«In città non ci impegniamo per sfruttare al massimo ciò che abbiamo»
A Terracina si paga un biglietto costoso per vedere cumuli di macerie, a Barletta nessuna organizzazione
domenica 27 settembre 2015
iReport
«Gentile redazione di BarlettaViva, mi piace scrivervi un riflessione che ho fatto viaggiando un po' per l'Italia durante l'estate. Oltre ai bellissimi borghi sparsi nella nostra Italia e alle grandi testimonianze storiche sono rimasto profondamente colpito andando a Terracina, in Lazio. La città che viene identificata, stando a fantastici racconti, con il luogo in cui visse la maga Circe, offre ai suoi visitatori un percorso notturno al Tempio di Giove Anxur detto anche Santuario di Monte sant'Angelo. Ora non intendo negare l'importanza ed il valore storico di un luogo del genere, ma stando alla visita da me compiuta ho compreso quanto potesse essere semplice ricreare un'atmosfera di storicità simile nella nostra cara Barletta. Provo a spiegarmi meglio: a Terracina sono riusciti a ricreare un'atmosfera molto suggestiva, utilizzando un filmato che accoglie i visitatori all'ingresso trasportandoli direttamente in un immaginario storico molto caratteristico, sebbene il luogo non sia altro che un ammasso di pietre, a Barletta nessuna organizzazione».
«Ciò che mi fa riflettere è pensare che a Barletta vi siano numerosi luoghi che ben si presterebbero ad un'organizzazione del genere, basta solo pensare che durante la festa della Disfida di Barletta la "Cantina della Disfida", luogo di fondamentale importanza, era totalmente o quasi vuota. Ciò che mi chiedo è per quale motivo in città non ci impegniamo per sfruttare al massimo ciò che di buono abbiamo? Cosa ci costerebbe ricreare con delle luci particolari l'antica atmosfera così come nella cantina, magari nei sotterranei del nostro castello? Niente di eccessivo, basterebbe un piccolo sforzo d'immaginazione ed il gioco sarebbe fatto».
«Ciò che mi fa riflettere è pensare che a Barletta vi siano numerosi luoghi che ben si presterebbero ad un'organizzazione del genere, basta solo pensare che durante la festa della Disfida di Barletta la "Cantina della Disfida", luogo di fondamentale importanza, era totalmente o quasi vuota. Ciò che mi chiedo è per quale motivo in città non ci impegniamo per sfruttare al massimo ciò che di buono abbiamo? Cosa ci costerebbe ricreare con delle luci particolari l'antica atmosfera così come nella cantina, magari nei sotterranei del nostro castello? Niente di eccessivo, basterebbe un piccolo sforzo d'immaginazione ed il gioco sarebbe fatto».