Viva
2011: anno della liberalizzazione del wi-fi
Il governo cancella il decreto Pisanu. Il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso esprime perplessità
Internet - sabato 1 gennaio 2011
Da oggi non sarà più necessario consegnare il documento di identità per chi vuole connettersi alla rete tramite un internet point pubblico (i così detti hot spot). Ed il gestore non dovrà più conservare i dati dei clienti per metterli a disposizioni delle forze di polizia. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato una norma - nel pacchetto sicurezza - che elimina le restrizioni all'accesso alla rete wi-fi introdotte, sull'onda dell'allarme terrorismo, dal decreto Pisanu nel 2005.
Il decreto Pisanu imponeva ai gestori di internet point, ma anche a tutti gli esercizi che mettevano a disposizione del pubblico terminali internet, di chiedere al questore la licenza per svolgere la loro attività. I gestori avevano anche l'obbligo di identificare le persone che accedevano ai servizi telefonici e telematici offerti, adottare misure per impedire l'accesso a questi servizi in assenza di identificazione e conservare i dati a disposizione degli organi giudiziari e di polizia. Da oggi tutto questo è superato.
Il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso è convinto che l'accesso libero alle postazioni wi-fi e agli internet point ridurrebbe moltissimo la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso internet e che bisognerebbe rendersi conto che dietro queste reti wi-fi e internet point si potrebbero nascondere utenti non più identificabili quali terroristi, pedofili e mafiosi.
Ma negli altri paesi d' Europa come fanno?
Il decreto Pisanu imponeva ai gestori di internet point, ma anche a tutti gli esercizi che mettevano a disposizione del pubblico terminali internet, di chiedere al questore la licenza per svolgere la loro attività. I gestori avevano anche l'obbligo di identificare le persone che accedevano ai servizi telefonici e telematici offerti, adottare misure per impedire l'accesso a questi servizi in assenza di identificazione e conservare i dati a disposizione degli organi giudiziari e di polizia. Da oggi tutto questo è superato.
Il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso è convinto che l'accesso libero alle postazioni wi-fi e agli internet point ridurrebbe moltissimo la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso internet e che bisognerebbe rendersi conto che dietro queste reti wi-fi e internet point si potrebbero nascondere utenti non più identificabili quali terroristi, pedofili e mafiosi.
Ma negli altri paesi d' Europa come fanno?