Calcio
Lega Pro, il futuro della Triestina resta un rebus
Quali prospettive per i rosso-alabardati?
Barletta - giovedì 26 luglio 2012
0.06
Dopo la retrocessione in Seconda Divisione e il fallimento, i dispiaceri per i tifosi della gloriosa Triestina continuano: il club giuliano nella scorsa stagione sportiva è stato avversario del Barletta nel girone B del campionato di Prima Divisione Lega Pro. In una riunione tenutasi lo scorso 10 Luglio alla presenza del curatore fallimentare Giovanni Turazza, dell'assessore Emiliano Edera e di quattro tifosi che rappresentavano sia i Triestina Club che la Curva Furlan, si erano gettate le basi per una rinascita dei rosso-alabardati. I consiglieri presenti in commissione avevano assicurato il loro sostegno all'iniziativa di Sergio Marassi, presidente del Centro di coordinamento dei Triestina Club. Alle belle parole, però, non sono seguiti i fatti e a due settimane dal fatidico incontro, restano solo le false promesse dei consiglieri triestini.
In un momento di così grandi problemi economici, i tifosi della Triestina non sono scesi in piazza per manifestare il proprio dissenso, ma sin da subito hanno voluto instaurare un dialogo con la giunta comunale del proprio paese. La crisi economica, a detta di Sergio Marassi, è uno scudo utilizzato dai politici per mascherare la propria indifferenza. Poi la svolta: gli imprenditori che avevano risposto all'appello del Comune presentandosi in Municipio alla "conta" finale e decisiva per le sorti della povera Triestina, hanno poi chiestao ancora tempo per riflettere ancora sulla situazione e ripartire dal campionato di Eccellenza.
Visti i 74 campionati professionistici a cui la squadra giuliana ha partecipato, è possibile chiedere l'iscrizione in Serie D in applicazione dell'articolo 52 comma 10 delle NOI. Ora la palla passa nelle mani dei politici triestini, che decideranno se dare una certa continuità al progetto o faranno cadere nel baratro i sogni di tanti tifosi.
[Massimiliano Dipasquale]
In un momento di così grandi problemi economici, i tifosi della Triestina non sono scesi in piazza per manifestare il proprio dissenso, ma sin da subito hanno voluto instaurare un dialogo con la giunta comunale del proprio paese. La crisi economica, a detta di Sergio Marassi, è uno scudo utilizzato dai politici per mascherare la propria indifferenza. Poi la svolta: gli imprenditori che avevano risposto all'appello del Comune presentandosi in Municipio alla "conta" finale e decisiva per le sorti della povera Triestina, hanno poi chiestao ancora tempo per riflettere ancora sulla situazione e ripartire dal campionato di Eccellenza.
Visti i 74 campionati professionistici a cui la squadra giuliana ha partecipato, è possibile chiedere l'iscrizione in Serie D in applicazione dell'articolo 52 comma 10 delle NOI. Ora la palla passa nelle mani dei politici triestini, che decideranno se dare una certa continuità al progetto o faranno cadere nel baratro i sogni di tanti tifosi.
[Massimiliano Dipasquale]