Attualità
Convegno nazionale CRI a Barletta, l'intervento del dottor Dino Delvecchio
Le parole del presidente dell'ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri della Bat
Barletta - sabato 14 ottobre 2023
11.00
"Il medico e la violenza": questo il tema che affronteremo oggi pomeriggio nella sala rossa del Castello nell'ambito del XXV° Convegno nazionale ufficiali medici e personale sanitario della Croce Rossa Italiana a Barletta. Triste ambito verso il quale il Maggior Generale Gabriele Lupini, Ispettore Nazionale del Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana ha mostrato sensibilità", Cosi il dottor Benedetto Delvecchio, presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Barletta Andria Trani.
E poi: "È molto importante affrontare questa piaga alla luce dei troppi episodi che continuano a verificarsi ai danni di chi opera esclusivamente per salvare la vita ai pazienti. Purtroppo le cronache sono zeppe di atti delinquenziali che avvengono in ospedali, ambulatori, pronti soccorso, strutture residenziali. Non è possibile che si continui lungo questo sentiero di violenza e morte. Tante le colleghe e i colleghi strappati alla vita. E anche il nostro territorio non è esente da questo ambito.
È il momento di dire basta a questi episodi ricorrenti che minano la condizione mentale e la salute di chi si prodiga per la salute altrui. Più volte siamo intervenuti come Ordine per casi simili e ribadisco la mia ferma condanna. Evidentemente però la ciclicità degli episodi sono la conferma che la strategia di contrasto non è delle più efficaci. È un non senso che proprio i colleghi che operano con coscienza e professionalità svolgendo il proprio dovere nell'interesse della collettività e nel rispetto della professione medica debbano essere oggetto di violenza. Questa situazione di violenza inaudita ci preoccupa molto e non deve mai trovare alcuna giustificazione".
La conclusione del presidente Delvecchio: "I medici sono diventati dei veri e propri bersagli da colpire. Siamo, come sempre a disposizione al fine di individuare una strategia efficace al fine di debellare questa piaga. Non si trascuri la circostanza che noi operatori sanitari siamo sempre più sotto pressione come è dimostrato dalle continue aggressioni nei Pronto Soccorso e in altri reparti. Non ho dubbi che la giornata odierna potrà fornire un utile contributo a ridimensionare questa piaga sociale".
E poi: "È molto importante affrontare questa piaga alla luce dei troppi episodi che continuano a verificarsi ai danni di chi opera esclusivamente per salvare la vita ai pazienti. Purtroppo le cronache sono zeppe di atti delinquenziali che avvengono in ospedali, ambulatori, pronti soccorso, strutture residenziali. Non è possibile che si continui lungo questo sentiero di violenza e morte. Tante le colleghe e i colleghi strappati alla vita. E anche il nostro territorio non è esente da questo ambito.
È il momento di dire basta a questi episodi ricorrenti che minano la condizione mentale e la salute di chi si prodiga per la salute altrui. Più volte siamo intervenuti come Ordine per casi simili e ribadisco la mia ferma condanna. Evidentemente però la ciclicità degli episodi sono la conferma che la strategia di contrasto non è delle più efficaci. È un non senso che proprio i colleghi che operano con coscienza e professionalità svolgendo il proprio dovere nell'interesse della collettività e nel rispetto della professione medica debbano essere oggetto di violenza. Questa situazione di violenza inaudita ci preoccupa molto e non deve mai trovare alcuna giustificazione".
La conclusione del presidente Delvecchio: "I medici sono diventati dei veri e propri bersagli da colpire. Siamo, come sempre a disposizione al fine di individuare una strategia efficace al fine di debellare questa piaga. Non si trascuri la circostanza che noi operatori sanitari siamo sempre più sotto pressione come è dimostrato dalle continue aggressioni nei Pronto Soccorso e in altri reparti. Non ho dubbi che la giornata odierna potrà fornire un utile contributo a ridimensionare questa piaga sociale".