Cronaca
ANGLAT di Barletta, il fondatore si oppone al trasferimento e inizia lo sciopero della fame
Dopo anni di sforzi per garantire alla sua associazione un mare accessibile, oggi Ruggiero Lauroia non trova più un fine per la sua vita
Barletta - sabato 29 maggio 2021
18.09
Come annunciato nei giorni precedenti, a seguito della redazione del Piano di Emergenza Esterna per stabilimenti a rischio all'interno del porto di Barletta, la sede di ANGLAT Barletta è tenuta a trasferirsi in altro luogo, nonostante le proteste dei soci e di chi ne ha condiviso la causa, sulla scorta di una storia che va avanti dal 2005.Ruggiero Lauroia, fondatore di ANGLAT e della Polisportiva Sportinsieme Sud di Barletta, ha comunicato che si opporrà ancora mettendo in campo ogni protesta che sarà nella sua forza attuare, come chiudersi all'interno della struttura ed iniziare uno sciopero della fame.
Dopo anni di impegno e sacrificio a sostegno di una causa sociale che lo ha visto protagonista attivo, questa risulta essere una sconfitta. Inutili gli sforzi economici per la costruzione del pontile d'accesso al mare adiacente alla sede, realizzato anche grazie al sostegno del Rotary Club Barletta. Un costo, quello sostenuto, che ancora oggi grava sulla pensione di Ruggiero.
«Se la mia porta di accesso al mare si richiude, la mia vita non avrà più valore. Anni di sacrifici miei e di chi mi è stato vicino verranno persi e torneremo rinchiusi dietro a una finestra leggendo la Costituzione Italiana». Queste le parole usate dal fondatore, nella lettera inviata al Presidente della Repubblica.
L'auspicio è che una finestra ed un pontile vengano perlomeno garantiti ad una Associazione ed alle persone che di questo hanno fatto la causa della propria vita.
Dopo anni di impegno e sacrificio a sostegno di una causa sociale che lo ha visto protagonista attivo, questa risulta essere una sconfitta. Inutili gli sforzi economici per la costruzione del pontile d'accesso al mare adiacente alla sede, realizzato anche grazie al sostegno del Rotary Club Barletta. Un costo, quello sostenuto, che ancora oggi grava sulla pensione di Ruggiero.
«Se la mia porta di accesso al mare si richiude, la mia vita non avrà più valore. Anni di sacrifici miei e di chi mi è stato vicino verranno persi e torneremo rinchiusi dietro a una finestra leggendo la Costituzione Italiana». Queste le parole usate dal fondatore, nella lettera inviata al Presidente della Repubblica.
L'auspicio è che una finestra ed un pontile vengano perlomeno garantiti ad una Associazione ed alle persone che di questo hanno fatto la causa della propria vita.