La città
Unione Europea, salvaci coi tuoi soldi
Finanziamenti per salvare i depuratori delle acque di Barletta
Barletta - martedì 8 aprile 2014
I milioni dell'Unione Europea hanno risvegliato l'Acquedotto Pugliese (AQP) che, dopo trenta anni, avrebbe deciso di prendere in gestione gli impianti di depurazione delle acque di Barletta. La storia ha inizio sulla vecchia via per il cimitero, dove si trovano: il depuratore delle acque reflue, la cabina di pompaggio e relativo impianto di depurazione. La storia nasce nel 1985, per proseguire nel 2008, e svilupparsi nel 2014. Durante questi anni, tempo sprecato e qualche milione di euro buttati in mare.
La tubatura dei favolosi anni '80
Nel 1985, il Comune di Barletta fa costruire, accanto al depuratore delle acque, a fianco del muro perimetrale del cimitero, una condotta sotterranea con relativa cabina di pompaggio che, scarica a mare le acque depurate, fino a due miglia dalla costa, sulla litoranea Pietro Mennea. A causa degli alti costi di manutenzione, il Comune, nel corso degli anni, propone all'AQP la gestione della condotta, ricevendone rifiuti.
Impianto di affinamento acque reflue, milioni di euro buttati in acqua
Nel 2008, accanto all'impianto di depurazione delle acque, viene costruito un moderno l'impianto di affinamento delle acque reflue, costato la bellezza di 4.500.000 euro, abbandonato. L'impianto avrebbe dovuto ulteriormente depurare le acque reflue già depurate, per poi riutilizzarle per l'irrigazione agricola, fornendo ogni giorno 30.000 mila metri cubi di acqua alle campagne. Un sogno per i contadini, rimasti a bocca asciutta.
Unione Europea, salvaci coi tuoi milioni!
Nel 2014, L'Unione Europea dovrebbe finanziare con 16 milioni di euro, il ripristino dell'impianto di affinamento acque reflue, l'impianto di depurazione e la condotta sotterranea. Ad un tratto, l'AQP si risveglia, offrendo i propri servizi al Comune di Barletta, in precedenza rifiutati. Grazie ai milioni di euro europei, l'AQP dovrebbe gestire la riapertura degli impianti. Se non ci fosse l'Unione Europea, bisognerebbe inventarla.
La tubatura dei favolosi anni '80
Nel 1985, il Comune di Barletta fa costruire, accanto al depuratore delle acque, a fianco del muro perimetrale del cimitero, una condotta sotterranea con relativa cabina di pompaggio che, scarica a mare le acque depurate, fino a due miglia dalla costa, sulla litoranea Pietro Mennea. A causa degli alti costi di manutenzione, il Comune, nel corso degli anni, propone all'AQP la gestione della condotta, ricevendone rifiuti.
Impianto di affinamento acque reflue, milioni di euro buttati in acqua
Nel 2008, accanto all'impianto di depurazione delle acque, viene costruito un moderno l'impianto di affinamento delle acque reflue, costato la bellezza di 4.500.000 euro, abbandonato. L'impianto avrebbe dovuto ulteriormente depurare le acque reflue già depurate, per poi riutilizzarle per l'irrigazione agricola, fornendo ogni giorno 30.000 mila metri cubi di acqua alle campagne. Un sogno per i contadini, rimasti a bocca asciutta.
Unione Europea, salvaci coi tuoi milioni!
Nel 2014, L'Unione Europea dovrebbe finanziare con 16 milioni di euro, il ripristino dell'impianto di affinamento acque reflue, l'impianto di depurazione e la condotta sotterranea. Ad un tratto, l'AQP si risveglia, offrendo i propri servizi al Comune di Barletta, in precedenza rifiutati. Grazie ai milioni di euro europei, l'AQP dovrebbe gestire la riapertura degli impianti. Se non ci fosse l'Unione Europea, bisognerebbe inventarla.