La città
A Barletta cresce... l’elettrosmog
Una nuova antenna telefonica spunta sulla rotonda di Viale Ippocrate. Il paradosso della politica al tempo delle elezioni
Barletta - giovedì 28 aprile 2011
In una Barletta distratta dalla campagna elettorale qualcuno ne ha approfittato per installare di soppiatto l'ennesima antenna telefonica. Questa volta sulla rotonda di via Ippocrate vicino al centro abitato e all'ospedale Dimiccoli. Vista l'assenza di un cartello di cantiere, i lavori che si stavano effettuando potevano far pensare alla manutenzione ordinaria del verde pubblico, anche se in realtà lì di verde non se n'era mai vista l'ombra, ma tutto è iniziato a sembrare sospetto quando sul posto sono apparse colate di cemento e strutture di ferro. Quando abbiamo effettuato il sopralluogo nel fine settimana il cartello di cantiere era miracolosamente apparso: evidentemente le segnalazioni dei cittadini avevano sortito qualche effetto, e la verità finalmente svelata.
Niente di strano sulla costruzione di questa antenna, se non fosse che lo stesso comune che ha dato l'autorizzazione ai lavori mediante silenzio assenso proprio in quella zona ha previsto per il 2012 lavori di interramento dei cavi elettrici per la riduzione dell'inquinamento elettromagnetico. Un controsenso. Un paradosso a cui ormai noi cittadini siamo abituati. Far perno sulla salute e sull'ambiente è diventato un modo semplice e veloce per accaparrarsi consensi.
E pensare che in qualche cassetto del comune giace il progetto presentato da una cooperativa per la dislocazione delle numerose antenne televisive e radiofoniche che svettano su terrazzi e tetti dei palazzi sia in centro che in periferia, mediante la costruzione di un'antenna a 7 km fuori Barletta. Un'unica grande antenna lontano dalla città, in aperta campagna che avrebbe drasticamente ridotto l'elettrosmog, ma che per qualcuno deturpava il fantastico paesaggio desertico circostante. Mentre quella che sorgerà sulla rotonda sarà sicuramente un capolavoro di architettura e di design.
Qualche maligno potrebbe anche pensare che si voleva nascondere la costruzione dell'antenna fino al 16 maggio, aspettare l'elezione del sindaco e dei consiglieri, mettersi al sicuro e poi affrontare l'opinione pubblica. Ma queste sono solo supposizioni. In fin dei conti stiamo assistendo ad una campagna elettorale ricca di contenuti, i cui candidati si limitano ad affiggere i manifesti sugli appositi spazi e in cui nessuno si sognerebbe mai di comprarsi il voto.
Niente di strano sulla costruzione di questa antenna, se non fosse che lo stesso comune che ha dato l'autorizzazione ai lavori mediante silenzio assenso proprio in quella zona ha previsto per il 2012 lavori di interramento dei cavi elettrici per la riduzione dell'inquinamento elettromagnetico. Un controsenso. Un paradosso a cui ormai noi cittadini siamo abituati. Far perno sulla salute e sull'ambiente è diventato un modo semplice e veloce per accaparrarsi consensi.
E pensare che in qualche cassetto del comune giace il progetto presentato da una cooperativa per la dislocazione delle numerose antenne televisive e radiofoniche che svettano su terrazzi e tetti dei palazzi sia in centro che in periferia, mediante la costruzione di un'antenna a 7 km fuori Barletta. Un'unica grande antenna lontano dalla città, in aperta campagna che avrebbe drasticamente ridotto l'elettrosmog, ma che per qualcuno deturpava il fantastico paesaggio desertico circostante. Mentre quella che sorgerà sulla rotonda sarà sicuramente un capolavoro di architettura e di design.
Qualche maligno potrebbe anche pensare che si voleva nascondere la costruzione dell'antenna fino al 16 maggio, aspettare l'elezione del sindaco e dei consiglieri, mettersi al sicuro e poi affrontare l'opinione pubblica. Ma queste sono solo supposizioni. In fin dei conti stiamo assistendo ad una campagna elettorale ricca di contenuti, i cui candidati si limitano ad affiggere i manifesti sugli appositi spazi e in cui nessuno si sognerebbe mai di comprarsi il voto.