Lo "sballo" del sabato sera? Un problema da affrontare seriamente
Un commento alla discussione sulle droghe in consiglio comunale
lunedì 3 agosto 2015
iReport
A qualche giorno dall'ultimo Consiglio Comunale non posso sottrarmi dal fare qualche riflessione su di un tema politicamente molto delicato che, certamente, è stato sottovalutato, nella portata e nelle dimensioni, dal nanismo della locale politica. Il tema è quello del consumo di droga, sempre crescente non solo "tra i giovani"; del suo continuo spaccio, delle forme di prevenzione, controllo e repressione messe in atto in Città per contrastarne il fenomeno. Va dato atto alla Consigliera Damato, firmataria dell'interrogazione avente ad oggetto questo tema, di aver posto all'Assise il problema; a mio avviso riducendo la portata della cosa essendosi concentrata troppo in una logia semilegalitaria affidando la sua proposta al mero potenziamento di uomini e mezzi al fine di omperare un miglior controllo del territorio. È stato facilissimo a quel punto per un imbelle Assessore alla Polizia Municipale rispondere da par suo. Purtroppo la risposta si riferiva nei fatti a tutt'altro argomento, si sono citati infatti i maggiori controlli effettuati recentemente dagli agenti della PM (patenti sequestrate, alcool test, multe) non toccando minimamente il vero problema sollevato dalla Damato. Sic transit gloria mundi.
Evidentemente qualche azione di piccola repressione unita a qualche sgombero coatto (estremamente tardivo attesa la sua qualità di Assessore e Consigliere Comunale ricoperta oramai da anni) fa eccitare chi nell'animo resta lontanissimo dalle minime politiche ci centrosinistra ma disgraziatamente ne occupa banchi e ruoli che certamente con un coraggio diverso gli sarebbero stati preclusi. Vi è stato poi l'intervento sul punto del Consigliere Cannito, il quale qualificatosi "esperto" (in quanto medico) ha citato i nomi dei vari cocktails provocanti lo "sballo" arrivando finanche a sostenere che non possono esistere droghe c.d. "leggere" in quanto a far male è il loro dosaggio e non la loro qualità. È stato poi il turno della Consigliera Campese la quale, in coerenza con il dettato della sinistra del PRC di almeno 20 anni fa, ha sciorinato la solita predica dell'assenza di spazi pubblici che, se fossero presenti, eviterebbero di generare nei giovani l'esigenza dello "sballo" e della ricerca della droga. Un teatrino locale mal gestito insomma. Una messa in scena politica che non ha affrontato il problema gravissimo che vive la Città, a pochi giorni di distanza dai continui arresti per detenzione e spaccio di stupefacenti, a qualche giorno dalla morte di un ragazzo in una nota discoteca romagnola per aver assunto un derivato dell'ecstasy, a troppi anni di distanza da una seria analisi della legge Fini-Giovanardi i cui risultati sono certamente lacunosi. Una risposta alla Damato la danno sicuramente Amministrazioni più dotte di quella del mezzogiorno levantino.
La regione Toscana ed i Comuni di Bologna e Torino hanno infatti finanziato un progetto portato avanti da alcune associazioni (su tutte Extreme, LAB57 ed Infoshock) teso ad informare i cittadini sull'uso consapevole di queste sostanze, con l'effetto di ridurre drasticamente non il conusmo (che è inevitabile) ma le morti (quelle evitabilissime). Si effettuano chillout, si praticano pill test su droghe sintetiche (il tipo oggi maggiormente utilizzato), prove con medici che somministrano dosaggi controllatissimi per far comprendere ai cittadini (utilizzatori in pieno anonimato) gli effetti di quelle sostanze, imparando così a controllarle e controllarsi meglio nell'uso futuro delle stesse. Un approccio progressista vero, non repressivo né negazionista di un fenomeno che investe certamente i giovani ma pure tantissimo i meno giovani ed i meglio inseriti nella c.d. "società bene". Certe politiche andrebbero prima studiate, comprese ed applicate in territori sensibili come il nostro allo "sballo" del sabato sera così come quello prodotto a causa del nichilismo da assenza di lavoro che in città sembra la vera causa della crescita del consumo di stupefacenti. Questi sono soltanto alcuni esempi di ciò che si potrebbe fare, anche a livello regionale, sconfiggendo però prima il pregiudizio (anche scientifico) che è in noi sul tema delle droghe, poi quella insopportabile anima destrorsa che avvinghia l'Amministrazione di centrosinistra in città. Anche questa sarebbe una azione di disintossicazione collettiva che farebbe certamente bene alla Città».
[Michelangelo Acclavio]
Evidentemente qualche azione di piccola repressione unita a qualche sgombero coatto (estremamente tardivo attesa la sua qualità di Assessore e Consigliere Comunale ricoperta oramai da anni) fa eccitare chi nell'animo resta lontanissimo dalle minime politiche ci centrosinistra ma disgraziatamente ne occupa banchi e ruoli che certamente con un coraggio diverso gli sarebbero stati preclusi. Vi è stato poi l'intervento sul punto del Consigliere Cannito, il quale qualificatosi "esperto" (in quanto medico) ha citato i nomi dei vari cocktails provocanti lo "sballo" arrivando finanche a sostenere che non possono esistere droghe c.d. "leggere" in quanto a far male è il loro dosaggio e non la loro qualità. È stato poi il turno della Consigliera Campese la quale, in coerenza con il dettato della sinistra del PRC di almeno 20 anni fa, ha sciorinato la solita predica dell'assenza di spazi pubblici che, se fossero presenti, eviterebbero di generare nei giovani l'esigenza dello "sballo" e della ricerca della droga. Un teatrino locale mal gestito insomma. Una messa in scena politica che non ha affrontato il problema gravissimo che vive la Città, a pochi giorni di distanza dai continui arresti per detenzione e spaccio di stupefacenti, a qualche giorno dalla morte di un ragazzo in una nota discoteca romagnola per aver assunto un derivato dell'ecstasy, a troppi anni di distanza da una seria analisi della legge Fini-Giovanardi i cui risultati sono certamente lacunosi. Una risposta alla Damato la danno sicuramente Amministrazioni più dotte di quella del mezzogiorno levantino.
La regione Toscana ed i Comuni di Bologna e Torino hanno infatti finanziato un progetto portato avanti da alcune associazioni (su tutte Extreme, LAB57 ed Infoshock) teso ad informare i cittadini sull'uso consapevole di queste sostanze, con l'effetto di ridurre drasticamente non il conusmo (che è inevitabile) ma le morti (quelle evitabilissime). Si effettuano chillout, si praticano pill test su droghe sintetiche (il tipo oggi maggiormente utilizzato), prove con medici che somministrano dosaggi controllatissimi per far comprendere ai cittadini (utilizzatori in pieno anonimato) gli effetti di quelle sostanze, imparando così a controllarle e controllarsi meglio nell'uso futuro delle stesse. Un approccio progressista vero, non repressivo né negazionista di un fenomeno che investe certamente i giovani ma pure tantissimo i meno giovani ed i meglio inseriti nella c.d. "società bene". Certe politiche andrebbero prima studiate, comprese ed applicate in territori sensibili come il nostro allo "sballo" del sabato sera così come quello prodotto a causa del nichilismo da assenza di lavoro che in città sembra la vera causa della crescita del consumo di stupefacenti. Questi sono soltanto alcuni esempi di ciò che si potrebbe fare, anche a livello regionale, sconfiggendo però prima il pregiudizio (anche scientifico) che è in noi sul tema delle droghe, poi quella insopportabile anima destrorsa che avvinghia l'Amministrazione di centrosinistra in città. Anche questa sarebbe una azione di disintossicazione collettiva che farebbe certamente bene alla Città».
[Michelangelo Acclavio]