Discarica green al Paraticchio
Rifiuti abbandonati nel verde di Barletta
lunedì 25 maggio 2015
9.11
iReport
Buongiorno Barlettaviva,
durante la mia consueta passeggiata domenicale, il mio sguardo è stato attratto da un puzzle fatiscente che prendeva forma. Per mettere a fuoco, mi sono sporta lungo la ringhiera che incornicia il Paraticchio e ho trovato cumuli di immondizia sparsi qua e là nello scarico di acqua che termina a mare. Ora, l'inciviltà del barlettano medio è nota a tutti, ma forse la zona no. Pensavo che di quell'angolo di città ci si ricordasse solo 3 mesi all'anno, da giugno ad agosto; quando, cioè, ci sono le giostre da mettere e i parcheggiatori abusivi da accontentare. Con amarezza, invece, vedo che la zona che sovrasta la litoranea è anche ricordata per l'abbandono dei rifiuti di ogni tipo, da quelli domestici a quelli di strada: flaconi di detersivo, scarpe, bottiglie di vetro e di plastica, cibo e cartoni. Uno spazio verde adibito a centro di raccolta del secco residuo. A Barletta ci si lamenta dell'aria inquinata e delle emissioni nocive, ma questi incivili hanno idea di quali siano i costi ecologici della dispersione nell'ambiente? La differenza nel mondo la fa chi sa conservarsi il fazzoletto in mano, il flacone vuoto in casa e le scarpe rotte ai piedi, in attesa di un cestino pubblico, del giorno per la plastica e di un calzolaio che incentivi il riuso. Grazie per lo spazio che vorrete dare a questa mia riflessione.
[Chiara]
durante la mia consueta passeggiata domenicale, il mio sguardo è stato attratto da un puzzle fatiscente che prendeva forma. Per mettere a fuoco, mi sono sporta lungo la ringhiera che incornicia il Paraticchio e ho trovato cumuli di immondizia sparsi qua e là nello scarico di acqua che termina a mare. Ora, l'inciviltà del barlettano medio è nota a tutti, ma forse la zona no. Pensavo che di quell'angolo di città ci si ricordasse solo 3 mesi all'anno, da giugno ad agosto; quando, cioè, ci sono le giostre da mettere e i parcheggiatori abusivi da accontentare. Con amarezza, invece, vedo che la zona che sovrasta la litoranea è anche ricordata per l'abbandono dei rifiuti di ogni tipo, da quelli domestici a quelli di strada: flaconi di detersivo, scarpe, bottiglie di vetro e di plastica, cibo e cartoni. Uno spazio verde adibito a centro di raccolta del secco residuo. A Barletta ci si lamenta dell'aria inquinata e delle emissioni nocive, ma questi incivili hanno idea di quali siano i costi ecologici della dispersione nell'ambiente? La differenza nel mondo la fa chi sa conservarsi il fazzoletto in mano, il flacone vuoto in casa e le scarpe rotte ai piedi, in attesa di un cestino pubblico, del giorno per la plastica e di un calzolaio che incentivi il riuso. Grazie per lo spazio che vorrete dare a questa mia riflessione.
[Chiara]