Cardo volley, talento ed esperienza, in poche parole: le gemelle Stufano

«Un campionato si vince in primis con un bel gruppo affiatato, ovviamente tutti dobbiamo essere pazienti, comprendere le tensioni, le fasi lunari di noi donne e vivere insieme i sacrifici con il sorriso». Parola di Angela Stufano, atleta con alle spalle una carriera vissuta tra i vari parquet d'Italia e giunta a Barletta assieme alla sorella Maria Rosaria per dare il loro contributo in termini di esperienza ma soprattutto di talento alla Cardo volley. Un curriculum dicevamo, che a volerlo raccontare tutto forse non basterebbe un libro, un prestigioso doppio colpo per il presidente Gianni Cefola, il quale ha messo a disposizione del neo allenatore Franco Marzocca due atlete dai trascorsi a dir poco eccelenti.

Si comincia nel lontano 1993 a Giovinazzo, quattro stagioni in tutto per Angela Stufano, sei per Maria Rosaria, nel 1997 arrivano per entrambe le prime soddisfazioni con la conquista della promozione dalla C2 alla C1, ma si dividono anche le strade, per Angela c'è l'approdo a Molfetta in B1 dove militerà fino al 2000 agli ordini di Mister Marzocca il quale oggi lo ha ritrovato alla Cardo volley, mentre per Maria Rosaria avanti per altre due stagioni a Giovinazzo poi via a Modugno in serie C fino al 2003 dove sfiora la promozione in diverse occasioni.

Chiusa l'esperienza molfettese Angela Stufano l'approda a Manfredonia nella stagione 2000/2001 dove centra la promozione in B2, disputandoil relativo campionato 2001/2002. Terminata l'esperienza nel golfo arriva a S.Pietro Vernotico nella stagione 2002/2003 dove disputa la stagione in B1, segue quindi un altro cambio di casacca nella stagione successiva 2003/2004 a Montesilvano (provincia di Pescara) in B2 conquistando un insperata promozione in B1 vincendo i play off. Un' esperienza quella di Montesilvano che difficilmente si dimentica, così come la stessa Angela ha dichiarato: «A Montesilvano ho vissuto una stagione straordinaria, ho lasciato un pezzo del mio cuore in più città ovvero Molfetta, Montesilvano, Siracusa, Manfredonia e per non parlare di tante amiche atlete in giro per l'Italia a cui sono molto affezionata».

Nel frattempo anche per Maria Rosaria terminata l'esperienza tra le file del Modugno, nella stagione 2003/2004 c'è il cambio di casacca, con il passaggio nella Volley Bari sempre in serie C, nella stagione successiva avviene il trasferimento al Volley Salerno in B2 nella stagione 2004/2005, mentre per sua sorella ci sarà la parentesi siciliana a Gravina.

Il destino delle due sorelle si incrocerà a Siracusa in B2 nella stagione 2005/2006, un'annata vissuta sotto l'occhio delle telecamere – in quanto partecipano ad un reality sulla pallavolo per conto di una emittente satellitare – e quindi in un villaggio Valtur. Quella di Siracusa però sarà solo una parentesi che volgerà all'epilogo molto presto, per via di alcuni problemi societari. Infatti a dicembre per Angela ci sarà l'approdo nel Volley Sciacca in B2, mente sua sorella finirà la stagione sempre in B2 ma a Pontecagnano.

Torneranno ad essere compagne di squadre nella stagione successiva 2006/2007 a Ragusa nella Pall.Antanes Ragusa sempre in B2, per poi dividersi nella stagione successiva, per Angela ci sarà la Pallavolo Marsala in B1 mentre per Maria Rosaria la Volley Viterbo in B2.

Prima dell'approdo a Barletta per Angela ci sarà tempo di vivere ancora stagioni di alto livello a Palermo e a Taranto, mentre per Maria Rosaria ci sarà il ritorno a Salerno nella stagione 2009/2010: «Un campionato rimasto nel cuore perchè anche le giovani insegnano tanto».

Tanti parquet calcati da Nord a Sud, con ancora quella voglia di vincere che sembra essere un loro marchio di fabbrica: «La pallavolo mi ha portato a viaggiare in splendide città, ma ogni anno lo scendere in campo ti fornisce un' emozione che ti rende viva ,è una continua crescita con se stessi», dichiara Angela.

Ma, soprattutto una carriera dove le due sorelle sono state più avversarie che amiche di squadra: «Per quanto riguarda me e mia sorella siamo state compagne di squadra e avversarie , vi dirò che la sfida più grande è convivere nella stessa squadra , quando hai una rete che ti divide invece lei è uguale agli altri, un atleta da battere».