Territorio
Addio alla Barletta-Spinazzola, chiude la stazione ferroviaria
Cgil Bat: «Inspiegabile accanimento nei confronti del comune». Spiacevoli conseguenze per i viaggiatori
Barletta - venerdì 16 settembre 2011
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Il segretario generale della Cgil Bat, Luigi Antonucci chiede chiarimenti sulla chiusura della stazione di Spinazzola. A rischio posti di lavoro e la vita delle comunità stessa.
Prima l'ospedale, poi il carcere ed infine la stazione ferroviaria. Il comune di Spinazzola non trova pace ed è ridotto praticamente ad un contenitore vuoto, relegato ad occupare una posizione marginale. "Non solo gli inspiegabili provvedimenti – sottolinea Luigi Antonucci, segretario generale della Cgil Bat – che hanno portato alla chiusura del nosocomio e allo svuotamento del penitenziario che, tra l'altro, è costato tanti soldi pubblici e non è mai andato completamente a regime, oggi apprendiamo anche la spiacevole notizia della soppressione della stazione che collega Spinazzola a Barletta. Chi vorrebbe continuare a vivere in un paese in cui non è garantita l'assistenza sanitaria e dal quale non è possibile neanche muoversi? Qualcuno deve dare delle risposte e chiarire come stanno davvero le cose".
"Questa decisione determinerà – prosegue Antonucci – molte spiacevoli conseguenze per i cittadini di Spinazzola che pare non abbiano diritto veramente a nulla: studenti e lavoratori pendolari dovranno arrangiarsi nel migliore dei modi dal prossimo anno per spostarsi da casa. In ballo sicurezza e spese. È immaginabile che, chi non utilizzerà i pullman sostitutivi, si muoverà per raggiungere la scuola o il lavoro con mezzi privati. Questa scelta porterà inevitabilmente ad un aggravio del trasporto su gomma, senza dubbio il più pericoloso. Non solo, anche ad una consequenziale ricaduta in termini economici sulle tasche degli spinazzolesi a causa del caro-carburante".
"È giunto il momento – conclude il segretario generale della Cgil Bat – di far seguire agli annunci da campagna elettorale la politica dei fatti per ridare orgoglio ad un comune, come quello di Spinazzola, dalle enormi potenzialità inespresse".
Prima l'ospedale, poi il carcere ed infine la stazione ferroviaria. Il comune di Spinazzola non trova pace ed è ridotto praticamente ad un contenitore vuoto, relegato ad occupare una posizione marginale. "Non solo gli inspiegabili provvedimenti – sottolinea Luigi Antonucci, segretario generale della Cgil Bat – che hanno portato alla chiusura del nosocomio e allo svuotamento del penitenziario che, tra l'altro, è costato tanti soldi pubblici e non è mai andato completamente a regime, oggi apprendiamo anche la spiacevole notizia della soppressione della stazione che collega Spinazzola a Barletta. Chi vorrebbe continuare a vivere in un paese in cui non è garantita l'assistenza sanitaria e dal quale non è possibile neanche muoversi? Qualcuno deve dare delle risposte e chiarire come stanno davvero le cose".
"Questa decisione determinerà – prosegue Antonucci – molte spiacevoli conseguenze per i cittadini di Spinazzola che pare non abbiano diritto veramente a nulla: studenti e lavoratori pendolari dovranno arrangiarsi nel migliore dei modi dal prossimo anno per spostarsi da casa. In ballo sicurezza e spese. È immaginabile che, chi non utilizzerà i pullman sostitutivi, si muoverà per raggiungere la scuola o il lavoro con mezzi privati. Questa scelta porterà inevitabilmente ad un aggravio del trasporto su gomma, senza dubbio il più pericoloso. Non solo, anche ad una consequenziale ricaduta in termini economici sulle tasche degli spinazzolesi a causa del caro-carburante".
"È giunto il momento – conclude il segretario generale della Cgil Bat – di far seguire agli annunci da campagna elettorale la politica dei fatti per ridare orgoglio ad un comune, come quello di Spinazzola, dalle enormi potenzialità inespresse".