
Eventi musicali
“Mi chiamo Luiggi”: il cantautore barlettano Gianfrancesco presenta il suo album
domenica 26 gennaio 2020
18:30 Evento gratuito
Punto Einaudi in Corso Garibaldi 129
"Mi chiamo Luiggi", questo il titolo dell'ultimo album di Luigi Gianfrancesco che sarà presentato domenica 26 gennaio alle ore 18:30 presso il Punto Einaudi in Corso Garibaldi 129.
Gianfrancesco con le sue canzoni in dialetto barlettano racconta una città che non c'è più, fatta di storia e di ricordi passati, ma anche la Barletta di oggi con il suo fascino e le sue contraddizioni. Tredici, come i cavalieri della Disfida, i brani di "Mi chiamo Luiggi" un mix di jazz, soul e blues tra cui "Peppìne sènza titte" storia d'amore e povertà, "Nu sìme u popolìne" tributo a Pietro Mennea, "Dumèneca matìne" in memoria dei vigili urbani e netturbini trucidati dai nazisti il 12 Settembre 1943. Nei testi di Gianfrancesco non manca la denuncia sociale con espliciti riferimenti alle tematiche ambientali e alla malaedilizia, ai vizi e alle virtù di una città che, pur con i suoi problemi irrisolti, "Iè troppe bèlle" e va cantata nelle strade e nelle piazze.
A dialogare con il cantautore la giornalista Antonella Filannino. Insieme porteranno il pubblico alla scoperta del nostro dialetto e della musica popolare. La serata, gratuita, è pensata a un pubblico di tutte le età. La cittadinanza è invitata.
Gianfrancesco con le sue canzoni in dialetto barlettano racconta una città che non c'è più, fatta di storia e di ricordi passati, ma anche la Barletta di oggi con il suo fascino e le sue contraddizioni. Tredici, come i cavalieri della Disfida, i brani di "Mi chiamo Luiggi" un mix di jazz, soul e blues tra cui "Peppìne sènza titte" storia d'amore e povertà, "Nu sìme u popolìne" tributo a Pietro Mennea, "Dumèneca matìne" in memoria dei vigili urbani e netturbini trucidati dai nazisti il 12 Settembre 1943. Nei testi di Gianfrancesco non manca la denuncia sociale con espliciti riferimenti alle tematiche ambientali e alla malaedilizia, ai vizi e alle virtù di una città che, pur con i suoi problemi irrisolti, "Iè troppe bèlle" e va cantata nelle strade e nelle piazze.
A dialogare con il cantautore la giornalista Antonella Filannino. Insieme porteranno il pubblico alla scoperta del nostro dialetto e della musica popolare. La serata, gratuita, è pensata a un pubblico di tutte le età. La cittadinanza è invitata.