Donazione Diviccaro, «la statuina non rappresenta Consalvo da Cordova»
Francesco Pinto propone la sua ricerca sullo stemma e l'attribuzione al personaggio
domenica 10 aprile 2016
iReport
«Per quanto concerne il personaggio qui rappresentato si può escludere, senza ombra di dubbio e contrariamente a quanto affermato, che non rappresenta la figura del "Gran Capitano". La mia attestazione viene avvalorata proprio dallo stemma poiché Consalvo da Cordova era di casa Aguilar con uno stemma ben differente (anche se in seguito avrà apportato alcune partizioni aggiuntive). Tutto questo si evince dagli stemmi sotto riportati.
Invece lo stemma della scultura è pieno di partizioni "imperiali" ed è pertinente ad un esponente di casa Asburgo e quasi sicuramente a Carlo V da giovane, periodo riferibile al 1519. Infatti è proprio lo stemma che suggerisce l'identificazione; una variante "semplice" dello stemma asburgico cinquecentesco, ma con un dettaglio particolare: il "quarto" di Alsazia settentrionale verso il cantone sinistro della punta, normalmente assente dagli stemmi asburgici così complessi. Infatti nel 1519 Carlo V eredita da Massimiliano (anche) l'Alsazia. E subito dopo viene eletto imperatore. Due eventi concomitanti, il secondo molto più importante del primo che portano a giustificare la produzione di una raffinatissima statua in bronzo con inserti in avorio, come questa in nostro possesso. L'urgenza di omaggiarlo può aver quindi giustificato la realizzazione di uno stemma non ancora definito nei suoi contenuti "imperiali", come lo ritroveremo sovente negli anni a seguire. Ma nel quale stemma la presenza della neo-ereditata Alsazia ci sta tutta.
Dal punto di vista strettamente araldico lo stemma presenta diverse "stranezze": manca la famosa accoppiata Castiglia e Leon; strana la ripetizione d'Austria e soprattutto l'inedita presenza dell'Alsazia settentrionale. Ciò nonostante si tratta di uno stemma ben realizzato e con un forte impatto estetico. Si ribadisce pertanto che lo stemma rappresenta un esponente di Casa Asburgo e, al 99% Carlo V, appena nominato imperatore subito dopo aver ereditato anche l'Alsazia.*
Blasone - Inquartato: nel 1° partito di Castiglia e d'Austria; nel 2° d'Aragona-Sicilia, addestrato di Leon; nel 3° partito di Borgogna moderna e antica; nel 4° partito d'Austria e d'Alsazia settentrionale. Innestato in punta fra 3° e 4° quarto, di Granada. Sul tutto in cuore, partito di Tirolo e di Fiandra. Sul tutto in ombelico, partito di Brabante e di Castiglia.
In seguito Carlo V adotterà uno stemma molto complesso con la rappresentazione di tutti i suoi domini; nel castello di Barletta sono presenti ben tre esemplari di tale stemma, sotto riprodotto con una elaborazione grafica del sottoscritto.
*Si ringrazia per la collaborazione il prof. Maurizio Carlo Alberto Gorra, socio IAGI (Istituto Araldico Genealogico Italiano)».
[Francesco Pinto]
Invece lo stemma della scultura è pieno di partizioni "imperiali" ed è pertinente ad un esponente di casa Asburgo e quasi sicuramente a Carlo V da giovane, periodo riferibile al 1519. Infatti è proprio lo stemma che suggerisce l'identificazione; una variante "semplice" dello stemma asburgico cinquecentesco, ma con un dettaglio particolare: il "quarto" di Alsazia settentrionale verso il cantone sinistro della punta, normalmente assente dagli stemmi asburgici così complessi. Infatti nel 1519 Carlo V eredita da Massimiliano (anche) l'Alsazia. E subito dopo viene eletto imperatore. Due eventi concomitanti, il secondo molto più importante del primo che portano a giustificare la produzione di una raffinatissima statua in bronzo con inserti in avorio, come questa in nostro possesso. L'urgenza di omaggiarlo può aver quindi giustificato la realizzazione di uno stemma non ancora definito nei suoi contenuti "imperiali", come lo ritroveremo sovente negli anni a seguire. Ma nel quale stemma la presenza della neo-ereditata Alsazia ci sta tutta.
Dal punto di vista strettamente araldico lo stemma presenta diverse "stranezze": manca la famosa accoppiata Castiglia e Leon; strana la ripetizione d'Austria e soprattutto l'inedita presenza dell'Alsazia settentrionale. Ciò nonostante si tratta di uno stemma ben realizzato e con un forte impatto estetico. Si ribadisce pertanto che lo stemma rappresenta un esponente di Casa Asburgo e, al 99% Carlo V, appena nominato imperatore subito dopo aver ereditato anche l'Alsazia.*
Blasone - Inquartato: nel 1° partito di Castiglia e d'Austria; nel 2° d'Aragona-Sicilia, addestrato di Leon; nel 3° partito di Borgogna moderna e antica; nel 4° partito d'Austria e d'Alsazia settentrionale. Innestato in punta fra 3° e 4° quarto, di Granada. Sul tutto in cuore, partito di Tirolo e di Fiandra. Sul tutto in ombelico, partito di Brabante e di Castiglia.
In seguito Carlo V adotterà uno stemma molto complesso con la rappresentazione di tutti i suoi domini; nel castello di Barletta sono presenti ben tre esemplari di tale stemma, sotto riprodotto con una elaborazione grafica del sottoscritto.
*Si ringrazia per la collaborazione il prof. Maurizio Carlo Alberto Gorra, socio IAGI (Istituto Araldico Genealogico Italiano)».
[Francesco Pinto]