
Convegni
Cercatori della Verità, arriva Antonio Di Pietro
lunedì 21 ottobre 2013
21:00
Teatro Don Bosco, Andria
"Il cittadino conta meno di zero, non può scegliere i suoi rappresentanti (con riferimento alla legge elettorale senza preferenze, ndr) e neppure vedere rispettato il programma di governo. A cosa serve l'istituzione parlamentare oggi? Quanto è lontana dagli elettori? È una domanda che noi politici dobbiamo farci e alla quale è necessario dare presto delle risposte." Parole forti, queste, che Antonio Di Pietro ha rese pubbliche sul suo sito web. Non sono recenti, ma tutti noi possiamo tristemente constatarne l'attualità.
Forti, come le vicende politiche che ha vissuto, Antonio Di Pietro, il prossimo ospite del Meeting Internazionale "Cercatori della verità", organizzato come sempre da dieci anni a questa parte dall'associazione culturale Corte Sveva. Tutti conosciamo Di Pietro a partire da quel grande capitolo che va sotto il nome di Tangentopoli: correvano gli anni novanta e l'allora magistrato Di Pietro arrivava nelle nostre case grazie alla messa in onda delle registrazioni dei processi della stagione di Mani Pulite. La sua determinazione è sempre stata ferrea, sia prima di quel suo venire alla ribalta, sia dopo.
Tutto ha inizio con il suo ritorno in Italia, dopo aver vissuto per un po' di anni in Germania, dove era migrato per poter lavorare in una fabbrica di metallurgia. Tornato in patria, intraprende e porta a termine gli studi in Giurisprudenza, laurea che gli permetterà dapprima di divenire segretario comunale nel Comasco, poi commissario di polizia del IV Distretto di Milano. Nel 1981 vince il concorso in Magistratura e inizia a lavorare prima per la procura della Repubblica di Bergamo, poi per la procura di Milano, divenendo sostituto procuratore specializzato in reati informatici e crimini contro l pubblica amministrazione. Competenze che gli permetteranno di "mettere le mani" anche dove non doveva. Non è un caso che poi si abbia una nota riservata dei ROS che lo indichi come potenziale obiettivo di un imminente attentato. Per protezione, gli fu dato passaporto con nome di Marco Canale ed espatriato in Costa Rica. Il 19 Luglio 1992 ci fu la strage di via d'Amelio, in cui come ben sappiamo perse la vita Borsellino: si parlava anche di lui in quella nota dei ROS. Le vicende di Mani Pulite e Tangentopoli sono fondamentali per la storia del nostro Stato, hanno scoperchiato e svelato realtà scomode per molti, e
questo dimostra la sua dedizione al lavoro in magistratura.
La magistratura, però, presto inizia a stargli stretta: la abbandona. Lasciata la toga, si dedica completamente alla politica: è il 1994. Fonda Italia dei valori, movimento politico che in seguito si scioglierà per confluire nel partito dei Democratici di Prodi e verrà poi rifondato nel 2000. Se il primo governo Prodi lo vede Ministro dei Lavori pubblici, il secondo governo Prodi gli assegna l'incarico di Ministro delle Infrastrutture.
Dietro le diverse cariche pubbliche ricoperte nell'arco di quarant'anni di storia italiana, dietro le sue dimissioni dalla magistratura e la carriera politica, molti risvolti, molte interpretazioni, molte voci. Al prossimo appuntamento con il Meeting Internazionale "Cercatori della Verità" di Andria, ascolteremo direttamente la sua voce, ascolteremo direttamente la sua verità. Un dialogo che non può non interessarci da vicino: a coinvolgerci e indurci all'ascolto e all'interrogarci è il nostro stesso status di cittadini italiani.
Insieme a questo uomo del nostro tempo, europarlamentare e deputato nazionale, sul palco, puntuale e preciso con le sue capacità dialettiche e relazionali, il mass-mediologo e giornalista Nicola Curci, che ci aiuterà a scoprire come è cambiata la politica da Tangentopoli ad oggi.
Forti, come le vicende politiche che ha vissuto, Antonio Di Pietro, il prossimo ospite del Meeting Internazionale "Cercatori della verità", organizzato come sempre da dieci anni a questa parte dall'associazione culturale Corte Sveva. Tutti conosciamo Di Pietro a partire da quel grande capitolo che va sotto il nome di Tangentopoli: correvano gli anni novanta e l'allora magistrato Di Pietro arrivava nelle nostre case grazie alla messa in onda delle registrazioni dei processi della stagione di Mani Pulite. La sua determinazione è sempre stata ferrea, sia prima di quel suo venire alla ribalta, sia dopo.
Tutto ha inizio con il suo ritorno in Italia, dopo aver vissuto per un po' di anni in Germania, dove era migrato per poter lavorare in una fabbrica di metallurgia. Tornato in patria, intraprende e porta a termine gli studi in Giurisprudenza, laurea che gli permetterà dapprima di divenire segretario comunale nel Comasco, poi commissario di polizia del IV Distretto di Milano. Nel 1981 vince il concorso in Magistratura e inizia a lavorare prima per la procura della Repubblica di Bergamo, poi per la procura di Milano, divenendo sostituto procuratore specializzato in reati informatici e crimini contro l pubblica amministrazione. Competenze che gli permetteranno di "mettere le mani" anche dove non doveva. Non è un caso che poi si abbia una nota riservata dei ROS che lo indichi come potenziale obiettivo di un imminente attentato. Per protezione, gli fu dato passaporto con nome di Marco Canale ed espatriato in Costa Rica. Il 19 Luglio 1992 ci fu la strage di via d'Amelio, in cui come ben sappiamo perse la vita Borsellino: si parlava anche di lui in quella nota dei ROS. Le vicende di Mani Pulite e Tangentopoli sono fondamentali per la storia del nostro Stato, hanno scoperchiato e svelato realtà scomode per molti, e
questo dimostra la sua dedizione al lavoro in magistratura.
La magistratura, però, presto inizia a stargli stretta: la abbandona. Lasciata la toga, si dedica completamente alla politica: è il 1994. Fonda Italia dei valori, movimento politico che in seguito si scioglierà per confluire nel partito dei Democratici di Prodi e verrà poi rifondato nel 2000. Se il primo governo Prodi lo vede Ministro dei Lavori pubblici, il secondo governo Prodi gli assegna l'incarico di Ministro delle Infrastrutture.
Dietro le diverse cariche pubbliche ricoperte nell'arco di quarant'anni di storia italiana, dietro le sue dimissioni dalla magistratura e la carriera politica, molti risvolti, molte interpretazioni, molte voci. Al prossimo appuntamento con il Meeting Internazionale "Cercatori della Verità" di Andria, ascolteremo direttamente la sua voce, ascolteremo direttamente la sua verità. Un dialogo che non può non interessarci da vicino: a coinvolgerci e indurci all'ascolto e all'interrogarci è il nostro stesso status di cittadini italiani.
Insieme a questo uomo del nostro tempo, europarlamentare e deputato nazionale, sul palco, puntuale e preciso con le sue capacità dialettiche e relazionali, il mass-mediologo e giornalista Nicola Curci, che ci aiuterà a scoprire come è cambiata la politica da Tangentopoli ad oggi.
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