léontine.

A proposito di Léontine Gruvelle, la vedova di De Nittis volle rispettare le volontà di suo marito e alla sua morte avvenuta il 13 agosto 1913, venne reso noto il testamento e nonostante i 200.000 franchi di debiti lasciati dal marito, donò "[…] Nomino come mia legataria universale la signorina Marie Prélat Nandot, domiciliata momentaneamente presso di me in via Descombes 3 Parigi. Tutto ciò che vi sarà: immobili, mobili, gioielli, biancheria, libri etc e il poco denaro contante a suo carico di dare al Municipio di Barletta, Italia(…) pregandoli di distribuire nei Musei d'Italia, e anche all'estero, per la migliore gloria del loro compatriota, eccettuata la Francia, conservando ciò che la municipalità di Barletta riterrà opportuno. Conto sul loro onore e il loro patriottismo per curare la fama del loro compatriota ponendo l'espressa condizione che niente sarà giammai venduto, né con vendita all'asta, né in altro modo". Revoco ogni testamento anteriore, 3 Novembre 1912. Léontine Lucile Gruvelle vedova De Nittis".

Forse sarà sfuggito ma l'unica condizione posta da Léontine per "regalare" l'immenso patrimonio artistico del marito era "[…] ponendo l'espressa condizione che niente sarà giammai venduto, né con vendita all'asta, né in altro modo".
Si Signori, proprio questo, cioè donava a tutti noi barlettani, passati, presenti e futuri, 149 opere della splendida produzione del Grandissimo Artista, come risultava dalla delibera d'urgenza n.150 di Consiglio Comunale "Accettazione del legato De Nittis" e dal catalogo edito a cura della Pinacoteca Comunale nel 1929

Appurato che senza la donazione tutto ciò che si è organizzato in cento anni non sarebbe esistito, compresa la mostra curata dal professor Renato Miracco presso The Phillips Collection a Washington D.C. dal 12 novembre 2022 e che la nostra pinacoteca avrebbe trovato il suo posticino tra le centinaia di anonime pinacoteche d'Italia, qualcuno potrebbe spiegarmi perché, con lo stesso modus operandi, non è stato rispettato il desiderio di Peppino De Nittis che avrebbe tanto voluto rientrare in possesso della sua vera "Casa natale" ubicata in strada Cordoneria, oggi corso Vittorio Emanuele n. 23?

La meraviglia, condita da domande senza risposta, è ancor maggiore se si pensa che sarebbe bastato, per farsi un'idea di come comportarsi, digitare su google, con un solo ditino, tre parole "casa natale artisti". Sarebbe apparsa una lista lunghissima di edifici nei quali avevano visto la luce artisti di ogni genere, successivamente trasformati in musei. Mi piace citarne soltanto tre: la casa natale di Tiziano in via Arsenale n. 51 a Pieve di Cadore; quella di Amedeo Modigliani in via Roma n. 38 a Livorno ed infine l'immenso Gabriele D'Annunzio con la sua casa, dichiarata Monumento Nazionale, a Pescara in corso Manthoné 111... e potrei continuare all'infinito. Ma si sa noi barlettani abbiamo l'incredibile abilità di distinguerci nel bene e soprattutto nel male!

Altro che dogma della fede, questa è e resterà una domanda senza risposte se non quelle di facciata o ancor peggio, generate dalla "stizza". Una confessione però lasciatemela fare: come è difficile vestire i panni del grillo parlante con la prospettiva di essere schiacciato dal martello lanciato dal Pinocchio di turno!».
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