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La città
Il recupero dell’ex Distilleria riparte con la messa in sicurezza
Film-documento “Senses of Place”, spunto di riflessione sull’opportunità del riuso
Barletta - giovedì 20 marzo 2014
11.53
L'argomento è ampio, plurale e complesso ma le risposte è urgente darle, risposte eluse troppo spesso in questi anni. Del recupero dell'area dell'ex Distilleria, se n'è parlato, o meglio parlato ancora una volta, ieri sera nella sala rossa del Castello, dopo la visione del film-documento realizzato nel progetto "Senses of Place" da Michela Frontino, Angelo Romano, Celeste De Caro dell'Associazione culturale Glooscap, di cui Enrico Mastropierro, presidente, ha moderato l'incontro.
Il video, presentando una serie di filmati di alcuni che hanno vissuto lo splendore produttivo della distilleria, ricordiamo che fu una delle più importanti fabbriche di agro-alimentare d'Italia, e di chi ha testimoniato il suo lungo e difficile percorso che iniziò nel 1990 con il Decreto di Tutela ottenuto dal Ministero grazie all'impegno di alcune associazioni e cittadini barlettani, che poi formeranno il FRED, fino all'acquisto da parte del Comune di Barletta nel 2004, dopo tante difficoltà, e un recupero ancora incompiuto di oggi.
Dopo la visione, l'efficace documento ha dato lo spunto per una discussione con Angela Barbanente, Assessore alla Qualità del Territorio della Regione Puglia, e anche 'madre' della Legge Regionale n. 17/2013,"Disposizioni in materia di beni culturali" che ha dato lo slancio fondamentale alle successive riflessioni, riferendo che anche l'apporto dei privati è un aspetto fondamentale di partecipazione, pur nel rispetto dei dettami legislativi. La Barbanente ha inoltre denunciato l'inutilizzo per anni di risorse economiche che vanno nel senso del riutilizzo.
Il problema per l'area dell'ex Distilleria è stato anche l'aver utilizzato i finanziamenti per le nuove costruzioni soltanto e perdendo l'opportunità del recupero. Ciò è apparso chiaro anche dall'intervento del prof. Ottavio Marzocca dell' Università degli Studi di Bari, della Società dei Territorialisti ed esponente del Fred dei primi anni Novanta, nelle vesti ieri di provocatore, interrogando gli amministratori presenti sullo stato dell'arte, alla luce ora della già menzionata legge.
Questa legge impartisce una serie di compiti anche ai comuni responsabili del bene, a cui si darebbe una prima parziale risposta con l'annuncio dell'assessore alle politiche urbane, Azzurra Pelle, della destinazione di un milione di euro, inserito nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2013-2016 per la messa in sicurezza degli edifici restanti, in visibile stato di degrado. È questo un passaggio fondamentale che si spera possa preluderne ad altri, che, a dire dell'Assessore, dimostra le buone intenzioni dell'Amministrazione che ha inserito il recupero dell'area anche nelle Linee Programmatiche. Il progetto del sottopasso che collega la Stazione ferroviaria all'ex Distilleria è nel progetto dei lavori delle ferrovie, anche su indicazione del Comune. Sembra di capire che il progetto, anacronistico e miope, che vede la realizzazione di un parcheggio sotterraneo rimane, pena la perdita di un finanziamento, che, se non è possibile dirottare, «forse conviene perdere» come ha provocatoriamente detto Marzocca.
È intervenuto anche il sindaco Pasquale Cascella, parlando delle responsabilità politiche di chi ci ha fatto arrivare a questo punto, e citando l'impegno per la creazione dell'incubatore d'impresa, sorto in quell'area, vincolato nella gestione e nell'utilizzo da fondi europei. Si è espressa la volontà, come già in altre occasioni di destinare all'Orto Botanico a funzioni legate all'agricoltura, come nella memoria del vecchio opificio.
Riflessioni da più parti sul tema gestioni, evitando il destino di 'scatoloni vuoti', spesso risultati finora.
Il video, presentando una serie di filmati di alcuni che hanno vissuto lo splendore produttivo della distilleria, ricordiamo che fu una delle più importanti fabbriche di agro-alimentare d'Italia, e di chi ha testimoniato il suo lungo e difficile percorso che iniziò nel 1990 con il Decreto di Tutela ottenuto dal Ministero grazie all'impegno di alcune associazioni e cittadini barlettani, che poi formeranno il FRED, fino all'acquisto da parte del Comune di Barletta nel 2004, dopo tante difficoltà, e un recupero ancora incompiuto di oggi.
Dopo la visione, l'efficace documento ha dato lo spunto per una discussione con Angela Barbanente, Assessore alla Qualità del Territorio della Regione Puglia, e anche 'madre' della Legge Regionale n. 17/2013,"Disposizioni in materia di beni culturali" che ha dato lo slancio fondamentale alle successive riflessioni, riferendo che anche l'apporto dei privati è un aspetto fondamentale di partecipazione, pur nel rispetto dei dettami legislativi. La Barbanente ha inoltre denunciato l'inutilizzo per anni di risorse economiche che vanno nel senso del riutilizzo.
Il problema per l'area dell'ex Distilleria è stato anche l'aver utilizzato i finanziamenti per le nuove costruzioni soltanto e perdendo l'opportunità del recupero. Ciò è apparso chiaro anche dall'intervento del prof. Ottavio Marzocca dell' Università degli Studi di Bari, della Società dei Territorialisti ed esponente del Fred dei primi anni Novanta, nelle vesti ieri di provocatore, interrogando gli amministratori presenti sullo stato dell'arte, alla luce ora della già menzionata legge.
Questa legge impartisce una serie di compiti anche ai comuni responsabili del bene, a cui si darebbe una prima parziale risposta con l'annuncio dell'assessore alle politiche urbane, Azzurra Pelle, della destinazione di un milione di euro, inserito nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2013-2016 per la messa in sicurezza degli edifici restanti, in visibile stato di degrado. È questo un passaggio fondamentale che si spera possa preluderne ad altri, che, a dire dell'Assessore, dimostra le buone intenzioni dell'Amministrazione che ha inserito il recupero dell'area anche nelle Linee Programmatiche. Il progetto del sottopasso che collega la Stazione ferroviaria all'ex Distilleria è nel progetto dei lavori delle ferrovie, anche su indicazione del Comune. Sembra di capire che il progetto, anacronistico e miope, che vede la realizzazione di un parcheggio sotterraneo rimane, pena la perdita di un finanziamento, che, se non è possibile dirottare, «forse conviene perdere» come ha provocatoriamente detto Marzocca.
È intervenuto anche il sindaco Pasquale Cascella, parlando delle responsabilità politiche di chi ci ha fatto arrivare a questo punto, e citando l'impegno per la creazione dell'incubatore d'impresa, sorto in quell'area, vincolato nella gestione e nell'utilizzo da fondi europei. Si è espressa la volontà, come già in altre occasioni di destinare all'Orto Botanico a funzioni legate all'agricoltura, come nella memoria del vecchio opificio.
Riflessioni da più parti sul tema gestioni, evitando il destino di 'scatoloni vuoti', spesso risultati finora.