Eventi
Anche Barletta si svolge la Prima giornata dell’Omeopatia
La medicina si avvicina alle esigenze della gente
Barletta - venerdì 9 aprile 2010
Domani presso piazza antistante il Castello si svolgerà la "Prima giornata dell'Omeopatia, ore 16, tenuta dal medico chirurgo Antonio Rizzi. Questo perché negli ultimi tre anni l'omeopatia sta registrando un uso sempre più frequente da parte degli italiani. È stato constatato, infatti, che 2 italiani su 10 scelgono l'omeopatia perché è una medicina non aggressiva che può essere assunta anche da donne in gravidanza. In Europa sono invece 100milioni i pazienti che si curano con questa medicina. Anche i dati Eurispes registrano un'impennata delle persone che fanno uso dell'omeopatia ( dal 10,6% del 2000 si è passati al 18,5% nel 2010). Questa è la manifestazione del successo che questa medicina arreca in tutte le patologie.
A sviluppare il concetto base dell'omeopatia di "simile" fu un tedesco, Samuel Hahnemann, che agli inizi dell'800 studiò gli effetti del chinino utilizzato per curare la malaria. Scoprì infatti che l'estratto della piant, negli individui sani, poteva provocare effetti simili a quelli della malaria stessa. Constatò dunque che la medesima sostanza, diluita e dinamizzata, poteva guarire i sintomi della malattia. Questa è la metodologia che si svolge per realizzare le medicine omeopatiche che, anche se non hanno un risultato immediato, permettono di guarire la patologia alla radice. Una nuova prospettiva per curare la gente che registra una fiducia e un interesse sempre più in aumento da parte di coloro che cercano una cura "più dolce", ma efficace.
A sviluppare il concetto base dell'omeopatia di "simile" fu un tedesco, Samuel Hahnemann, che agli inizi dell'800 studiò gli effetti del chinino utilizzato per curare la malaria. Scoprì infatti che l'estratto della piant, negli individui sani, poteva provocare effetti simili a quelli della malaria stessa. Constatò dunque che la medesima sostanza, diluita e dinamizzata, poteva guarire i sintomi della malattia. Questa è la metodologia che si svolge per realizzare le medicine omeopatiche che, anche se non hanno un risultato immediato, permettono di guarire la patologia alla radice. Una nuova prospettiva per curare la gente che registra una fiducia e un interesse sempre più in aumento da parte di coloro che cercano una cura "più dolce", ma efficace.