Via dedicata a Domenico Senatore, è bagarre
Una riflessione del perito agrario Giuseppe Dargenio
martedì 18 ottobre 2016
iReport
«Vorrei spendere qualche parola, sicuramente fuori dal coro, sulla vicenda di titolare una strada della città di Barletta all'aviatore Senatore.
Ciò che mi colpisce, ancorché favorevolmente, è la capacità di alcuni politici di allarmarsi per la suddetta titolazione e quindi rivolgersi al sindaco e all'opinione pubblica perché le loro convinzioni e i loro principi (vedi il Dottor Cannito) giustamente si ribellano alla suddetta intestazione. Non posso che rispettare non solo l'opinione ma apprezzare il Dottor Cannito, come anche l' ing. Campese ed altri che si sono ribellati al fatto che il nome dell'aviatore Senatore potesse fregiarsi della titolarità di una strada di Barletta.
Ora permettetemi di fare un ragionamento da semplice cittadino che, per sventura, sa un po' leggere e scrivere. Farei un azzardato paragone tra una vicenda passionale come quella appena citata e sollevata dal politico di turno e che oggettivamente potrà investire l'interesse, forse, del venti - trenta per cento dei barlettani, solo perché tocca certi tasti e sentimenti, e un'altra vicenda altrettanto burocratica ma che qualsiasi politico serio sa che è nell'interesse concreto (non sentimentale) del cento per cento di tutti e dico tutti (neonati compresi) cittadini barlettani, ovvero l'iter faticoso del nuovo P.U.G. (Piano Urbanistico Generale).
Oggettivamente i livelli sono diversi, ma una classe dirigente che guarda in prospettiva e filtra politicamente atteggiamenti, opere ed opinioni che mirino all' interesse sia economico come sociale e generazionale di tutti i cittadini non può far solo brillare le memorie "resistenziali" del passato, portandole alla ribalta in maniera tanto eclatante e poi su altre vicende burocratiche, altrettanto importanti, calare la saracinesca dell'indifferenza. Chiederei al dottor Cannito come all'ing. Campese e agli altri politici che giustamente hanno preso carta e penna e scritto le loro rimostranze sull'iter burocratico usato per questo sconosciuto sig. Senatore perché non si usa la stessa veemenza e passione per chiedere conto al Sindaco di un'altra vicenda burocratica sicuramente non meno importante?
La nuova domanda che i politici dovrebbero rivolgere al sindaco (magari riempiendo paginate di giornali come per la vicenda Senatore) è la seguente: il documento programmatico preliminare al PUG si è bloccato perché occorre fare, prima di portarlo in Consiglio Comunale, una conferenza di coopianificazione; bene si può sapere quanto altro tempo occorre per questa conferenza? Ci potrebbe essere il rischio che passino altri sei mesi o un anno o più anni, atteso i precedenti in materia? Certo, questa è una domanda fuori dal coro ma, oggettivamente, dentro la realtà e la concretezza. Le medaglie d'oro alla Resistenza ringraziano».
Giuseppe Dargenio, perito agrario
Ciò che mi colpisce, ancorché favorevolmente, è la capacità di alcuni politici di allarmarsi per la suddetta titolazione e quindi rivolgersi al sindaco e all'opinione pubblica perché le loro convinzioni e i loro principi (vedi il Dottor Cannito) giustamente si ribellano alla suddetta intestazione. Non posso che rispettare non solo l'opinione ma apprezzare il Dottor Cannito, come anche l' ing. Campese ed altri che si sono ribellati al fatto che il nome dell'aviatore Senatore potesse fregiarsi della titolarità di una strada di Barletta.
Ora permettetemi di fare un ragionamento da semplice cittadino che, per sventura, sa un po' leggere e scrivere. Farei un azzardato paragone tra una vicenda passionale come quella appena citata e sollevata dal politico di turno e che oggettivamente potrà investire l'interesse, forse, del venti - trenta per cento dei barlettani, solo perché tocca certi tasti e sentimenti, e un'altra vicenda altrettanto burocratica ma che qualsiasi politico serio sa che è nell'interesse concreto (non sentimentale) del cento per cento di tutti e dico tutti (neonati compresi) cittadini barlettani, ovvero l'iter faticoso del nuovo P.U.G. (Piano Urbanistico Generale).
Oggettivamente i livelli sono diversi, ma una classe dirigente che guarda in prospettiva e filtra politicamente atteggiamenti, opere ed opinioni che mirino all' interesse sia economico come sociale e generazionale di tutti i cittadini non può far solo brillare le memorie "resistenziali" del passato, portandole alla ribalta in maniera tanto eclatante e poi su altre vicende burocratiche, altrettanto importanti, calare la saracinesca dell'indifferenza. Chiederei al dottor Cannito come all'ing. Campese e agli altri politici che giustamente hanno preso carta e penna e scritto le loro rimostranze sull'iter burocratico usato per questo sconosciuto sig. Senatore perché non si usa la stessa veemenza e passione per chiedere conto al Sindaco di un'altra vicenda burocratica sicuramente non meno importante?
La nuova domanda che i politici dovrebbero rivolgere al sindaco (magari riempiendo paginate di giornali come per la vicenda Senatore) è la seguente: il documento programmatico preliminare al PUG si è bloccato perché occorre fare, prima di portarlo in Consiglio Comunale, una conferenza di coopianificazione; bene si può sapere quanto altro tempo occorre per questa conferenza? Ci potrebbe essere il rischio che passino altri sei mesi o un anno o più anni, atteso i precedenti in materia? Certo, questa è una domanda fuori dal coro ma, oggettivamente, dentro la realtà e la concretezza. Le medaglie d'oro alla Resistenza ringraziano».
Giuseppe Dargenio, perito agrario