La città
A Barletta tante fotografie e passioni
Una piacevole chiacchierata con Ruggiero Di Benedetto
Barletta - sabato 10 aprile 2010
Ruggiero Di Benedetto è un fotografo – artista barlettano. Ha vinto il Master Qep (Master Qualified European Photographer) ricevuto dalla Federation European Photographers. Tale riconoscimento è il più prestigioso d' Europa, ed inoltre il Fondo Internazionale Orvieto Fotografia lo ha nominato fotografo italiano dell'anno 2010, ed esporrà una sua personale alla Biennale d'arte di Chianciano.
Incontro Il signor Dibenetto nel suo studio – factory e comincio a chiacchierare con entusiasmo.
Il suo mestiere di fotografo nasce da una passione?
Una passione lontana. Ho cominciato all'età di 10 anni, presso lo studio di Angelo Milillo, che è stato anche un maestro di vita. Ma la mia prima passione è stata la pittura.
Si ricorda la sua prima foto scattata?
I miei primi soggetti fotografici sono stati i miei amici. Scattavo le mie prime foto con una dian f, una macchina fotografica acquistata in un grande magazzino. Passavo intere giornate nella camera – oscura a sviluppare i rullini.
Lei si sente più artista o fotografo?
Il titolo di artista è un riconoscimento che mi è stato attestato, a me piace mescolare la pittura e la fotografia col computer, che è una sorta di camera oscura elettronica. Il mio stile fotografico è artistico, attento al sociale, ma anche commerciale.
Barletta è una città stimolante per l'arte?
Purtroppo no. Io ho dovuto lottare per resister e alla tentazione di fuggire da questa città, che ha la mentalità di un paese. Questa è una città dove l'invidia, l'arroganza e il menefreghismo dominano! E tutto ciò imbruttisce la gente. Ci sono tante personalità sportive, artistiche, musicali, storiche e culturali che non sono valorizzate,e la politica locale ha molte responsabilità in questo. Ma nonostante tutto sono fiducioso nel futuro.
Incontro Il signor Dibenetto nel suo studio – factory e comincio a chiacchierare con entusiasmo.
Il suo mestiere di fotografo nasce da una passione?
Una passione lontana. Ho cominciato all'età di 10 anni, presso lo studio di Angelo Milillo, che è stato anche un maestro di vita. Ma la mia prima passione è stata la pittura.
Si ricorda la sua prima foto scattata?
I miei primi soggetti fotografici sono stati i miei amici. Scattavo le mie prime foto con una dian f, una macchina fotografica acquistata in un grande magazzino. Passavo intere giornate nella camera – oscura a sviluppare i rullini.
Lei si sente più artista o fotografo?
Il titolo di artista è un riconoscimento che mi è stato attestato, a me piace mescolare la pittura e la fotografia col computer, che è una sorta di camera oscura elettronica. Il mio stile fotografico è artistico, attento al sociale, ma anche commerciale.
Barletta è una città stimolante per l'arte?
Purtroppo no. Io ho dovuto lottare per resister e alla tentazione di fuggire da questa città, che ha la mentalità di un paese. Questa è una città dove l'invidia, l'arroganza e il menefreghismo dominano! E tutto ciò imbruttisce la gente. Ci sono tante personalità sportive, artistiche, musicali, storiche e culturali che non sono valorizzate,e la politica locale ha molte responsabilità in questo. Ma nonostante tutto sono fiducioso nel futuro.