Il quadro di Biagio Vinella che celebra De Nittis
Disegno dal vero di casa De Nittis, anno 1933
giovedì 25 febbraio 2016
16.32
iReport
«Sono la nipote di Biagio Vinella, l'artista pittore barlettano che, come altri giovani del suo tempo fra gli anni Trenta fino all'immediato dopoguerra, si sono ispirati alle opere di Giuseppe De Nittis nel loro percorso figurativo. Anche mio nonno si è spento da uomo ancora giovane (aveva cinquantaquattro anni, il 3 febbraio 1965, giorno del suo onomastico, che destino!) come De Nittis. Da giovanotto, nonno Biagio, che allora assomigliava a Rodolfo Valentino (abbiamo tante foto nel nostro album di famiglia) frequentava l'atelier del professor Vincenzo De Stefano, in via Nazareth: andava a rifinire, sotto la sua guida, il proprio naturale talento. Ed il suo maestro gli affidava proprio lo studio sui quadri di De Nittis.
Ma bisognava anche portare soldi alla famiglia, e così mio nonno si ritrovò col camice (ma coi capelli sempre con tanto di brillantina come usava allora) a lavorare da factotum nel negozio di dolciumi gestito dalle sorelle, le signorine Rachele e Rosaria Vinella: era l'Unica, quella famosa di Torino per i cioccolatini, negli stessi locali di corso Vittorio Emanuele dove prima c'era la Pasticceria Americana e dove poi venne ad installarsi la pasticceria Buonvino ed infine quella di Mosé. Lavorando nell'Unica, nonno Biagio era dunque proprio di fronte alla casa natale di Giuseppe De Nittis, dall'altra parte del marciapiedi, civico 23. Una posizione strategica. Gli venne così l'idea, comunicata con gioia al professor De Stefano, di schizzare a matita il disegno dal vero di casa De Nittis in una bella giornata di sole, con la gente a passeggio, nemmeno un'auto per strada… Era l'anno 1933, e mio nonno aveva ventidue anni. Detto fatto, ma il suo maestro gli chiede di fare di più: di completare il lavoro dipingendo lo schizzo su tela, su di una piccola tela proprio alla maniera di De Nittis da giovane. Mio nonno scrive in qualche appunto che conserviamo gelosamente: "L'impegno era arduo, ma io ce la misi tutta ed il maestro ne fu felice. Per me, una bella prova superata". Quel quadretto, assieme ad altri, lo conserviamo gelosamente.
In occasione dei 170 anni dalla nascita di De Nittis, a nome di tutta la famiglia Vinella, dedico quel quadretto a tutti i barlettani».
[Samantha Vinella]
Ma bisognava anche portare soldi alla famiglia, e così mio nonno si ritrovò col camice (ma coi capelli sempre con tanto di brillantina come usava allora) a lavorare da factotum nel negozio di dolciumi gestito dalle sorelle, le signorine Rachele e Rosaria Vinella: era l'Unica, quella famosa di Torino per i cioccolatini, negli stessi locali di corso Vittorio Emanuele dove prima c'era la Pasticceria Americana e dove poi venne ad installarsi la pasticceria Buonvino ed infine quella di Mosé. Lavorando nell'Unica, nonno Biagio era dunque proprio di fronte alla casa natale di Giuseppe De Nittis, dall'altra parte del marciapiedi, civico 23. Una posizione strategica. Gli venne così l'idea, comunicata con gioia al professor De Stefano, di schizzare a matita il disegno dal vero di casa De Nittis in una bella giornata di sole, con la gente a passeggio, nemmeno un'auto per strada… Era l'anno 1933, e mio nonno aveva ventidue anni. Detto fatto, ma il suo maestro gli chiede di fare di più: di completare il lavoro dipingendo lo schizzo su tela, su di una piccola tela proprio alla maniera di De Nittis da giovane. Mio nonno scrive in qualche appunto che conserviamo gelosamente: "L'impegno era arduo, ma io ce la misi tutta ed il maestro ne fu felice. Per me, una bella prova superata". Quel quadretto, assieme ad altri, lo conserviamo gelosamente.
In occasione dei 170 anni dalla nascita di De Nittis, a nome di tutta la famiglia Vinella, dedico quel quadretto a tutti i barlettani».
[Samantha Vinella]