
Giuseppe Di Bari: «L'arma era puntata al corpo, l'intento era l'eliminazione fisica»
Le prime parole del presidente del Comitato 167 dopo il ferimento di ieri sera
Queste le sue dichiarazioni rilasciate ai cronisti telefonicamente, mentre è ricoverato all'ospedale "Dimiccoli":
"Io penso che forse ultimamente abbiamo toccato degli interessi un po' troppo delicati, troppo alti, qualche nervo scoperto, evidentemente di gente senza scrupoli. [...] Avrei anche accettato delle minacce verbali, del tipo ' ma cosa stai facendo?', ma si è arrivato all'eliminazione fisica, e non alla gambizzazione, perché l'arma era puntata dritta al corpo e non alle gambe [...] .
Mi sono salvato solo perchè ho avuto la prontezza di correre...
Posso solo dire che questo gesto vile, ignobile, non mi scoraggerà, azni, mi farà ripartire più forte, più veloce di prima[...]
Io spero che tutto questo abbia smosso le coscienze di Barletta: è questo quello che auspico, un cambio di marcia..."
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