Politica
Alfarano vs Cascella, il confronto in diretta su Barlettalife
Dalla Arpex di Aldo Musti, in via dei Muratori. Si parla di appalti, pubblica amministrazione e periferia
Barletta - giovedì 6 giugno 2013
17.41
Ultimo confronto di questa campagna elettorale 2013 a Barletta, tra Giovanni Alfarano e Pasquale Cascella, in vista del ballottaggio di domenica e lunedì. La Arpex di Aldo Musti, ormai nota ai nostri lettori per l'annosa vicenda riguardante via dei Muratori, ospita un dibattito organizzato dall'associazione "Nessuno dimentichi Abele", interamente dedicato al tema della legalità. I temi sui quali sarà fondato il confronto sono:
1) Legalità e buone pratiche amministrative;
2) Emergenza-sicurezza nelle periferie;
3) Trasparenza degli appalti pubblici;
Sui primi due temi prende la parola Cascella: "La questione delle buone pratiche amministrative dovrebbe essere ben nota a ogni candidato sindaco: una buona amministrazione senza buone pratiche sarebbe un non-senso. La domanda è tautologica. Il tema posto è ben più complesso e credo vada affrontato in quanto tale. Nell'introduzione, avete posto questioni che rappresentano una linea di confine tra rispetto delle regole e legalità. Noi spesso intendiamo la legalità come lotta alla criminalità diffusa o organizzata, ma sappiamo quali e quanti di questi pericoli vi siano anche a Barletta. Poco fa in una traversa di via Roma è stata data alle fiamme un'auto: sappiamo che c'è una criminalità che è organizzata e cerca di introdursi nei gangli sociali della città. Non dobbiamo confondere il malessere sociale che pure c'è, come foriero di criminalità. Dobbiamo stare attenti ad alcune espressioni che mi dispiacciono nella civiltà di una città: quando vengono fuori notizie come lo spostamento del campo nomadi previsto dal Piano Triennale e qualcuno dei commentatori scrive che del futuro dei Rom non interessa a nessuno, credo che questo meriti attenzione come denuncia nel senso di crescita di civiltà. Non voglio riaprire ferite del passato: spero che almeno in questa sede si possa ragionare e non fare propaganda. Più volte ho posto la questione del rispetto delle regole come segnale di attenzione di tutti i cittadini. Le elezioni sono una prova di democrazia, civiltà e responsabilità. Io ero convinto che nella squadra di governo si potesse subito inserire la figura del difensore civico: avendo Barletta meno di 100mila abitanti, non può però avere questa figura all'interno della sua città. E' però previsto l'Ufficio dei Rapporti con i Cittadini, che credo debba essere subito fatto: uno dei primi atti della nuova amministrazione sarà quello di modificare lo statuto per introdurre la figura del mediatore. Dobbiamo affrontare un problema serio: a chi si rivolge il cittadino? Una buona amministrazione deve dotarsi di uffici, strutture e competenze perchè il rapporto eletti-elettori sia il più trasparente possibile. Dobbiamo evitare di vivere in una società in cui ognuno si mette contro l'altro".
Il tema delle buone pratiche amministrative e degli appalti pubblici è poi analizzato da Alfarano: "E' un tema che può portarci a riflessioni profonde: significa esprimersi sulle regole della comune convivenza. Oggi abbiamo creato un Paese in cui le regole valgono solo per alcuni. Dobbiamo ricollegarci anche al passato: capisco Cascella quando dice che non vuole realizzare momenti di scontro e propaganda in queste sedi, ma da candidato sindaco di una coalizione che da anni non è al governo di questa città, mi sento di dire che oggi siamo in una condizione di disagio e mortificazione per tutti che è addebitabile alle ultime legislature. Possiamo parlare di tanti temi, che generano uno stato di anarchia generale: oggi alcuni cittadini si sentono padroni di fare quello che vogliono. Io non sono un giurista, un esperto che può dare una disamina complessiva di queste tematiche: faccio però una valutazione di carattere politico. C'è tantissimo da fare: oggi rientrare in una situazione economica che sembra sfuggita dal controllo mi spaventa. Molti imprenditori hanno dovuto chiudere le loro aziende e vivono quasi alla giornata: questa situazione di difficoltà economica va intersecata con la situazione sociale. La prima cosa che il nuovo sindaco dovrà fare sarà quella di liberare tutti i marciapiedi dai venditori abusivi: dobbiamo però capire come agire con questa gente che non ha altri redditi. Parlo con tantissima gente, molti mi hanno detto del loro dissapore verso il venditore abusivo di turno: il problema è che questa città è stata governata senza le regole elementari che avrebbero dovuto aiutare la convivenza. Questo è il Paese delle Commissioni: oggi bisogna cambiare rotta, l'amministrazione deve assumersi delle responsabilità. Il cittadino deve sapere i problemi, bisogna eliminare questo clima fuori controllo. Non esiste presenza dei Vigili Urbani in periferia. Credo che il problema centrale del Comune di Barletta oggi sia la burocrazia. Chi deve far rispettare le norme? Il rappresentante politico? No, il dirigente. Troppo spesso negli ultimi anni ci siamo trovati con dirigenti part-time, cosa inaccettabile per una città grande come la nostra. E' per questo che la mia prima mossa, qualora fossi eletto come sindaco, sarà quella di azzerare la classe dirigente".
Prende la parola anche Aldo Musti, con una semplice e chiara richiesta: "Voglio un sindaco trasparente. Questa città è stata per anni in mano a 4 dirigenti, e mi vien da sorridere quando penso alla parola legalità, mi vien quasi da pensare che sia una parola da usare solo nei convegni. E' come se il cittadino si rivolge al comune in nome di un interesse pubblico, invece il dirigente fa un interesse privato".
Il problema della sicurezza nelle periferie è il secondo macro-argomento trattato. Cascella: "Io dico che bisogna cercare quell'amalgama, quella possibilità di integrare diverse forme di intervento che istituti tecnici e privati hanno nel territorio. Dobbiamo arrivare a massimizzare le risorse: se riusciamo a mettere in rete le nostre risorse, aumentiamo il controllo del territorio. Questo è indispensabile in una zona come la 167. Bisogna cominciare a considerarla parte integrante della città. Ritengo ci possano sicuramente essere delle condizioni di allentamento dello spirito di servizio oggi a Barletta, e questo spirito può essere recuperato. Anche nel corpo dei Vigili Urbani ci saranno nuclei al servizio della Polizia Giudiziaria. Allora perchè non concepire questi nuclei come fondanti di qualcosa maggiormente legato al territorio? Fermo restando che se ci sono problemi di dirigenti o organizzazione vanno considerati con cognizione di causa. Alle domande poste da Aldo Musti, dico solo che entro 100 giorni darò una risposta ai problemi di sicurezza, legalità e trasparenza che ha evidenziato. Per quanto riguarda i giovani, sono il nostro futuro: sono sicuro, come ho visto anche stamattina al Castello Svevo, dell'importanza delle scuole nel costruire la struttura della legalità. Dobbiamo porci il problema della compatibilità finanziarie, nessuno può evaderlo, alla pari di quello delle compatibilità morali. Da questo punto di vista questo momento di confronto è servito. Mi avvarrò, qualora dovessi diventare sindaco, delle competenze del professor Ugo Villani, esperto di diritto internazionale, nel ruolo di assessore alla legalità".
Periferia e sicurezza anche nelle parole di Alfarano. "In questa città si verifica di tutto, c'è una condizione di insicurezza diffusa, in particolare nelle periferie. Bisogna esporsi, in maniera compatibile al nostro bilancio comunale, perchè tutto è basato sulle nostre disponibilità finanziarie. Qualora io dovessi diventare sindaco di questa città, nominerò una Giunta composta da 8 assessori. Proporrò come assessore alla trasparenza e alla legalità Aldo Musti: bisogna dare merito al merito, è una persona che in questi ultimi anni per affermare i propri diritti ha speso un sacco di soldi personali per ripristinare le regole della democrazia. Questa è una mia indicazione tecnica, che va in questa direzione. Nel nostro territorio esistono già un sacco di associazioni sportive che evadono i ragazzi dalle strade, prevenendo il fenomeno della devianza sociale. Oggi il nostro impegno totale è quello di rendere una città a misura d'uomo, più consapevole. Oggi lo strumento da cui dipendiamo è il bilancio comunale: ogni nostra azione è basata sulle azioni permesse dal bilancio".
Si conclude dopo oltre un'ora e mezza, con un'accesa discussione in merito al tema della compravendita del voto, il confronto tra i due candidati sindaco di Barletta, attesi domenica 9 e lunedì 10 giugno dall'atto finale: il ballottaggio.
1) Legalità e buone pratiche amministrative;
2) Emergenza-sicurezza nelle periferie;
3) Trasparenza degli appalti pubblici;
Sui primi due temi prende la parola Cascella: "La questione delle buone pratiche amministrative dovrebbe essere ben nota a ogni candidato sindaco: una buona amministrazione senza buone pratiche sarebbe un non-senso. La domanda è tautologica. Il tema posto è ben più complesso e credo vada affrontato in quanto tale. Nell'introduzione, avete posto questioni che rappresentano una linea di confine tra rispetto delle regole e legalità. Noi spesso intendiamo la legalità come lotta alla criminalità diffusa o organizzata, ma sappiamo quali e quanti di questi pericoli vi siano anche a Barletta. Poco fa in una traversa di via Roma è stata data alle fiamme un'auto: sappiamo che c'è una criminalità che è organizzata e cerca di introdursi nei gangli sociali della città. Non dobbiamo confondere il malessere sociale che pure c'è, come foriero di criminalità. Dobbiamo stare attenti ad alcune espressioni che mi dispiacciono nella civiltà di una città: quando vengono fuori notizie come lo spostamento del campo nomadi previsto dal Piano Triennale e qualcuno dei commentatori scrive che del futuro dei Rom non interessa a nessuno, credo che questo meriti attenzione come denuncia nel senso di crescita di civiltà. Non voglio riaprire ferite del passato: spero che almeno in questa sede si possa ragionare e non fare propaganda. Più volte ho posto la questione del rispetto delle regole come segnale di attenzione di tutti i cittadini. Le elezioni sono una prova di democrazia, civiltà e responsabilità. Io ero convinto che nella squadra di governo si potesse subito inserire la figura del difensore civico: avendo Barletta meno di 100mila abitanti, non può però avere questa figura all'interno della sua città. E' però previsto l'Ufficio dei Rapporti con i Cittadini, che credo debba essere subito fatto: uno dei primi atti della nuova amministrazione sarà quello di modificare lo statuto per introdurre la figura del mediatore. Dobbiamo affrontare un problema serio: a chi si rivolge il cittadino? Una buona amministrazione deve dotarsi di uffici, strutture e competenze perchè il rapporto eletti-elettori sia il più trasparente possibile. Dobbiamo evitare di vivere in una società in cui ognuno si mette contro l'altro".
Il tema delle buone pratiche amministrative e degli appalti pubblici è poi analizzato da Alfarano: "E' un tema che può portarci a riflessioni profonde: significa esprimersi sulle regole della comune convivenza. Oggi abbiamo creato un Paese in cui le regole valgono solo per alcuni. Dobbiamo ricollegarci anche al passato: capisco Cascella quando dice che non vuole realizzare momenti di scontro e propaganda in queste sedi, ma da candidato sindaco di una coalizione che da anni non è al governo di questa città, mi sento di dire che oggi siamo in una condizione di disagio e mortificazione per tutti che è addebitabile alle ultime legislature. Possiamo parlare di tanti temi, che generano uno stato di anarchia generale: oggi alcuni cittadini si sentono padroni di fare quello che vogliono. Io non sono un giurista, un esperto che può dare una disamina complessiva di queste tematiche: faccio però una valutazione di carattere politico. C'è tantissimo da fare: oggi rientrare in una situazione economica che sembra sfuggita dal controllo mi spaventa. Molti imprenditori hanno dovuto chiudere le loro aziende e vivono quasi alla giornata: questa situazione di difficoltà economica va intersecata con la situazione sociale. La prima cosa che il nuovo sindaco dovrà fare sarà quella di liberare tutti i marciapiedi dai venditori abusivi: dobbiamo però capire come agire con questa gente che non ha altri redditi. Parlo con tantissima gente, molti mi hanno detto del loro dissapore verso il venditore abusivo di turno: il problema è che questa città è stata governata senza le regole elementari che avrebbero dovuto aiutare la convivenza. Questo è il Paese delle Commissioni: oggi bisogna cambiare rotta, l'amministrazione deve assumersi delle responsabilità. Il cittadino deve sapere i problemi, bisogna eliminare questo clima fuori controllo. Non esiste presenza dei Vigili Urbani in periferia. Credo che il problema centrale del Comune di Barletta oggi sia la burocrazia. Chi deve far rispettare le norme? Il rappresentante politico? No, il dirigente. Troppo spesso negli ultimi anni ci siamo trovati con dirigenti part-time, cosa inaccettabile per una città grande come la nostra. E' per questo che la mia prima mossa, qualora fossi eletto come sindaco, sarà quella di azzerare la classe dirigente".
Prende la parola anche Aldo Musti, con una semplice e chiara richiesta: "Voglio un sindaco trasparente. Questa città è stata per anni in mano a 4 dirigenti, e mi vien da sorridere quando penso alla parola legalità, mi vien quasi da pensare che sia una parola da usare solo nei convegni. E' come se il cittadino si rivolge al comune in nome di un interesse pubblico, invece il dirigente fa un interesse privato".
Il problema della sicurezza nelle periferie è il secondo macro-argomento trattato. Cascella: "Io dico che bisogna cercare quell'amalgama, quella possibilità di integrare diverse forme di intervento che istituti tecnici e privati hanno nel territorio. Dobbiamo arrivare a massimizzare le risorse: se riusciamo a mettere in rete le nostre risorse, aumentiamo il controllo del territorio. Questo è indispensabile in una zona come la 167. Bisogna cominciare a considerarla parte integrante della città. Ritengo ci possano sicuramente essere delle condizioni di allentamento dello spirito di servizio oggi a Barletta, e questo spirito può essere recuperato. Anche nel corpo dei Vigili Urbani ci saranno nuclei al servizio della Polizia Giudiziaria. Allora perchè non concepire questi nuclei come fondanti di qualcosa maggiormente legato al territorio? Fermo restando che se ci sono problemi di dirigenti o organizzazione vanno considerati con cognizione di causa. Alle domande poste da Aldo Musti, dico solo che entro 100 giorni darò una risposta ai problemi di sicurezza, legalità e trasparenza che ha evidenziato. Per quanto riguarda i giovani, sono il nostro futuro: sono sicuro, come ho visto anche stamattina al Castello Svevo, dell'importanza delle scuole nel costruire la struttura della legalità. Dobbiamo porci il problema della compatibilità finanziarie, nessuno può evaderlo, alla pari di quello delle compatibilità morali. Da questo punto di vista questo momento di confronto è servito. Mi avvarrò, qualora dovessi diventare sindaco, delle competenze del professor Ugo Villani, esperto di diritto internazionale, nel ruolo di assessore alla legalità".
Periferia e sicurezza anche nelle parole di Alfarano. "In questa città si verifica di tutto, c'è una condizione di insicurezza diffusa, in particolare nelle periferie. Bisogna esporsi, in maniera compatibile al nostro bilancio comunale, perchè tutto è basato sulle nostre disponibilità finanziarie. Qualora io dovessi diventare sindaco di questa città, nominerò una Giunta composta da 8 assessori. Proporrò come assessore alla trasparenza e alla legalità Aldo Musti: bisogna dare merito al merito, è una persona che in questi ultimi anni per affermare i propri diritti ha speso un sacco di soldi personali per ripristinare le regole della democrazia. Questa è una mia indicazione tecnica, che va in questa direzione. Nel nostro territorio esistono già un sacco di associazioni sportive che evadono i ragazzi dalle strade, prevenendo il fenomeno della devianza sociale. Oggi il nostro impegno totale è quello di rendere una città a misura d'uomo, più consapevole. Oggi lo strumento da cui dipendiamo è il bilancio comunale: ogni nostra azione è basata sulle azioni permesse dal bilancio".
Si conclude dopo oltre un'ora e mezza, con un'accesa discussione in merito al tema della compravendita del voto, il confronto tra i due candidati sindaco di Barletta, attesi domenica 9 e lunedì 10 giugno dall'atto finale: il ballottaggio.