Jogging a Ponente
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La città

A Barletta si fa jogging... o corsa ad ostacoli?

La difficile agibilità della Litoranea di Ponente per i podisti ha contraddistinto questa estate. Bancarelle e tavolate hanno spesso occupato in toto i marciapiedi

E' quasi al termine, a rigor di calendario più che di clima, l'estate 2011 in quel di Barletta. Un'estate rivedibile sotto il profilo culturale, certo non sotto quello della "movida", in continua crescita e capace di raccogliere "pubblico" proveniente da città limitrofe quali Trani e Margherita di Savoia. Resta però un'abitudine tutta barlettana che a molti concittadini resterà negli occhi a lungo come simbolo della nostra estate: le lunghe tavolate, spesso di griglia o "fornacella" se si preferisce munite, che hanno per un mese invaso le litoranee della Città della Disfida, con una particolare predilezione per quella di Ponente.

La presenza di queste "cene in itinere" hanno spesso condizionato gli avventori del litorale appassionati di jogging, che in tenuta ginnica, scarpe da corsa ai piedi e ipod con canzoni "selezionate" pronte per l'ascolto cercavano di mantenersi in forma sulla Litoranea di Ponente, agognata meta di decine di podisti barlettani..

I cultori della corsa su strada a Barletta in riva al mare si confrontano con il ristretto marciapiede, largo non più di 3 metri, da condividere con le panchine e la pista ciclabile (disegnata per terra) occupata dai velocipedi che si muovono, o meglio dovrebbero muoversi, solo in direzione porto- in realtà il senso di marcia è spesse volte un mero optional- presto mi accorgo di come una breve e rilassante sessione di footing possa in realtà rivelarsi un'autentica e interminabile corsa ad ostacoli. Gli ostacoli del caso non sono però quelli rettangolari in voga nelle competizioni olimpioniche, ma si rivelano molto più dinamici e consistenti, in particolare con l'avvio della stagione estiva.

Famiglie intere sedute su sdraio e sedie di ogni tipo, intente nel mangiare un panino nel migliore dei casi o "armate" di griglia per la carne e tavoli nelle situazioni più fastidiose (per chi corre), bambini che scorazzano liberi in bici o a piedi, con conseguente necessità per i podisti di rallentare onde evitare che queste tenere creature sbattano la testa contro le ginocchia o le caviglie di chi è intento nella pratica sportiva, venditori ambulanti (immagino tutti provvisti di regolare licenza) che con le loro bancarelle tendono ad occupare quello spicchio di superficie che resta libero per la corsa. Questi gli incontri che le centinaia di salutisti, semi-professionisti o semplici appassionati di footing o jogging hanno dovuto affrontare quotidianamente in occasione dell'avvento della bella stagione.

La situazione migliorava solo nell'"ultima" parte della Litoranea di Ponente, quella che parte all'altezza dell'intersezione con (la via che porta in via Prascina). Lì la presenza della pista ciclabile per ambedue le direzioni posta in dislivello rispetto al marciapiede aiuta la divisione tra podisti e ciclisti e la minore presenza di "tavolate" favorisce una migliore divisione degli spazi.

Con la presente disamina non voglio porre una feroce critica a questo modo di vivere la zona adiacente il mare a Barletta, mettendo in secondo piano o discriminando le necessità di relax, divertimento e, non ultimo, rinfrescarsi (vicino al bagnasciuga, si sa, la brezza è davvero piacevole) di tanti concittadini che in estate attendono la sera per poter godere di questi fattori dopo una stancante giornata di lavoro.

Semplicemente ho inteso evidenziare come una migliore suddivisione degli spazi e un maggiore utilizzo delle tante attività di ristorazione appositamente preposte in zona potrebbero garantire una "convivenza" pacifica tra chi al tramontar del sole cerca il relax e chi approfitta del fresco per poter correre, attività poco praticabile nelle ore più calde della giornata. Ne gioveremmo tutti: l'immagine, spesso troppo caotica e poco accogliente, offerta dal nostro litorale ai pochi- purtroppo- turisti che lo frequentano, la pulizia dei marciapiedi, la sicurezza degli infanti che quotidianamente rischiano impatti pericolosi, e finanche il commercio che gli avventori delle tavole allestite sul marciapiede alimenterebbero se perlomeno saltuariamente spostassero le propria mira culinarie sulle svariate attività ricreative e di ristorazione presenti nella zona. Sarebbe un buon viatico in vista dell'estate 2012: abbiamo 9 mesi per prepararci, sapremo farli fruttare?

Chi non è d'accordo, scagli la prima pietra. Chi concorda, tolga la prima sedia. Solo così sarà possibile vedere per tutta la bella stagione immagini come quelle raccolte nella galleria fotografica, con i podisti liberi di dar sfogo alla loro attività fisica senza il rischio di inciampare in qualche griglia o in qualche sedia....


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